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Cronaca

La città che non va, dopo la protesta tornano accesi i lampioni in tangenziale

A stretto giro di posta, ecco alcune risposte del vicesindaco Giancarlo Biserna alle ultime segnalazioni pervenute per la rubrica "La città che non va". Per inviare una tua segnalazione: redazione@romagnaoggi.it

A stretto giro di posta, ecco alcune risposte del vicesindaco Giancarlo Biserna alle ultime segnalazioni pervenute per la rubrica “La città che non va”. Per inviare una tua segnalazione (non anonima e possibilmente con materiale fotografico): redazione@romagnaoggi.it

CARTELLI DI INIZIO CITTA'

Alla segnalazione di Giordano Zuccherelli, che individuava problematiche di logica nei cartelli di inizio e fine centro abitato tra Forlì, San Martino in Strada e Grisignano, risponde il vicesindaco: “A causa dell'espansione della città l' abitato si è allargato fino a congiungersi con località un tempo separate e con confini autonomi. Ne consegue che il centro abitato di Forlì ora si estende senza soluzioni di continuità fino a dove un tempo iniziava/finiva Grisignano. Questo in effetti ha purtroppo generato anche imperfezioni nella segnaletica verticale. Abbiamo dato disposizione per fare le dovute verifiche al fine di rendere più intellegibile la situazione, correggendo eventuali errori”.

ILLUMINAZIONE IN TANGENZIALE

Un lettore segnalava il fatto che ormai da settimane l'illuminazione stradale in tangenziale era spenta e inoperativa. C'è da dire che appena due giorni dopo la segnalazione, sono tornati ad accendersi le decine di lampioni spenti nella tangenziale est di Forlì.

A riguardo dice Biserna: “Premetto che sono lavori Anas e non del Comune, per cui la vera referente è l' Anas, anche per la risposta. Comunque per quanto concerne l' illuminazione non dovrebbero esserci prescrizioni di legge sull' illuminazione delle tangenziali. Nel caso specifico, sempre Anas, ha in previsione la realizzazione di impianti di illuminazione in corrispondenza degli svincoli da collegare alla rete pubblica”.

E al lettore che lamentava il rallentamento dei lavori in agosto e che consigliava di operare con doppi turni, risponde sempre Biserna: “Bisogna sapere che il cantiere necessita di continue forniture di materiale (sabbia, cemento, asfalto, gasolio, ecc) e che nelle settimane di ferragosto le cave sono chiuse, come sono chiuse le centrali di produzione di bitume e i magazzini. Inoltre in questo periodo vi sono i blocchi della circolazione dei mezzi pesanti. Le tempistiche poi, essendo in linea - a quanto ci risulta - con le previsioni contrattuali, non portavano all' esigenze di lavorare su più turni (si sono così risparmiati costi ed anche i rumori notturni)”.

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