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Cronaca

Nuovo Pug, 4 proposte di Cna: aree produttive come distretti ed Ex Eridania come parco culturale sovra-comunale

La prima a rompere gli indugi ed avanzare le proprie proposte per il Pug, il nuovo Piano urbanistico, in fase di elaborazione da parte del Comune di Forlì, è la Cna

La prima a rompere gli indugi ed avanzare le proprie proposte per il Pug, il nuovo Piano urbanistico, in fase di elaborazione da parte del Comune di Forlì, è la Cna. Con un documento di 9 pagine, l'associazione che rappresenta la piccola e media impresa propone una serie di progetti per il piano che ha l'ambizione di disegnare il futuro di Forlì fino al 2050, tanto che il documento redatto dalla Cna prende proprio il nome di “Pug Forlì 2050”.

“Siamo orgogliosi di essere i primi ad aver elaborato un contributo formale”, spiega Davide Bellini, presidente Cna Forlì Città. E conferma il vicesindaco Daniele Mezzacapo: “E' il primo contributo scritto che ci giunge e ne terremo in forte considerazione dato che proviene da un'associazione portatrice di molteplici interessi”. Cna, in un dibattito durato circa sei mesi con la formula della cosiddetta  “presidenza allargata” ad una serie di imprese, ha definito un percorso per far emergere le esigenze degli imprenditori e le loro proposte a fronte delle criticità maggiori della città o delle opportunità che si potrebbero presentare.

A parlare, nel documento, è quella che la Cna definisce “la città delle imprese”, un contesto operoso, culturalmente vocato all’imprenditorialità ed il cui tessuto produttivo è incardinato sulle micro, piccole e medie imprese. “Se questa caratteristica è patrimonio distintivo e forza economico-sociale, dal momento in cui si immagina la città del prossimo futuro, non si può prescindere dall’interrogarsi sul come mantenere e alimentare questa caratteristica, quindi il sistema imprenditoriale, i suoi distretti, le competenze e la cultura d’impresa”, aggiunge Marco Lucchi, responsabile Cna Area di Forlì. 

In particolare, emergono sei capisaldi che la Cna ha voluto porre al centro della visione proposta: la rigenerazione urbana, la natura imprenditoriale della città, la salvaguardia dei settori produttivi tipici, i collegamenti logistici, anche verso il porto di Ravenna o il nodo ferroviario di Bologna, il ruolo dell’università ed infine le aree produttive. Alcuni specifici riferimenti normativi tutti volti ad abbattere la burocrazia ed agevolare i progetti virtuosi. Tra le richieste per sostenere in particolare la rigenerazione urbana, Gabriele Di Bonaventura, responsabile provinciale Cna Costruzioni indica anche la necessità “di strumenti di incentivazione, con meccanismi più selettivi del Superbonus 110, per ridurre gli oneri di costruzione, o incidere sugli indici volumetrici”. Proposte, queste ultime, su cui il Comune di Forlì, per bocca della dirigente del Servizio Ambiente ed Urbanistica Simona Savini, fa sapere di star lavorando.

Ed in particolare sono quattro proposte specifiche di Cna. Si parte dal centro storico, per il quale  l'associazione degli artigiani chiede la riqualificazione delle facciate e dell'arredo urbano in percorsi “narrativi”, con un racconto che orienta, sottolinea e illustra la dote patrimoniale del centro). E sempre per stare in centro viene posta la priorità di fronteggiare il degrado dell’area ex Eridania, valorizzando la presenza del verde, “per renderla un parco culturale di interesse sovra-comunale, a disposizione non solo dei forlivesi, ma di tutti i romagnoli”, spiega Marco Lucchi, responsabile Cna Forlì Città. 

Come priorità per le attività economiche viene posta la scarsa comunicazione fra università e imprese, questo anche per far sì che “la qualità formativa creata a Forlì venga impiegata qui”. E poi viene rilevata la criticità della mancanza di una chiara organizzazione territoriale per le aree produttive. Per queste ultime si chiede al nuovo Pug di ragionare individuando diversi distretti quali il mobile imbottito (Villanova, Quattro), aerospazio (Ronco, Carpena), nautica (Selva), green (Coriano), logistica (Ronco, Selva), meccatronica (Selva). “Tali distretti renderebbe più facile l'economia circolare”.

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