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Cronaca

Quando la devozione per Padre Pio genera santini di rara bellezza

Di ritorno dal pellegrinaggio a Medjugorje, organizzato dal “Gruppo di preghiera Padre Pio” di Santa Maria del Fiore, la grafica forlivese Cinzia Rustignoli ha prodotto una collezione di 24 immaginette di rara bellezza, in grado di rivoluzionare la concezione dei santini stampati e diffusi sino ad ora.

Cinzia Rustignoli, forlivese, è un’apprezzata consulente del lavoro, ma con un background formativo molto particolare: “Diplomata presso il Liceo Artistico”. Nell’ottobre scorso decide di prendere parte al pellegrinaggio al santuario bosniaco di Me?ugorje, proposto dal “Gruppo di preghiera Padre Pio” di Santa Maria del Fiore, coordinato dall’artigiano forlivese Davide Marchetti. Come guida del percorso di fede, i pellegrini possono contare sul sacerdote cervese don Alberto Camprini. “Mentre eravamo sul pullman - racconta lei stessa - di ritorno dalla bellissima esperienza, emerge la necessità di rimpinguare la scorta di santini di Padre Pio”. Per i tanti devoti del frate con le stimmate sparsi nel mondo, riunirsi in preghiera il 23 di ogni mese è una prassi consolidata. Nella chiesa forlivese di Santa Maria del Fiore, in occasione del raduno del locale gruppo di fedeli, Marchetti consegna sempre ai presenti, al termine della messa, un’immaginetta con l’effige di San Pio e una preghiera sul retro. Alcune delle collezioni emesse in passato dal Gruppo di Forlì hanno riscosso un discreto successo fra gli appassionati.

“Appena ho percepito l’esigenza di nuovi santini espressa del responsabile - continua la Rustignoli - ho pensato di porre la mia vena creativa a disposizione del progetto”. Per farla breve, Cinzia si è messa d’impegno, fino a creare una collezione di 24 immaginette di rara bellezza, tutte legate alle relazioni che Padre Pio ebbe nel corso della sua vita con personaggi straordinari. Il primo santino della nuova serie è stato distribuito il 23 giugno scorso, al termine della Messa celebrata da don Matteo Udoh. Nell’immaginetta è raffigurato il profondo legame tra il santo pugliese e la Madonna di Fatima. E’ un’unione sorta il 5 agosto del 1959, il giorno in cui la statua, portata in elicottero dal Portogallo, giunse a San Giovanni Rotondo. “Venne abbassata - racconta Cinzia - fino al viso del Padre, che finalmente la poté baciare teneramente”. Il futuro San Pio rivolse a Maria un breve lamento intriso di abbandono, con queste parole: “Madonna mia, sei entrata in Italia e mi sono ammalato; ora te ne vai e mi lasci ancora malato”. In quell’istante avvertì un brivido scorrere per tutta la sua persona e guarì miracolosamente dal male che i medici gli avevano diagnosticato: un tumore alla pleura”. Un’altra bella immagine è quella che sarà consegnata a febbraio, e vede il frate con le Stimmate a stretto contatto con Giovanni Paolo II. “Il forte legame che San Pio da Pietrelcina aveva con papa Wojtyla – precisa Cinzia – è ben rimarcato da una frase rimasta famosa: “A questo non si può dire di no”. L’idea di vederli uniti in un momento di preghiera è stato come voler comunicare all’uomo di non arrendersi mai, di trovare sempre la forza di chiedere a Dio l’aiuto necessario. Un’altra icona facente parte della nuova collezione, rimarca il grande affetto di Padre Pio per Gesù Bambino. I testimoni hanno raccontato che il Cristo in fasce si mostrò al santo da Pietralcina con i segni della passione: “Nonostante le stimmate gli sorrideva, mentre Padre Pio tutto illuminato recitava preghiere con Gesù Bambino tra le braccia”.

Ma c’è anche il confronto con Francesco d’Assisi. “Sono santi - precisa la devota - che partono da luoghi e momenti storici diversi, per giungere alla stessa meta, cioè l’amore di Dio. Le loro esistenze sono lontane nel tempo, ma presentano la stessa missione: scegliere la povertà con Gesù che vive in loro, nella carne, fino alle stimmate, alle piaghe”. Entrambi rappresentano quelli che oggi si potrebbero definire dei “testimonial” della vita vissuta con fede profonda. Altre relazioni illustrate graficamente da Cinzia, ritraggono Padre Pio con Santa Rita da Cascia, Madre Teresa di Calcutta e San Giuseppe. L’autrice conclude citando Howard Gardner: “Essere creativi significa in primo luogo fare qualcosa d’ insolito. Penso di essere riuscita a rivoluzionare la concezione dei santini stampati e diffusi sino ad ora, anche se ho ancora molta, moltissima strada da percorrere, con l’aiuto di Padre Pio”.

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