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Cronaca

Quando la vacanza diventa un inno all'inclusione, a Sappada lo storico ritrovo nato negli Anni 70

E’ in pieno svolgimento a Sappada, in Friuli, la vacanza condivisa nata negli anni ’70 dall’intuizione di don Mino Flamigni e don Amedeo Pasini

E’ in pieno svolgimento a Sappada, in Friuli, la vacanza nata negli anni ’70 dall’intuizione di don Mino Flamigni e don Amedeo Pasini, fondatori della parrocchia forlivese di San Paolo Apostolo. Nonostante crisi economica, alluvione e post pandemia, le adesioni sono state numerose, raggiungendo in pochi giorni la soglia dei 120 iscritti. Se il grosso dei partecipanti è approdato sulle Alpi Carniche nel primo pomeriggio del 12 agosto, altri si sono aggiunti progressivamente: per tutti il riferimento temporale è domenica 20 agosto, data del rientro in Romagna.

A consentire ai partecipanti la singolare vacanza caritativa, è il “Villaggio Dolomitico” di Piani di Luzza. Dotato di ben 600 posti letto a due passi dalle sorgenti del Piave, è attrezzato per ogni tipo di sport con un grado di accessibilità pressoché assoluto. Rispetto all’esperienza di Borca, proposta per trent’anni consecutivi nel cuore del Cadore, rimangono inalterati formula e spirito. Sullo sfondo si staglia sempre quella scintilla d’amore scaturita un’estate dei primi anni ’70, quando don Mino e don Amedeo, rispettivamente parroco e cappellano dell’allora neonata San Paolo, girarono alla già nutrita comunità di fedeli gravitante su viale Roma, un dubbio più che legittimo: “Per quale motivo ad agosto si sospende ogni attività, fra cui anche l’accoglienza ai disabili?”.

Don Amedeo maturò l’idea dopo alcuni ritrovi con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, fino a proporre ai giovani della parrocchia “un’esperienza in compagnia di amici che non facevano mai vacanza. Capimmo che non era giusto parcheggiare quelle persone, ma condividere con loro anche le ferie estive”. Riecheggia un’altra felice espressione di don Pasini, scomparso l’8 maggio 2011: “Dio non distribuisce i suoi doni in modo diverso, perché chi ha molto se lo tenga e chi non ha niente si arrangi. Dio dà di più a qualcuno, proprio per metterlo in condizione di amare e condividere la sua ricchezza con gli altri. La vostra gioia dipende dalla vostra generosità”.

Da allora la vacanza è rivolta a giovani, adulti, famiglie con o senza disabilità, con l’intento di trascorrere un periodo in montagna con ritmi tali per cui nessuno vada più veloce di altri e possano essere svolti insieme camminate, escursioni, giochi, piscina. Come lo scorso anno, l’intera organizzazione del campo fa capo all’associazione “Kalipé a.p.s.”, coordinata dall’assistente spirituale don Filippo Foietta. “Don Amedeo - si legge sul sito web della Caritas Forlì - ci ha sempre tenuto a dire che questo non è un campo di servizio ma di condivisione. Da noi non si fa assistenza, ma si vive l’amicizia”.

Oltre all’assistente don Foietta, a don Massimo Masini parroco di S. Martino in Strada e al seminarista Francesco Agatensi, che il 10 settembre prossimo diventerà diacono, Sappada 2023 beneficia della presenza dello stesso vescovo di Forlì - Bertinoro mons. Livio Corazza, fino al 18 agosto. La straordinaria esperienza di condivisione friulana non poteva esaurirsi in quegli otto, dieci giorni estivi: da qui è nato il Poparty, momento d’incontro mensile, sempre a San Paolo, in cui “continuare a festeggiare insieme la gioia di incontrarci”.

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