rotate-mobile
Cronaca

Quasi 24mila ultrasettantacinquenni: nuovi fondi per l'assistenza domiciliare

Rinnovato il protocollo d'intesa tra Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Comune per lo sviluppo degli interventi di sostegno alla domiciliarità degli anziani nel territorio forlivese

Rinnovato il protocollo d’intesa  tra  Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Comune per lo sviluppo degli interventi di sostegno alla domiciliarità degli anziani nel territorio forlivese, tramite l’assegno di cura. A presentarlo l'assessore comunale al Welfare, Davide Drei, il presidente della Fondazione, Roberto Pinza, e la responsabile comunale dell'Unità anziani, Cristina Zaccheroni. Un numero sempre maggiore di famiglie sceglie di mantenere il proprio anziano nel contesto domestico, consentendogli di conservare i propri legami affettivi e le proprie abitudini di vita, nonostante la progressiva perdita delle autonomie personali.

Negli ultimi anni la scelta delle famiglie verso la domiciliarità è stata accompagnata e supportata attraverso lo sviluppo di una rete articolata di servizi ed interventi sociali e socio/sanitari gestiti dai Comuni, in forma integrata con l'Ausl, in cui si inserisce l’assegno di cura, grazie anche all’istituzione del Fondo regionale per la non autosufficienza, oltre che dell’impegno economico della Fondazione.  L’intervento dell’assegno di cura è rivolto di norma a persone dai 75 anni in su, che nel comprensorio forlivese ammontano a 23.918 (al 01/01/13), pari a circa il 12,7% della popolazione complessiva, con un incremento del 1,62% (+ 388 persone) rispetto all’anno precedente.

I FINANZIAMENTI - A partire da luglio 2004, attraverso convenzioni di durata annuale, i Comuni del Comprensorio forlivese hanno beneficiato del finanziamento della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, al fine di sviluppare i servizi ed interventi a sostegno della domiciliarità degli anziani. Per le prime 5 annualità il contributo della Fondazione, pari a 400 mila euro annui è stato ripartito tra servizi di assistenza domiciliare, forniti attraverso personale qualificato, al fine di far fronte ai bisogni quotidiani di anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti, nei casi in cui la rete familiare non riesca a garantire un’assistenza continuativa; assegni di cura, contributi economici alle famiglie che mantengono nel proprio contesto un anziano non autosufficiente, evitando o posticipando in questo modo il ricovero nelle strutture residenziali e permettendo all’anziano di rimanere nel proprio contesto abitativo, sociale ed affettivo.

Nelle ultime quattro annualità, il contributo della Fondazione è stato destinato interamente all’assegno di cura. La Fondazione si è impegnata a sostenere lo sviluppo degli interventi alla domiciliarità degli anziani per un'ulteriore annualità (2° semestre 2013 – 1° semestre 2014), con un finanziamento di 400mila euro, destinato all’ampliamento dei beneficiari dell’assegno di cura. Nel precedente anno i beneficiari dell’assegno di cura sono stati complessivamente 1.101, di cui 142 di livello più grave(pari al 12,9% circa del totale), 782 di livello medio (pari al 71% del totale) e 177 di livello meno grave(pari al 16,1% del totale). La spesa totale annuale per l’assegno di cura, comprensiva del contributo della Fondazione, è stata pari a 2 milioni 311.799 euro.

CHE COS'E' E COME FINZIONA L'ASSESGNO DI CURA - L'assegno di cura è un sostegno economico a favore delle famiglie che assistono a domicilio un anziano non autosufficiente, evitandone o posticipandone così l'inserimento stabile in strutture residenziali. Il contributo giornaliero è quantificato dalla Regione con riferimento a 3 livelli, in relazione all’intensità assistenziale, definita nel progetto personalizzato: al primo (livello A, elevato) 22 euro, al secondo (livello B, alto) 17 euro, al terzo (livello C, medio) 13 euro.

Se l'anziano non autosufficiente è titolare di indennità di accompagnamento o indennità analoga, erogata dall'INPS, dall'INAIL o da altri, il contributo economico alla famiglia è ridotto dalla data di concessione dello stesso, rispettivamente a 7,75 euro per il livello A e 5,17 euro per il livello B, mentre on possono essere concessi assegni di cura di livello C a soggetti che percepiscono l'indennità di accompagnamento. Possono usufruire dell’assegno gli anziani, di norma ultrasettantanciquenni, che siano stati valutati non autosufficienti dall’Unità di Valutazione Geriatrica (costituita da un medico geriatra, un infermiere e un assistente sociale) e con ISEE (indicatore situazione economica equivalente) riferito al solo anziano, non superiore a 22.300 euro (il limite viene aggiornato ogni anno con provvedimento regionale).

Al fine di sostenere economicamente le famiglie che si avvalgono di assistenti familiari (badanti) e di consolidare il processo di regolarizzazione delle stesse, la Regione Emilia Romagna ha introdotto un contributo aggiuntivo all’assegno di cura, pari a 160 euro/mese, purché vi sia un regolare contratto di lavoro e l’anziano possieda un ISEE non superiore a 15mila euro. L’Ufficio di Direzione dell’Accordo di Programma presso il Comune di Forlì, attraverso l'Ausl di Forlì, individua i beneficiari dell’assegno tra i residenti nei Comuni del Comprensorio forlivese ed eroga l’assegno direttamente alla famiglia.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Quasi 24mila ultrasettantacinquenni: nuovi fondi per l'assistenza domiciliare

ForlìToday è in caricamento