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Quattro mesi senza pioggia, Ridracoli non ce la fa più

Gli interventi necessari a gestire lo stato di crisi idrica in Romagna saranno decisi domani dal Tavolo regionale di coordinamento che si riunirà a Bologna nella sede dell'Agenzia regionale di Protezione civile

Gli interventi necessari a gestire lo stato di crisi idrica in Romagna saranno decisi domani dal Tavolo regionale di coordinamento che si riunirà a Bologna nella sede dell’Agenzia regionale di Protezione civile. In vista dell’imminente raggiungimento della fase di preallarme per l’invaso di Ridracoli (corrispondente alla soglia di 6 milioni di metri cubi), saranno individuate le azioni necessarie a gestire lo stato di crisi idrica anche sulla base delle previsioni meteo formulate da Arpa

e a fronte di una situazione di pratica assenza di precipitazioni che sta interessando la Romagna da circa 4 mesi e, quindi, dallo scorso luglio.

Il tavolo, attivato nell’ambito della fase di attenzione di Protezione civile emessa il 26 settembre scorso, riunisce i rappresentanti delle Direzioni Ambiente e Sanità della Regione, di Arpa, di Romagna Acque - ente gestore della diga di Ridracoli - di Hera e delle Province di Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena.

All’ordine del giorno anche l’aggiornamento della situazione idropotabile nelle province romagnole, la valutazione dei risultati conseguiti con le misure e gli interventi già attivati nei Comuni dopo l’emanazione dello stato di attenzione.
Dallo scorso 14 ottobre l’Agenzia regionale di Protezione civile ha, infatti, inviato una circolare con cui chiedeva ai Sindaci dei Comuni delle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini di valutare l’adozione di ordinanze per contenere l’uso dell’acqua potabile, sia sul versante delle attività industriali, commerciali e di servizio sia attraverso utilizzi virtuosi e limitazioni.

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