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Cronaca

A Forlì una dei pochissimi questori donne d'Italia: "Furti e truffe, non tralasceremo nulla"

Per la questura di Forlì-Cesena è un fatto inedito una donna ai massimi vertici. In Italia le donne questore sono appena 5 su 103 questori totali

“Andremo ad affrontare i problemi passo passo, non esistono problemi non risolvibili, e per i problemi complessi dobbiamo conoscerli a fondo per riuscire almeno a limitarli”: si presenta così il nuovo questore di Forlì-Cesena Loretta Bignardi, appena insediatasi negli uffici di corso Garibaldi. La prima questione che plana sulla sua scrivania, manco a dirlo, sono i furti, in particolare quelli in abitazione. “E’ un problema che riguarda tutto il territorio nazionale, in particolare quello più ricco. I cittadini devono sapere che stiamo usando tutti i mezzi per affrontarlo”, spiega il nuovo questore, che sostituisce Salvatore Sanna, a Forlì dal 2012 ed ora in pensione.

Loretta Bignardi con esperienze nelle grandi città italiane e come ultimo incarico prima di Forlì, quello al vertice della Questura di Lodi, sarà la massima responsabile della Polizia di Stato nella provincia di Forlì-Cesena per i prossimi anni. Sui ladri, piuttosto che rincorrere il singolo malvivente in fuga, “dobbiamo andare a cercare le bande”. E sulla criminalità che colpisce le fasce più deboli, per esempio gli anziani, con furti e truffe non si può dire che manchi chiarezza da parte di Bignardi: “La pancia del Paese è preoccupata, da parte nostra non tralasceremo nulla e starò attenta a tutte le voci che arrivano per contrastare il fenomeno”. D'altra parte Forlì-Cesena non parte certo dall'anno zero: "L'attività di contrasto si sta muovendo con interesse", spiega, riferendosi per esempio all'ultima operazione che ha portato al sequestro di oltre 40 chili di droga.

Per la questura di Forlì-Cesena è un fatto inedito una donna ai massimi vertici. In Italia le donne questore sono appena 5 su 103 questori totali. La sollecitiamo sul punto. Questa l’analisi: “Le donne in Polizia sono una realtà di fatto dal 1986. In Polizia si entra per concorso e le donne in polizia sono presenti perché hanno innegabili capacità di superare gli scogli, come per esempio i test per l’ingresso. Diverso è il caso dei ruoli apicali. Anche tra i medici, per esempio, tantissime donne sono medico, ma pochissime medico chirurgo, idem nella finanza. Per i questori, poi la figura è considerata maschile per una concezione tradizionale che è legata a compiti di ordine pubblico. L’importante è che il mondo maschile esca dagli stereotipi e consideri indifferente chi ha di fronte come controparte, sia che si tratti dello scioperante durante un corteo, sia che si tratti di uno sportivo durante una manifestazione sportiva etc”. “E’ un percorso da fare e ancora non completamente fatto”, chiosa.

Sugli annosi problemi di organico e mezzi, Bignardi è ottimista: “Dopo gli anni della spending review qualcosa si muove, le dotazioni stanno arrivando, anche se con tempi lunghi. Una situazione che ci chiede perseveranza. Oltre al numero degli uomini, mi preoccupa la loro età: serve personale da adibire a determinati compiti”.

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