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Cronaca

Raccolta funghi in Riserva integrale: novità nelle multe

La stagione della raccolta dei funghi è terminata ormai da qualche mese, e manca ancora molto agli inizi della prossima, ma l’argomento non perde certo mai d’interesse e attualità

La stagione della raccolta dei funghi è terminata ormai da qualche mese, e manca ancora molto agli inizi della prossima, ma l’argomento non perde certo mai d’interesse e attualità. Al termine dello scorso autunno sono arrivate, all’Ente Parco, numerose lamentele da parte di quei raccoglitori che effettuano l’attività nel rispetto delle regole e dell’opera di conservazione del patrimonio comune, i quali hanno più volte segnalato la necessità di maggiori controlli soprattutto per chi raccoglie in orari non consentiti o, soprattutto, in zone vietate.

La raccolta dentro le Riserve integrali, in particolare, è vista come un atto deplorevole, poiché compromette ecosistemi di valore inestimabile oltre a disturbare studi scientifici in corso da decenni, in un ambiente la cui eccezionalità è dimostrata anche dalle recenti scoperte di nuove specie di funghi a livello planetario: tale pratica, già perseguita anche penalmente, è ora sanzionata in base ad una specifica legge della Regione Emilia Romagna, che impone pesantissime sanzioni a chi perturba habitat di valore europeo.

Il Parco Nazionale, nell’intento di prevenire questi comportamenti, vuole perciò ricordare a tutti i cittadini che la manomissione o alterazione delle Riserve naturali integrali, come nel caso di Sasso Fratino, è perseguita dal Corpo Forestale dello Stato, e sanzionata con multe che vanno dai 2.000 ai 20.000 euro, più la denuncia penale a carico di chi compie la violazione.

Ovviamente tra le infrazioni punibili è compresa anche la raccolta dei funghi, ed è perciò che il Parco invita residenti e visitatori a rispettare il divieto in questione, e a svolgere l’attività in tutto il resto dell’area protetta dove, seguendo poche e semplici regole, la raccolta è permessa e vede ogni anno migliaia di appassionati cercatori lungo i tanti sentieri segnati e accessibili.

La disciplina al riguardo, evidenzia l’ente Parco, è tale che chiunque può trovare soddisfazione in un’attività compatibile di raccolta, senza bisogno di rischiare multe salatissime oltre alla salute, addentrandosi in zone scoscese molto pericolose, spesso per il solo gusto del proibito.
 

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