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Sanità

"Il covid non si trasmette col sangue": le fake news dei 'no vax' smantellate punto per punto

L'INTERVISTA - Con Marco Gentile, responsabile dell’unità di raccolta Avis Forlì, un approfondimento in merito alle fake news che circolano sui social

Da Facebook a Telegram, passando per Twitter. Le bacheche social di chi è contro la "dittatura sanitaria" sono dense di fake news. Contenuti, che rischiano di ostacolare e rallentare la raccolta di scorte di sangue e plasma per consentire agli ospedali di proseguire nelle loro regolari attività senza dover rinviare terapie e interventi salvavita. La circolazione delle fake news si è intensificata nuovamente negli ultimi giorni, quando il centro nazionale sangue ha lanciato l'allarme per la carenza della raccolta a causa dell'aumento degli ultimi casi covid. 

Come ha ricordato il presidente emerito della Corte costituzionale, Cesare Mirabelli, "far circolare una notizia falsa, come sembra essere quella sulla inutilizzabilità del sangue dei vaccinati rientra nell’ambito della diffusione di notizie false o esagerate, dalle quali può derivare un turbamento dell’ordine pubblico, ipotesi in cui non rientrano solo le manifestazioni di piazza. Dunque non è libera manifestazione del pensiero ma è un reato". 

Marco Gentile, responsabile dell’unità di raccolta Avis Forlì, è di alcuni giorni fa l'appello rivolto ai cittadini a donare sangue. Un invito che purtroppo trova ostacoli in numerose fake news che circolano sui social e chat. Anche nella nostra città c'è chi crede in questi messaggi?
Ho guardato anche io i commenti alla notizia pubblicata su Facebook e ho constatato che qualcuno ha espresso commenti positivi all’appello, mentre altri hanno espresso commenti che, al di là della posizione pro o no vax, sono privi di fondamento scientifico e rappresentano informazioni prese da fonti non scientifiche. Per fortuna stiamo osservando una buona risposta da parte dei nostri donatori in attività, anche da parte di chi non si presentava da più di un anno.

Quali sono le misure preventive che vengono adottate?
Come da indicazioni del Centro Nazionale Sangue, per presentarsi a donare non è necessario mostrare il green pass. Siamo però obbligati a contattare telefonicamente i donatori prenotati il giorno precedente la donazione per porre alcune semplici domande sul loro stato di salute e su eventuali contatti con positivi. Le stesse domande sono poste a tutti coloro che a qualunque titolo si presentano presso le nostre sedi oltre alla misurazione della temperatura corporea. Questo a tutela degli altri donatori e del personale operante a qualsiasi titolo. Infatti il covid non si trasmette con sangue ed emocomponenti, ma esclusivamente con droplets e contatto con superfici contaminate.

Perchè secondo lei è più facile cadere in questi tranelli piuttosto che informarsi attraverso fonti accreditate?
La molteplicità di informazioni raggiungibili tramite web facilita la diffusione di qualsiasi cosa e nel rispetto della libertà di espressione non vengono “censurate” informazioni prive di attendibilità, di conseguenza ci si sente tutti un po’ tuttologi. La pandemia non ha fatto altro che portare il fenomeno all’ennesima potenza. 

Sottolineiamo un concetto molto importante: il Covid non può essere trasmesso per via trasfusionale
Il virus Sars-Cov-2 è un virus respiratorio e quella è l’unica via di trasmissione, ovvero tramite il cosiddetto aerosol che rimanendo sospeso nell’aria è poi trasmesso da una persona all’altra entro brevi periodi di tempo. Da qui l’importanza di indossare la mascherina in pubblico e di igienizzare il più possibile le mani e le superfici.

Un’altra fake da smentire riguarda la presunta richiesta di sangue dei non vaccinati perché più sicuro
Il sangue di un vaccinato è sicuro tanto quello di un non vaccinato anche perché sottoposto alle stesse indagini di laboratorio. Se poi l’argomento sicurezza si sposta sulla questione Covid, come già detto il sangue e gli emocomponenti da esso derivati non sono una via di trasmissione.

Altre fake?
Un'altra fake è che se ricevi il plasma di un vaccinato avrai gli anticorpi, non è vero. Il vaccino stimola la risposta del sistema immunitario della persona che lo riceve e sulla base della responsività di tale sistema immunitario si sviluppa un numero maggiore o minore di anticorpi. Il plasma iperimmune (plasma ricco di anticorpi specifici verso uno specifico agente patogeno) esiste da prima della pandemia e per alcune malattie ha anche efficacia, mentre per il Covid a tutt’oggi i dati non riportano chiare prove sulla sua efficacia terapeutica, così come riscontrabile dal sito internet dell’Istituto Superiore di Sanità. Mi è capitato di sentire che qualche paziente ha espresso il desiderio di sangue di non vaccinato: gli anticorpi da vaccino o post infezione hanno le stesse proprietà e di conseguenza la presunta ipercoagulabilità del sangue è frutto di fantasia. 

Quanti donatori Avis ci sono a Forlì?
I donatori del comprensorio forlivese ad inizio 2022 sono 3718 per l’Avis Comunale di Forlì e 1892 sono invece i donatori iscritti alle altre Sezioni del Territorio afferente a Forlì. Come già evidenziato in alcuni articoli, auspichiamo di raggiungere nell’arco dei prossimi 3 anni un aumento del numero di donatori pari al 3% rispetto alla popolazione generale in età donazionale portando nello specifico la percentuale dal 7 al 10% per gli uomini e dal 4 al 7% per le donne.

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