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Cronaca

Sanguinosa rapina in un'abitazione: madre e figlia catturate subito dopo la fuga

La vittima è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso, dove è stata dimessa con una prognosi di 29 giorni

Sono entrate nell'abitazione di una connazionale e l'hanno minacciata con due coltelli, aggredita e rapinata. Il tutto alla presenza dei figlioletti della malcapitata, rispettivamente di 4 e 18 mesi. Le responsabili, tuttavia, sono state immediatamente individuate e arrestate dai Carabinieri di Ronco: nei guai sono finite una marocchina di 43 anni e la figlia 17enne. I fatti si sono consumati nella tarda mattinata di lunedì scorso, nella periferia di Forlì. I militari, sotto la guida fino a luglio del tenente Francesco Grasso, comandante facente funzione della Compagnia di Corso Mazzini, impegnati in un rafforzato controllo del territorio finalizzato a contrastare i reati contro il patrimonio, hanno ricevuto un'informativa dalla Sala Operativa circa l'aggressione denunciata al 112 da una donna nella sua abitazione.

L'aggressione

Gli uomini dell'Arma hanno trovato la richiedente sanguinante al viso e col naso fratturato. Ha spiegato che era stata appena aggredita da due connazionali, che erano riuscite ad entrare in casa dopo aver forzato con un bastone una porta-finestra (il tutto ripreso con un telefonino). Quindi ha riferito di esser stata minacciata con due coltelli, uno dei quali preso in casa, e rapinata di un anello trovato in un comodino, di un passeggino e della carta d'identità prima di allontanarsi.

L'arresto

Il minuzioso sopralluogo ha permesso ai Carabinieri di Ronco, comandanti dal maresciallo Sergio Vagaggini, di trovare il documento di una delle responsabili perso durante la collutazione ed individuare l'abitazione della sospettata. La prima ad esser assicurata alla giustizia è stata una 17enne, trovata con le mani sporche di sangue e con frammenti di vetro nelle scarpe. Da lì a poco è stata la volta della madre di quest'ultima, 43 anni. Entrambe sono state arrestate con l'accusa di rapina pluriaggravata in concorso (come conseguenza della minaccia, delle lesioni e dell'introduzione nell'abitazione). Gli inquirenti non escludono che dietro Il violento episodio ci sia una vendetta tra connazionali. Il passeggino è stato trovato abbandonato lungo la via di fuga, mentre del coltello e dell'anello nessuna traccia.

La decisione del giudice

Mamma e figlia hanno atteso la convalida rispettivamente in carcere e al centro d'accoglienza minorile di Bologna: il giudice (pubblico ministero Lucia Spirito, che ha coordinato le indagini) ha disposto la misura degli arresti domiciliari per la prima, mentre la 17enne è stata associata in una comunità per minori. La vittima è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso, dove è stata dimessa con una prognosi di 29 giorni.

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