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Cronaca

Povertà esplosiva, duemila famiglie nelle mani della Caritas

Cresce notevolmente il numero dei soggetti in stato di bisogno che si sono rivolti per la prima volta alla Caritas: 1.860 persone e 656 nuclei famigliari nel 2012. In totale nel 2012 la Caritas ha seguito 6.661 persone fisiche e 1.991 nuclei familiari

“La crisi economica in atto ha già creato scenari sociali inimmaginabili. Senza interventi strutturali da parte dei governanti, la situazione peggiorerà ulteriormente”. E’ la denuncia più eclatante contenuta nel Report 2012 dell’Osservatorio Povertà e Risorse della Caritas diocesana di Forlì-Bertinoro , che sarà presentato lunedì 29 aprile, alle 20.45, al Centro Culturale “San Francesco”, in via Marcolini, 4.

LA PRESENTAZIONE. All’introduzione del direttore della Caritas diocesana Sauro Bandi, seguirà la presentazione del rapporto-dossier curato da Elena Galeazzi. Le conclusioni sono affidate al responsabile diocesano della Pastorale sociale e del lavoro, don Franco Appi. E’ dal 2008 che la Caritas diocesana stila un rapporto annuale sui bisogni, corredato dai progetti attivati per fronteggiarli. La novità 2012 sta nell’allargamento del dato statistico del Centro di ascolto diocesano “Buon Pastore”, ai 25 centri parrocchiali dispiegati sul territorio, nonché alle 19 associazioni della Consulta diocesana delle organizzazioni socio-assistenziali-OSA, che hanno accettato di partecipare all’indagine.

L'attività della Caritas

POVERTA' IN CRESCITA. Cresce notevolmente il numero dei nuovi ascolti, ossia dei soggetti in stato di bisogno che si sono rivolti per la prima volta alla Caritas: 1.860 persone e 656 nuclei famigliari. Di questi, rispettivamente il 37,04% (singoli) e il 35,02% (famiglie) sono italiani. Per quel che riguarda i dati totali sull’utenza Caritas registrati nel 2012, si tratta di 6.661 persone fisiche e 1.991 nuclei familiari. Sia le famiglie italiane, salite al 27% del totale, che quelle straniere, guardano al lavoro come al bisogno più avvertito.

Ma cresce a dismisura la richiesta di pacchi alimentari: nel 2012 il solo CDA diocesano è passato da 2.706 a 3.903 distribuzioni. Per non parlare delle assegnazioni di contributi economici, dei quali 226 erogazioni con fondi propri e 227 tramite il Fondo di Solidarietà gestito dal CDA diocesano. Istituito nel 2009 come misura straordinaria anti-crisi, ha finora elargito 97.999 euro utilizzati per il 64,95% a favore di Hera spa, la società che gestisce gas, acqua e rifiuti nel nostro territorio, allo scopo di evitare distacchi o di riallacciare utenze già distaccate. Di tali contributi hanno beneficiato a metà utenti italiani (50,57%) e stranieri (49,43%). A queste erogazioni a fondo perduto vanno sommati gli 11 prestiti (sui 21 totali erogati nel 2012) per “straordinarie necessità famigliari”, assegnati tramite il progetto.

LA DISOCCUPAZIONE. “Il 2012 – recita il Report - si è caratterizzato ancora come anno di recessione, sia per la nostra provincia che per gli altri livelli territoriali. Le prospettive di ripresa sembrano allontanarsi e le aspettative degli agenti economici non appaiono buone”. In Italia, la disoccupazione ha raggiunto l’11,3%, cui va aggiunta quella giovanile, che viaggia intorno al 38,7%: “Si calcola – dichiara Sauro Bandi - che solo nel 2012 siano stati persi 500.000 posti di lavoro, e che i disoccupati siano circa 3 milioni”. “La perdita del posto – aggiunge Elena Galeazzi - incide sulla dignità della persona, come hanno dimostrato i vari suicidi di lavoratori e di piccoli artigiani”. Il Centro per l’impiego della Provincia di Forlì-Cesena parla infatti di 34.604 disoccupati al 31 dicembre 2012, con un aumento del 11,2% rispetto alla stessa data del 2011, con percentuali di aumento peggiori per gli uomini (+15,2%) rispetto alle donne e agli stranieri (+14,4%).

GLI STRANIERI IN PARTENZA. A proposito degli immigrati: basta riflettere sul netto calo degli utenti stranieri del CDA diocesano (da 5750 persone nel 2011 a 4869 nel 2012), per comprendere che anche a Forlì è in atto la ri-partenza degli stranieri. Molti si spostano in altre parti d’Italia, altri si dirigono verso il nord Europa, ma i più, specie i nuclei familiari completi, ritornano sui propri passi.

BADANTI LICENZIATE. Il dato più eclatante al riguardo, contenuto nel Report Osservatorio Povertà e Risorse 2012, vede un calo verticale di presenze di donne ucraine. “Con la perdita del lavoro – interviene il responsabile del Centro di Ascolto Caritas diocesano Marcello Copertino – la pensione dell’anziano in casa rimane l’unica fonte di sussistenza. Molte famiglie forlivesi hanno già deciso di occuparsi loro del congiunto, licenziando la badante straniera”.

CASA. Dopo il lavoro, l’altro bisogno più avvertito dagli utenti dei CDA di Forlì-Bertinoro, è la casa. I dati rilasciati ai responsabili Caritas dal Tribunale di Forlì, sono a dir poco crudeli: al 31 ottobre 2012 sono stati emessi 481 provvedimenti di sfratto, dei quali solo 29 per “finita locazione”. “Tale aspetto – continua Copertino - trova conferma a livello nazionale, se si pensa che nel 2011 in Italia sono stati ordinati 63mila sfratti, di cui ben 56mila per morosità”. E’ una vera e propria “bomba sociale” se pensiamo che il 90% degli sfratti avviene per “morosità incolpevole”, determinati cioè da reddito insufficiente.

La Caritas, la Chiesa, le parrocchie e le istituzioni stanno facendo pienamente la loro parte per affrontare il problema. “A mio parere – riprende Elena Galeazzi – la crisi pazzesca in atto contiene anche aspetti non negativi. Ritengo, infatti, che sia un’occasione imperdibile per cambiare il nostro stile di vita, per rifondare il sistema sociale, puntando alla condivisione fra famiglie delle risorse e allo scambio di beni in buono stato ma inutilizzati”. Dal mito della crescita alla sfida della condivisione. La ricercatrice usa un’altra espressione tecnica: “Economia di prossimità”. “Se si vive la fraternità e la carità evangelica – conclude Sauro Bandi - è facile rivelare al prossimo bisogni e carenze materiali, ma anche offrire risorse ed energie a disposizione”.

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