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Reddito medio, Cesena batte Forlì. Ma nei comuni minori va molto meglio il Forlivese. Fanalino di coda Portico

Il comune di Cesena è quello che registra il reddito medio maggiore 22.595 euro, ma con un forte distacco rispetto agli altri comuni del cesenate

"Unire le forze per aumentare i redditi dei cittadini romagnoli". E' l'appello che arriva da Cisl Romagna che spiega: "I dati pubblicati nei giorni scorsi dal Mef sui redditi dei comuni italiani del 2020 confermano le tendenze sui redditi dei cittadini romagnoli. Infatti, come per gli anni precedenti, la provincia di Ravenna ha la media di reddito più alta 21.768 euro seguita da Forlì-Cesena 21.069 euro anche se con differenze significativa tra il territorio di Forlì e quello cesenate, e per ultima nettamente la provincia di Rimini  19.832 euro".

Il comune di Cesena è quello che registra il reddito medio maggiore 22.595 euro, ma con un forte distacco rispetto agli altri comuni del cesenate, che rispetto a quelli del forlivese segnalano redditi medi molto inferiori. Infatti il territorio di Forlì ha un reddito medio molto superiore a quello cesenate con 21.658 euro, Forlì 22.503 euro, Modigliana 21.566 euro, Bertinoro 21219 euro; Forlimpopoli 20.948 euro. Il territorio di Cesena ha un reddito medio di 20545 euro (Cesena la prima per reddito con 22.595 euro, seconda molto distaccata è Longiano con 20.236 euro e Gambettola con 19.246 euro. I comuni con il reddito più basso sono Borghi 16.374 euro, Portico 16.534 euro e Verghereto 16.530 euro.

Le proposte di Cisl Romagna

“Per il rilancio dei redditi dei cittadini romagnoli serve un piano di investimenti in Romagna e una politica industriale comune - afferma Francesco Marinelli, segretario generale della Cisl Romagna - che possa creare una offerta di lavoro che sia di qualità, dal maggiore valore aggiunto. Una politica industriale che valorizzi le specifiche vocazioni industriali di ogni territorio, supportando le filiere e favorendo percorsi formativi che permettano i lavoratori di rispondere alle esigenze professionali delle aziende. Sindacati, imprenditori e Istituzioni devono agire insieme come Romagna affinché anche i territori più periferici non siano abbandonati, ad esempio dal punto di vista infrastrutturale".

Per Marinelli "solo in questo modo potrà essere salvato e valorizzato il loro tessuto industriale ed anche demografico. E' quindi a nostro avviso fondamentale procedere a passo spedito nel progetto Romagna Next, che si è avviato nei giorni scorsi a livello territoriale, che dovrà portare a scelte strategiche condivise di area vasta che possano condurre ad una maggiore competitività e sviluppo del nostro territorio.  Solo in questo modo - conclude Marinelli - potremmo raggiungere, tutti insieme come Romagna, e contribuire ad una crescita più omogenea anche reddituale dei cittadini, ad oggi troppo diseguale tra le diverse province, valorizzando ogni territorio in base alla propria vocazione industriale ed economica”.

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