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Cronaca

Forlì si scopre "renzissima": il sì vince con 5.000 voti in più. I commenti politici

In mezzo all'Italia che ha detto "no" alla riforma costituzionale firmata Renzi-Boschi, Forlì-Cesena è una delle "isole" in cui l'affermazione del "sì" è stata piuttosto netta

RAGNI: "DREI NON ESULTI, CONSENSO IN CALO"

“Il fatto che a Forlì abbia vinto il sì non deve fare esultare troppo il nostro sindaco Davide Drei: il suo consenso è in calo”, afferma Fabrizio Ragni, responsabile provinciale e capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale. “L’analisi del voto sul referendum costituzionale - dice Ragni - non deve fermarsi a una semplice lettura dei numeri, in prima istanza perché gli italiani hanno espresso un giudizio preciso sull’operato del governo e del partito democratico oltre a una valutazione di merito della riforma. Lo stesso vale a Forlì, dove si aggiunge un certo fastidio per il modo scellerato in cui il Pd sta governando la città. Gli oltre 35mila cittadini che hanno scelto il sì, il 53,6%, comunque una percentuale inferiore alla vicina Cesena, sono senza dubbio politicamente schierati con l’area politica di cui fa parte il sindaco, ma alcuni di questi sono stati convinti dalla pubblicità fuorviante fatta dal governo a favore del sì a partire dalla formulazione del quesito. L’affluenza è stata del 75,5%, alle amministrative del 2014 fu del 70%: in quell’occasione la coalizione che sosteneva Drei prese il 54,2%. Domenica, a Forlì, hanno votato no quasi 31mila cittadini: elettori di centrodestra compatti, del Movimento 5 stelle e anche di qualche formazione politica di sinistra. Si può affermare che si tratti degli stessi cittadini delusi dall’operato di Drei: sono tantissimi. Più che i numeri, è il “sentimento” di migliaia di forlivesi che fa comprendere quanto sia diffuso il giudizio negativo su un sindaco finora impalpabile. Il suo consenso è in calo perché ha sbagliato tutto: nessun rilancio del centro storico, il nuovo piano insicurezza, più che sicurezza, fa acqua da tutte la parti, Forlì è sempre più avulsa dal contesto economico regionale, c’è già stato bisogno di un rimpasto in giunta. L’auspicio che si torni al voto a livello nazionale – conclude Ragni – vale anche per Forlì. Non se ne può più di un sindaco incapace di imprimere una svolta. Forza Italia continuerà a combattere contro questa cattiva amministrazione”.

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LE REAZIONI: DI MAIO - MOLEA - RAGNI - AVOLIO - FAVALI - CANDIDO - VERDI

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