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Cronaca

Regolarizzazione universale dei migranti: "Le associazioni della Romagna uniscono le forze"

Forlì Città Aperta: "La raccolta delle adesioni cresce giorno dopo giorno, ad oggi 135 associazioni e più di 1300 cittadini hanno dato il loro sostegno"

"Le associazioni forlivesi, cesenati, riminesi e ravennati uniscono le forze per la comune campagna di mobilitazione a favore di una regolarizzazione universale delle persone migranti privi di permesso di soggiorno - aferma l'associazione Forlì Città Aperta che da anni si occupa di accoglienza - La raccolta delle adesioni via mail e su piattaforma on line cresce giorno dopo giorno: ad oggi 135 associazioni attive sul territorio romagnolo e più di 1300 cittadini hanno dato il loro sostegno. Numeri destinati a crescere ulteriormente in vista della decisione del Governo che si annuncia come imminente. Infatti, invece di prevedere una regolarizzazione universale che una volta per tutte abolisca la nuova schiavitù dei lavoratori migranti sfruttati in nero nelle campagne, nelle case e nei cantieri italiani , si ipotizza la sola “sanatoria” (così la chiamano, impropriamente) dei lavoratori agricoli e per un tempo ridicolo di appena 3 mesi. 

In questo modo, forse, si salverà la stagione agricola e la raccolta di frutta e verdura ma non si salveranno i tanti invisibili, lavoratrici e lavoratori stranieri costretti ad accettare paghe misere (3,5 euro all’ora invece di 7,7 come previsto dai contratti collettivi), senza contratto perché privi di regolare permesso e quindi braccia soggette al ricatto e allo sfruttamento di mafie, caporali e imprenditori senza scrupoli. Con l’ipocrisia di motivare la temporanea concessione di dignità e diritti (3 mesi) con l’esigenza di contenere il contagio da Coronavirus: più che una motivazione, una scusa. Quella promossa dalle associazioni romagnole insieme a tanti cittadini è una battaglia di umanità, giustizia, legalità e sicurezza.Anche il Procuratore nazionale antimafia ha sottolineato l’importanza di una misura universale di emersione per contrastare gli affari sporchi delle mafie.Il presidente dell’INPS ha evidenziato che il contributo dei lavoratori stranieri ai conti previdenziali è determinante. Vogliamo o no combattere seriamente l’evasione fiscale e contributiva che deriva dallo sfruttamento e rispettare i diritti fondamentali di ogni essere umano per vivere in una società più giusta? Con questo spirito, continuiamo la nostra mobilitazione e chiediamo con forza alle istituzioni locali di discutere e prendere posizione per condizionare dal basso le scelte del Governo e del Parlamento".

L'appello

In tutto il mondo c’è una pandemia che durerà a lungo. Migliaia di infettati e di morti. Migliaia di persone che ogni giorno perdono il lavoro e il reddito. Centinaia di miliardi le spese per fare fronte alla pandemia e per rilanciare l’economia. Nessuno uscirà da solo da una crisi mondiale come questa. Il Papa lo ricorda ormai in ogni intervento: da questa crisi usciremo solo assieme. Il futuro avrà bisogno di collaborazione, uguaglianza, equità e solidarietà; altrimenti non ci sarà futuro, né per noi né per i nostri figli. La società deve essere coesa, tutta. La coesione è, infatti, anche una garanzia contro i ricchissimi che da sempre sfruttano le divisioni nella società per fare solo i propri interessi.

Vogliamo una regolarizzazione di tutte e tutti i migranti in Italia perché è giusta, è conveniente ed è l’unico strumento per uscire assieme da una crisi che, partita come sanitaria, sarà presto una feroce crisi economica. Non una sanatoria, perché la sanatoria è per gli evasori fiscali, i costruttori abusivi, per chi fa lavorare in nero. Una regolarizzazione che non riguardi solo chi attualmente lavora, e che quindi preveda anche un “permesso per ricerca lavoro” per chi è attualmente inoccupato, utilizzando il potere discrezionale concesso agli stati dalla Commissione Europea con risoluzione del 17.04.20 per gestire l’emergenza sanitaria, come suggerito da ASGI. Inoltre questo permesso potrebbe anche aprire la strada ad una futura, ed auspicabile, revisione del Testo Unico sull’Immigrazione, creando canali di ingresso sicuro nel paese e mettendo fine alla continua e decennale strage nel mediterraneo.

I migranti privi del Permesso di Soggiorno chiedono una regolarizzazione che li liberi dalla loro condizione di prigionieri di fatto. Chiedono la possibilità di lavorare in regola, avere un medico e una casa, partecipare in modo attivo e dignitoso alla società e contribuire alla sua crescita. Si stima che siano oltre 600 mila in Italia oggi. Centinaia di migliaia di persone relegate ai margini, di cui molte senza una casa o costrette in ghetti, rendono risibile ogni appello al distanziamento sociale e alla distruzione di una catena di contagio. Chi non ha documenti per fare un contratto di affitto non può avere una casa dove restare, non può accedere al sistema sanitario e non può contribuire alla migliore gestione della sanità comune e dell’emergenza virus. Senza contare il fatto che il diritto alla salute dev’essere garantito ad ogni persona sul territorio, come sancito sia dalla Costituzione che dall’art.2 del Testo Unico sull’Immigrazione. Una società divisa è fragile, una società coesa è resistente e forte. Se non avremo il coraggio di rinnegare le politiche della paura e delle menzogne degli ultimi anni continueremo a trascurare una parte della nostra società e, come succede a un corpo, trascurandone una parte il corpo tutto si ammala e finisce per morirne.

Le persone oggi irregolari non torneranno ai loro paesi d’origine. Non potrebbero nemmeno se lo volessero. Finiranno nella marginalità e nelle spire del lavoro nero, che sono linfa di cui si nutrono le mafie: mantenere le persone illegali sul territorio fa solo l’interesse della criminalità organizzata, come sottolineato dal Procuratore Generale Antimafia De Raho. Nonostante qualcuno continui a ripeterlo - ma quando era ministro non l’ha fatto - non possono essere espulse. Non lo si può fare perché costa un sacco di soldi, perché tutti i confini sono chiusi e resteranno così a lungo, perché non è giusto accanirsi volgarmente contro persone che hanno già lavorato, studiato, vissuto in Italia e adesso devono restare qui, senza poter avere un dottore, un lavoro, una casa, un documento. E, dato ancora più significativo, perché le espulsioni sono ad oggi sostanzialmente impraticabili, come confermato dalle linee guida della Commissione Europea e da recenti decisioni di giudici italiani. Una regolarizzazione sarà un duro colpo alle mafie, al caporalato, al lavoro nero e all’abbassamento dei diritti di lavoratori e lavoratrici tutte. Meno saranno le persone costrette a paghe da fame e assenze di contratti, meno saremo ricattabili tutti. Una regolarizzazione farà incassare alcuni miliardi di euro che saranno spesi nella società, per la società e per contribuire alla sua ripartenza.

Garantire diritti, includere, renderà la nostra società più coesa e forte. Ce lo dimostrano oggi i medici di
origine straniera, anche loro immigrati, che in queste settimane sono morti lavorando per salvare le vite di
tanti italiani colpiti dal Covid-19. Ce lo dimostra l’esempio e la storia dei milioni di italiani emigrati
all’estero. Finora abbiamo vissuto nella paura del diverso, pagandone amare conseguenze, da domani deve iniziare il tempo del coraggio, il coraggio di regolarizzare chi è oggi in Italia, e di cambiare l’assurda legge Bossi-Fini che ci ha portato a questo punto. Una regolarizzazione per tutte e tutti i migranti che sono privi del Permesso di Soggiorno è una regolarizzazione della nostra società, della nostra umanità, della nostra legalità.

Le associazioni aderenti

Acli Forlì-Cesena
AJAFC Association de la Jeunesse Africaine di Forlì e Cesena
Alma Rebelde
Anpi Castelbolognese
Anpi Forlì
Anpi Forlì-Cesena
Anpi Rimini Comitato Provinciale
Anpi Sezione Valle Montone
Anpi Solarolo sezione Teodosio Toni
Arci comitato provinciale di Rovigo
Arci Forlì
Arte Migrante Forlì
Arte Migrante Latina
Associazione Afesan Community
Associazione Afemai People Bagnacavallo
Associazione Amici di Don Dario Forlì
Associazione Avvocato di Strada, Sezione Vanni Casadei, Forlì
Associazione Camerunensi della Romagna
Associazione degli Africani di Ravenna
Associazione di Amicizia Italia-Cuba - Circolo Vilma Espin
Associazione di fratellanza e l’amicizia di Forlì(AFAF)
Associazione Donneinmovimento Caltanissetta
Associazione Enugu
Associazione guineana Forlì-Cesena
Associazione Igbo Community
Associazione Ika or Agbor Community
Associazione l'Orissonte Onlus
Associazione Luciano Lama
Associazione Pereira APS
Associazione Pyramide
Associazione Romania Mare
Associazione Senegalesi della Romagna (Yakkar-La speranza)
Associazione Terra Mia
Associazione Yoruba Community
Auser Forlì
Auser Cesena
Auser Emilia Romagna
Avvocati di strada Ravenna
Barcobaleno Forlimpopoli
Bici per l'umanità
Casa Madiba Network
Centropace “Annalena Tonelli” Forlì
Centro per la Pace "Ernesto Balducci" Cesena
Centro Studi Francesco Saverio Merlino
CGIL Cesena
CGIL Forlì
CGIL Imola
CGIL Ravenna
CGIL Rimini

Circolo Acli “Lamberto Valli” Forlì
Circolu Culturale 2 giugno 1946 Rovigo
Circolo LEG Libertà e Giustizia di Ravenna
Comitato per la lotta contro la fame nel mondo
Consulta Provinciale Antifascista di Ravenna
Coop Soc. Cento Fiori - Rimini
Cooperativa Terra Mia
Coordinamento Democrazia Costituzionale Emilia Romagna
Coordinamento Democrazia Costituzionale Rimini
Cucine Popolari CiViBo
Dialogos
Emergency Forlì-Cesena
Emergency Faenza
Emergency Ravenna
Faisons la Paix
Federconsumatori Rimini
Femminile Maschile Plurale
Festival dell'antropologia Bologna
FLAI Cgil Ravenna
Fondazione guineana d'Italia
Forlì Città Aperta
Forum delle donne
Grotta Rossa Rimini
Gruppo Veritas
Il femminile è politico: potere alle donne
Il Progresso delle Idee Forli
Il Terzo Mondo
Jappo Associazione Donne
Legambiente Forlì-Cesena
Libera Forlì-Cesena
Libera Rimini
Libertà e Giustizia Rimini
Life Forli
Life Faenza
Life Ravenna
LVIA Forlì
Magistratura Democratica Emilia-Romagna
Malocchi e profumi - compagnia teatrale
Medicina Democratica - movimento di lotta per la salute
Mediterranea Forlì Cesena
Messaggeri del Mondo APS
Migrantes Forlì
Migrantes Cesena-Sarsina
Nuova Civiltà delle Macchine
Nuovi Desaparecidos di Latina
Overall Faenza Multiculturale
Pacha mama commercio equo e solidale cooperativa e associazione
Parrocchia di Sorrivoli
Rea collettivo di genere
Redazione di Tracce Migranti - nuove tracce.org
Redazione “Qualcosa di Sinistra”
Refugees Welcome Italia - Gruppo di Ravenna
Restiamo Umani con Vik - Venezia

Rete di Associazioni e Cittadini a difesa dei diritti umani, dell’ambiente e della pace Overall - Faenza
Multiculturale
Rete degli Studenti Medi Cesena
Rete degli Studenti Medi Forlì
Rete degli Studenti Universitari Forlì
Rete “scuole senza permesso” di Milano
Rimini Umana
Romagna Migrante
Rompere il silenzio - Ravenna
Rosella De Troia
Salute e solidarietà
Scuola Penny Wirton Forlì
Scuola Penny Wirton Milano
Slow Food condotta di Forlì Appennino Forlivese
SPI CGIL Bologna
6000 Sardine Cesena
6000 Sardine Faenza
6000 Sardine Forlì
6000 Sardine Imola
6000 sardine Rimini
Tamkin
Tavolo Permanente delle Assiciazioni contro la violenza alle donne
Teatro Due Mondi
Vite in Transito
Vocedonna
UDI
UDU Forlì
UDU Parma
UDU Modena
UDU Ferrara
Un altro mondo è possibile
Un Secco No
Unione degli Universitari Forlì
Welcome

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