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Cronaca

Direttamente da Padova: la solenne reliquia di Sant’Antonio ritorna a Montepaolo

L’evento è reso possibile dalla presenza a Montepaolo dei Frati dell'Ordine Francescano Minori Conventuali

Sant’Antonio ritorna a Montepaolo. Proveniente direttamente da Padova e collocata all'interno di un busto dorato di circa 18 chili di peso, la solenne reliquia del frate portoghese sarà all’Eremo dovadolese dall’1 al 2 settembre prossimi. L’evento è reso possibile dalla presenza a Montepaolo dei Frati dell'Ordine Francescano Minori Conventuali. Com’è noto, i religiosi hanno accettato la proposta del Comitato Montepaolo per Sant’Antonio di rivitalizzare il luogo in cui, fra il 1221 e il 1222, visse per 15 mesi il frate taumaturgo, nato agostiniano e morto francescano, garantendo la loro presenza nei weekend dei mesi estivi, da maggio ad ottobre.

“La ‘peregrinatio’ di uno dei più grandi santi della cristianità – dichiara la portavoce del Comitato Daniela Ronconi - è un’occasione unica per la Romagna e per Montepaolo di ospitare nuovamente Antonio, come avvenne nel lontano 1221”. Si tratta di reliquie “ex massa corporis”, estratte dalla Tomba del Santo nel 1981 durante la “ricognizione” dei suoi resti mortali. Trentasette anni fa, dopo più di sette secoli dall’ultima apertura dell’urna che custodisce le spoglie di Antonio, con il permesso di papa Giovanni Paolo II è stato possibile non solo esaminarla, ma anche estrarre alcune reliquie. Sono queste che, da quasi 40 anni, viaggiano nel mondo.

“Questa reliquia – continua Daniela Ronconi - è pellegrina nel mondo, a testimoniare l'importanza vitale che Antonio suscita ancora negli animi umani e nella Chiesa. E’ un modo per i frati patavini custodi del Taumaturgo, di sostenere i devoti nel loro cammino di fede”. Il prezioso simulacro raffigurante il frate portoghese che tiene in braccio il Bambin Gesù, sarà accolto all’Eremo posto sulle colline di Dovadola sabato primo settembre, alle 15.30. Dal sagrato della chiesa esordirà una processione che si snoderà lungo il Sentiero della Speranza verso la sottostante grotta, per poi ritornare al santuario alle 17 per la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Livio Corazza. Il programma di domenica 2 settembre prevede, alle 10, una breve catechesi sulla Reliquia del Santo, nonché un momento di preghiera per anziani e ammalati. Le Messe previste per le 11 e le 17 saranno presiedute rispettivamente dai frati padre Egidio Canil e padre Giuseppe Franco, entrambi della famiglia dei Minori Conventuali.

Padre Egidio Canil terrà anche l’incontro delle 15,30 sul tema “il significato dei Miracoli nella vita di Sant’Antonio”, seguito alle 16.30 dalla recita del Rosario. Alle 18 il reliquiario di Antonio riprenderà la sua “peregrinatio” nel mondo. Per dimostrare che non è un modo di dire, basti sapere che a maggio e giugno le Solenni Reliquie sono state in Australia, Usa, Canada (accompagnate rispettivamente da p. Paolo Floretta, p. Mario Conte e p. Alessandro Ratti), Romania e Austria. Nei mesi precedenti erano state venerate nelle parrocchie della diocesi di Charleston in South Carolina, negli USA (ad aprile), in Croazia nella città di Dubrovnik, dove sono giunti a pregare il Santo anche molti fedeli musulmani (a marzo) e in alcuni Stati dell’India, con grande affluenza di fedeli, molti di religione indù (tra febbraio e marzo). Anche una volta ripartite le reliquie antoniane, Montepaolo manterrà la presenza dei Frati Conventuali per tutta l’estate: i religiosi celebrano, infatti, la santa messa alle 17 del sabato e due messe, alle 11 e alle 17, nelle giornate di domenica e nei festivi, dando anche la possibilità di confessarsi.

Sempre la domenica e nei festivi, il Gruppo di Preghiera di Montepaolo allestisce un punto ristoro nel piazzale antistante il sagrato della chiesa. Sant'Antonio (1195-1231) nacque in Portogallo da nobile famiglia. Fu dapprima monaco agostiniano e poi divenne francescano dopo l'incontro con i frati che erano in missione nella sua nazione e con San Francesco di Assisi, in Italia. Condusse una vita fatta di preghiera ed umiltà e impegnata a predicare, vista la sua grande cultura e sapienza. Fu trasferito prima in Francia, poi a Bologna e poi a Padova dove morì il 13 Giugno 1231. A lui vengono attribuiti molti prodigi miracolosi successivi alla sua morte e fino ai giorni nostri. E' stato canonizzato entro un anno dalla sua scomparsa, tant'è che è il Santo canonizzato più rapidamente nella storia della Chiesa. “Certi che vorrete condividere con noi questo eccezionale evento – conclude Daniela Ronconi - vi aspettiamo numerosi per accogliere e salutare tutti uniti il Santo dei Miracoli, tanto caro al nostro Santuario che segnò l'inizio della sua missione evangelica nel mondo”. 

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