Vertenza nell'azienda del mobile imbottito: "Nessun ritmo usurante, chiediamo solo il rispetto dei patti sulla produttività"
“L’azienda ha manifestato alle organizzazioni sindacali la necessità del rispetto degli accordi assunti e la propria disponibilità ad incontrarle nell’ambito di un dialogo costruttivi"
“L’azienda ha manifestato alle organizzazioni sindacali la necessità del rispetto degli accordi assunti e la propria disponibilità ad incontrarle nell’ambito di un dialogo costruttivo, ecumenico che, senza preclusioni, comprenda le varie istanze di tutti i soggetti, imprenditore, lavoratori e lavoratrici, che contribuiscono all’attività ed al buon andamento dell’azienda, per il superiore interesse collettivo, e non limitato a richieste unilaterali. Un percorso mai negato dal Gruppo Nisi che rimane anzi aperto al dialogo, purché veritiero e costruttivo”: è la replica che arriva ai sindacati dall'azienda forlivese 'Renato Nisi' che opera nel settore del mobile imbottito. I sindacati hanno proclamato alla fine di marzo unìagitazione, con un'assemblea dei lavoratori che ha avuto un'alta adesione.
L'azienda rivendica che “l’intero Gruppo Nisi è infatti da tempo impegnato in investimenti costanti e cospicui, diretti a migliorare ed innovare la qualità del prodotto e, in primis, le condizioni dei lavoratori, per raggiungere elevati livelli di sicurezza e di corretta organizzazione aziendale, coerentemente con l’etica che caratterizza da sempre l’intero Gruppo Nisi”. Per questo definisce “gravi insinuazioni (dei sindacati, ndr) mosse a danno dell’azienda, che sostengono che la stessa imponga agli operai di svolgere le proprie mansioni in un ambiente lavorativo con 'veri problemi organizzativi e di sicurezza' che, secondo quanto riportato dalle organizzazioni sindacali (come si legge nel virgolettato) 'attualmente impediscono di raggiungere proprio quegli obiettivi richiesti dai vertici della fabbrica', che peraltro, sono stati da tempo valutati e condivisi, nella loro determinazione, con la Rsu e le organizzazioni sindacali territoriali”.
E sempre nella replica di Nisi ai sindacati si evidenzia che ai lavoratori “mai sono stati richiesti tempi e ritmi lavorativi usuranti, ma il solo impegno produttivo. Un impegno concordato con le organizzazioni sindacali siglato dalle parti con l’accordo del 2015, che vede troppo frequentemente gli indici produttivi al di sotto degli obiettivi concordati”. Ed infine: “Si tratta di una situazione grave a cui bisogna porre rimedio prontamente per evitare che produca pesanti ricadute sull’andamento economico dell’azienda e quindi inevitabili ripercussioni negative sull’occupazione, soprattutto nel territorio forlivese”.