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Cronaca

Saltato il museo di scienze naturali della Romagna? "Mettere almeno in rete la raccolte naturalistiche"

Una rete per la conservazione e la gestione dei musei e delle raccolte naturalistiche della Romagna: è la richiesta dei maggiori esperti del settore

Una rete per la conservazione e la gestione dei musei e delle raccolte naturalistiche della Romagna: è  la volontà espressa dalle istituzioni e dai responsabili di raccolte naturalistiche presenti venerdì scorso all’incontro presso il Museo Ornitologico Ferrante Foschi di Forlì, promosso dalla Sezione forlivese di Italia Nostra nell’ambito della prima Settimana nazionale del Patrimonio culturale (dal 4 al 12 maggio). Specialisti e rappresentanti di associazioni naturalistiche, fra i quali Nicola Baccetti e Camilla Gotti (ISPRA), Roberto Tinarelli (ASOER), Giancarlo Tedaldi (Museo Ecologia Meldola), Nevio Agostini (Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi), Fabio Semprini e Gabriele Fiumi (Società per gli Studi Naturalistici della Romagna), Paolo Silvestri (Pro Natura), Federico Montanari (L’Umana Dimora), Stefano Gotti (Parco, Italia Nostra e WWF), Lorenzo Aldini (Italia Nostra), Franca Monti e Luciano Cicognani (ARIF), con Foscolo Foschi, Stefano Gellini e Pier Paolo Ceccarelli (STERNA), dopo un’analisi severa sulla mancata nascita del Museo di Scienze Naturali della Romagna richiesto da Pietro Zangheri fin dalla metà del secolo scorso, hanno convenuto sulla possibilità immediata di costituire una Rete di collaborazione fra le numerose realtà pubbliche e private presenti sul territorio, punto di riferimento per evitare la dispersione dei patrimoni più preziosi e irripetibili e sostenerne la conservazione e la gestione secondo criteri scientifici condivisi.

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