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Cronaca

Revenge porn, fanno sesso in videochiamata e poi lei lo ricatta con le immagini: "Dammi 20mila euro"

E' necessario fare la massima attenzione ai tentativi di adescamento su Facebook da parte di giovani donne. Ne sa qualcosa un professionista forlivese che il mese scorso ha dovuto sporgere una denuncia

E' necessario fare la massima attenzione ai tentativi di adescamento su Facebook da parte di giovani donne. Ne sa qualcosa un professionista forlivese che il mese scorso ha dovuto sporgere una denuncia per tentata estorsione er per il “revenge porn”, vale a dire la pubblicazione in rete di immagini a carattere sessuale senza permesso come forma di vendetta privata, un reato purtroppo sempre più diffuso ma ora severamente punito con la riforma del “codice rosso” pensata per dare strumenti più efficaci nei reati di genere e contro la violenza sulle donne. In questo caso, però, è l'uomo la vittima, mentre è una giovane donna l'autrice del ricatto a luci rosse. La vittima ha ottenuto il blocco del profilo da cui è partita l'estorsione, e le indagini sono tuttora in corso per individuare la responsabile.

Tutto ha avuto inizio da una banale amicizia su Facebook allacciata ad opera di una sedicente 25enne di Forlimpopoli, nei confronti di un professionista forlivese, single e quindi senza alcuna necessità di dover tenere nascosti abboccamenti di natura sessuale anche occasionale. Dopo una serie di chattate, la donna avrebbe convinto il forlivese a intrattenere una videochiamata con contenuti sessuali espliciti, entrambi nudi a praticare sesso virtuale. Tuttavia la videochiamata è terminata nel peggiore dei modi: la richiesta di 20mila euro sotto la minaccia di diffondere quelle immagini imbarazzanti alla cerchia di amici su Facebook del professionista. Spesso in casi analoghi tali immagini estorte senza consenso hanno preso a rimbalzare tra un sito porno all'altro ed è molto complesso ottenerne la totale rimozione da server posizionati in tutto il mondo, senza contare che poi a volte tali video riemergono a distanza di anni. Per questo, in buona sostanza, il “revenge porn” è ora aspramente punito.

Dopo un primo tentativo di gestire la situazione in autonomia, senza consegnare i soldi, la donna autrice dell'estorsione si è appunto 'vendicata' mandando il video pornografico a due amici su Facebook del professionista forlivese, che alla fine si è rivolto all'avvocato Giovanni Principato per formalizzare una denuncia che ha portato, per lo meno, al blocco nel giro di poche settimane di questo canale di diffusione delle immagini, impedendo quindi ulteriori diffusioni ad altri conoscenti. Intanto procedono le indagini dei carabinieri per risalire all'autrice del reato e sequestrare il materiale pornografico illecito in suo possesso.

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