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Cronaca Meldola

Palestre in attesa di riaprire, occhi puntati al Tar: "Abbonamenti? Proponiamo voucher di prevenzione salute"

In queste ore si è riacceso il dibattito sulla riapertura delle sale sportive dopo la pubblicazione sulla stampa nazionale di un documento del Cts che elenca tutti gli adempimenti necessari per le strutture prima della decisione che però spetterà al nuovo governo

Chiuse da quasi quattro mesi, le palestre attendono la data del 6 marzo per una possibile apertura almeno in "gialla" o "arancione". Ma c'è una data che è stata segnata con il circoletto rosso. E' quella del 24 febbraio, quando il Tar del Lazio si pronuncerà in merito ad un ricorso presentato il primo febbraio contro la chiusura di palestre e centri sportivi. Si tratta, spiega il tenore Maurizio Tassani, titolare della palestra Energy di Meldola e attivo nel "Comitato Libertà e Lavoro", "di un'iniziativa intentata contro i dpcm del precedente governo e che sarà accolta farà saltare tutto il discorso relativo alle chiusure. Il Comitato Tecnico Scientifico si era espresso in modo positivo sull'apertura delle palestre, ma nonostante questo il governo le ha chiuse".

In queste ore si è riacceso il dibattito sulla riapertura delle sale sportive dopo la pubblicazione sulla stampa nazionale di un documento del Cts che elenca tutti gli adempimenti necessari per le strutture prima della decisione che però spetterà al nuovo governo, proponendo una "riapertura scaglionata delle diverse ed eterogenee discipline sportive di base, improntata al principio di massima cautela". Un protocollo stabilisce che "è obbligatorio mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’intensità dell’esercizio, comunque non inferiore a 2 metri", oltre a rendere obbligatoria la pulizia delle aree di contatto di ciascun attrezzo dopo ogni utilizzo da parte dell’utente con opportuno prodotto igienizzante.

Tassani tiene a precisare che "un riferimento sicuro di quanto detto dal Cts non c'è" e che "i dati oggettivi sono riferiti al dpcm dello scorso ottobre". Disposizioni che per la riaperture "andrebbero bene, perchè similari a quelli già in atto prima della chiusura". Tassani invoca anche l'aiuto dei presidenti delle Regione, "che in questa fase possono dare una grossa mano per poter riaprire", ricordando l'iniziativa presentata dal comitato spontaneo nato a Forlì e che prevede un "protocollo lavoro" con aperture contingentate e secondo i le disposizioni anti-covid a seconda dell'indice di trasmissibilità della zona: "Non è possibile paragonare l'Rt di un paese con la situazione di una grande città, che hanno altre problematiche e che può presentare un indice superiore a 1".

Il titolare della palestra mette in evidenza altre problematiche al di là delle riaperture: "Non abbiamo avuto un contributo da quando siamo chiusi, ma stiamo continuando a pagare tasse, affitti, bollette e tutto quel che ne consegue". Altra questione "spinosa" è quella della gestione degli abbonamenti dei clienti: "Non c'è la volontà da alcun Ministero di prender mano questo problema enorme e di difficile soluzione. Confidiamo molto nella sensibilità e consapevolezza dei clienti, che ci sono stati molto vicini in questo periodo ascoltando le nostre istanze, e stiamo preparando un documento attraverso il quale spiegheremo cosa è avvenuto, costa sta avvenendo e cosa avverrà. Speriamo nella comprensione e faremo di tutto per andare incontro alle loro esigenze. Speriamo in un aiuto del Governo".

Tra le proposte presentate, spiega l'imprenditore, "quelle di un voucher di "prevenzione salute" per le palestre, una sorta di ticket per poter riscuotere quella parte che non è stata usufruita nel periodo di chiusura, e che va incontro alle esigenze delle persone che sono state in questo periodo messe a dura prova. Abbiamo decine di richieste di genitori che non sanno più come gestire i propri figli per il non aver fatto nulla dal punto di vista psicofisico durante il lockdown". Conclude Tassani: "C'è molto da fare, ma è importante che ci sia qualcuno che ci ascolti. Spero che col governo Draghi ci sia un ministro che abbia una maggiore conoscenza della materia e che davanti ad un Cts sappia presentare istanze e non adeguarsi a regole assurde e vessatorie nei nostri confronti".

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