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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Santa Sofia

A caccia di microplastiche, l'invaso di Ridracoli passato al setaccio con i retini “manta” e "bongo” 

Al via il monitoraggio dell'invaso di Ridracoli nell'ambito del progetto Blue Lakes a cui collaborano Enea, Arpae e Legambiente. I risultati dei prelievi saranno resi noti a settembre

Al via il monitoraggio dell’invaso di Ridracoli alla ricerca delle microplastiche, piccolissime particelle di materiale plastico, inferiori a 5 millimetri, presenti nell’ambiente, nei mari e nell'organismo umano e al centro degli studi della comunità scientifica. Nella prima mattina di mercoledì, una squadra di ricercatrici inizierà le operazioni di campionamento della diga nell’ambito del progetto europeo Life Blue Lakes per il monitoraggio delle acque di laghi e fiumi, al quale partecipano Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) e Arpae Emilia-Romagna, coordinati da Legambiente. Si tratta del primo monitoraggio effettuato su un invaso artificiale e, dunque, particolarmente importante anche per i risultati che saranno presentati nell’evento conclusivo previsto nel mese di settembre a Bologna. 

Dal punto di vista pratico, il campionamento verrà fatto utilizzando due retini, il retino “manta” e il retino “bongo” così detti per la loro forma, che sono gli strumenti riconosciuti dalla direttiva Marine Strategy per questo tipo di operazioni. I retini saranno calati in tre punti diversi dell’invaso e trainati a una velocità costante tra i 2 e i 3 nodi. Una volta raccolto un volume d’acqua di circa 100 metri cubi, il materiale filtrato dalle reti sarà messo in contenitori per poi essere analizzato in laboratorio. Questa operazione si ripeterà una seconda volta durante l’estate, per poter fare un confronto che tenga conto delle diverse condizioni ambientali e arrivare così a ricostruire la dinamica di diffusione delle particelle.  

Il protocollo Blu Lakes, avviato nel 2019 e presentato in Comune alla presenza dell’assessore all’Ambiente Giuseppe Petetta e dei tecnici di Enea e di Arpae Emilia-Romagna, intende colmare un vuoto di conoscenze sul monitoraggio delle microplastiche nelle acque dolci, monitoraggio che sino a oggi si era focalizzato sui mari e sugli oceani come prevede la direttiva europea del 2000 in materia di acque. Le prime ricerche nell’ambito di Blu Lakes sono avvenute nelle aree pilota dei laghi di Bracciano e Trasimeno dove sono stati rivenuti frammenti, fibre, pellet oltre a polietilene e polipropilene.

“Il monitoraggio della diga di Ridracoli ha un importante valore scientifico per le nostre ricerche, perché ci permette di completare il protocollo mai testato prima su un invaso artificiale che rappresenta una importante risorsa idrica per il territorio - ha detto Maria Sighicelli del Laboratorio di Biodiversità e Servizi ecosistemici dell’Enea e responsabile scientifica del progetto Life Blue Lakes -. La condivisione del protocollo, messo a punto nel 2021 e testato nel 2022 con una campagna di campionamento, sarà funzionale per armonizzare le metodologie e le future campagne di monitoraggio per una capillare raccolta dei dati a livello nazionale”. 

“Il tema della presenza di microplastiche nelle acque è una delle maggiori preoccupazioni della comunità scientifica e anche dell’opinione pubblica - ha detto Daniela Lucchini, responsabile del Centro tematico regionale Sistemi idrici di Arpae -. Monitoriamo già l’invaso di Ridracoli attraverso cicli triennali per classificare i corpi idrici lacustri, come previsto dalla normativa europea e nazionale. Tra il 2014 e il 2019 l’invaso ha raggiunto l’obiettivo di qualità definito buono. La sperimentazione del campionamento e l’analisi delle microplastiche è in linea anche con quanto ipotizzato nella recente proposta di modifica della direttiva europea sulle acque”.

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