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Cronaca

Dopo 42 anni una poltrona in Consiglio per l'ex sindaco Satanassi: il ricordo nel decennale della morte

E' così che si è voluto celebrare il decimo anniversario della morte dell'ex sindaco e deputato della città. Satanassi morì il 18 febbraio del 2011, all'età di 85 anni

Angelo Satanassi, sindaco di Forlì dal 1970 al 1979 ritorna sui banchi del consiglio comunale dopo 42 anni, mediante una sedia vuota con un mazzo di fiori. E' così che si è voluto celebrare il decimo anniversario della morte dell'ex sindaco e deputato della città. Satanassi morì il 18 febbraio del 2011, all'età di 85 anni. Lunedì, la seduta pomeridiana del Consiglio Comunale è iniziata con una commemorazione, aperta dal sindaco Gian Luca Zattini. Presenti i familiari di Angelo Satanassi: la figlia Angela e il genero Luigi Sansavini. Presente anche una delegazione del comitato per l'anniversario, in particolare erano presenti in consiglio gli ex sindaci Sauro Sedioli e Nadia Masini. E giovedì alle 11 (il giorno esatto del decennale della scomparsa) anche Romagna Acque organizzerà una iniziativa di valore simbolico per ricordare Angelo Satanassi che, in qualità di sindaco di Forlì, fu anche presidente del Consorzio Acque.

La commemorazione è partita da una richiesta di Pd e Forlì & Co ed è stata quindi accolta all'unanimità da tutto il Consiglio comunale. Formalmente è stata votata una mozione in cui ci si impegna a intitolare un luogo pubblico all'ex sindaco della città e a ricordarne la figura con un convegno quando la pandemia da Covid-19 lo renderà possibile. Satanassi vide la Sala del Bibbiena come rappresentante dei forlivesi per la prima volta nel 1956. Per dieci anni fu consigliere comunale di opposizione nelle fila del Pci, quindi presidente del Consiglio comunale durante gli anni del commissariamento prefettizio ed infine il primo sindaco comunista della città nel 1970 e fino al 1979. Da quella data fino al 1987 continuò la sua attività politica come deputato, sempre per il PCI. Satanassi fu anche tra i padri fondatori della diga di Ridracoli, presidente del consorzio per la costruzione della diga e presidente della Fondazione Garzanti. Poco più di un mese prima della morte si interessò alle sue condizioni di salute anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che era arrivato in città per una visita ufficiale. In Consiglio comunale si fermò qualche minuto con l'allora consigliere comunale Luigi Sansavini, suo genero, per sapere come stava.

VIDEO - La commemorazione di Angelo Satanassi

Spiega il sindaco Zattini: “Non l'ho conosciuto di persona, in quegli anni la mia figura si formava in un altra famiglia politica, la DC”. Zattini tratteggia una figura attiva nei tumultuosi cambiamenti dell'epoca: “La sua attività amministrativa dei primi anni '70 portò alla creazione dei servizi sociali, di servizi pubblici quali le reti acqua, metano, e nella scuola asili nido e scuola d'infanzia. In quelle fasi Forlì aveva appena passato i 100mila abitanti, ben 25mila in più rispetto a dieci anni prima. C'era ancora la baraccopoli del Casermone e i problemi sociali nelle periferie esplodevano”. Zattini loda quindi “una classe dirigente divisa sul piano politico, ma unita su progetti utili al territorio”, tanto che Satanassi non ebbe problemi a esprimere “un voto senza barriere ideologiche su piano regolatore e consorzio per la diga quando era sindaco Icilio Missiroli”. 

Nel dibattito Jacopo Zanotti, consigliere Pd lo tratteggia come “grande amministratore e ambizioso riformista”, un “omone che passeggiava la sera col sigaro e il suo piccolo cane e che non ha mai abbandonato la sua dimensione di uomo comune”. Per Zanotti “affrontò il problema dell'acqua potabile che avevamo da secoli in Romagna, dando impulso alla diga di Ridracoli, grande progetto che ancora oggi dà benefici”. Cita anche l'impegno sul welfare, nella crisi della Mangelli e la costituzione dei quartieri. Albert Bentivogli della Lega mette da parte le differenze ideologiche e indica in quella di Satanassi “una memoria che insegna a chiunque sia amministratore comunale che l'obiettivo sia rappresentare tutti i cittadini”. Ricordi più personali di Damiano Bartolini di Fdi, che contestò aspramente il progetto della diga voluto da Satanassi (“Era il nostro Peppone di don Camillo”), e di Elena Morra della lista 'Forlì Cambia', compagnia di classe alle medie e alle superiori di Angela, figlia di Angelo Satanassi mentre lui era sindaco della città. Sono intervenuti anche Federico Morgagni (Forlì & Co), Massimo Marchi (Italia Viva) e Davide Minutillo (Fratelli d'Italia). Lauro Biondi, politico di lungo corso repubblicano, ricorda Satanassi così: “Il suo grande merito fu di non pensare che con l'arrivo del PCI al governo della città fosse necessario rivoluzionare tutta la città, ma capì che bisognava aggiungere al benessere e alla sviluppo del Dopoguerra le strutture di carattere sociale. Fu il primo a pensare ad un equilibrio politicamente più avanzato, con l'allargamento al Psi per dare più spinta alle scelte politiche”. La cerimonia in Consiglio si è conclusa con la consegna di un mazzo di fiori. 

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