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Cronaca

I primi studenti universitari di Forlì ricordano Flavio Montanari: "L’innovazione e i giovani le sue grandi priorità"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"Ciao Flavio.

Ci ha lasciati una delle persone che meglio ha compreso cosa avrebbe potuto offrire una sede universitaria per una città come Forlì. Flavio “ci vedeva lungo”, sempre aperto alla discussione, al confronto, ma fermo nel mettere gli studenti al centro. L’innovazione e i giovani le sue grandi priorità.

Noi eravamo questo, un gruppo di ragazzi e ragazze che all’inizio degli anni Novanta incontrarono Flavio Montanari, all'epoca Assessore al Comune di Forlì. Per noi da allora solo Flavio. Prima un mentore capace di umorismo, intelligenza e tanta dedizione. Senza prendersi sul serio ma prendendo sempre sul serio chi aveva buone idee e voglia di fare. Poi un amico.

Noi con tanta voglia di essere protagonisti. Anche un po’ stupidi, come solo a vent'anni si può essere, avevamo in lui la persona che ci dava l’opportunità di rompere vecchi schemi e logiche per attuare progetti inediti. “Facciamo cose nuove” ripeteva. “Viaggiate, aprite la mente” incitava.

Furono anni fertili di idee e di iniziative. Come non ricordare la maratona notturna al vecchio Caffe Europa di via Bertini per parlare di “Europa e la Notte” intese come grandi ma inutilizzate risorse. Ne parlò la stampa nazionale. Le feste tematiche “Notti in Viola” e il cineforum “Cinema e Psicanalisi.”

Feste e progetti che tanti a Forlì ricorderanno, magari con un sorriso spavaldo come quello di Flavio.

Una stagione figlia anche del rapporto tra Flavio e la prima associazione studentesca universitaria di Forlì, "Us & Them" (sì, come la canzone dei Pink Floyd).

Forse solo un rimpianto. Una persona come Flavio avrebbe meritato ben altro palcoscenico politico, oltre alla Forlì che amava. Oggi c’è tanto bisogno di persone che vogliano “fare cose nuove” in Italia. 

Ora basta. Lui per primo avrebbe censurato un eccesso di retorica.

I ragazzi di allora, oggi sono in giro per l’Italia e per l’Europa. Si sentono e si vedono ancora. Sono rimasti amici. Ed oggi ti ricordano.

Caro Flavio, ci mancherai".

Franco Cima, Wolfango Piccoli, due dei primi ragazzi dell'università a Forli in memoria di Flavio Montanari

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