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Cronaca

Obbligo degli svuotamenti minimi del secco, ambientalisti d'accordo: "Disincentiva gli abusi"

La vicenda, a suo modo paradossale e già ampiamente spiegata, è tornata alla ribalta dopo che Alea ha inviato migliaia di lettere minacciando multe a coloro che non hanno mai esposto il bidone del secco

Una presa di posizione apparentemente sorprendente quella degli ambientalisti riuniti nel Tavolo delle associazioni ambientaliste forlivesi (Taaf) sulla vicenda dei conferimenti minimi di rifiuto indifferenziato. La vicenda, a suo modo paradossale e già ampiamente spiegata, è tornata alla ribalta dopo che Alea ha inviato migliaia di lettere minacciando multe a coloro che non hanno mai esposto il bidone del secco o lo hanno fatto troppo poco, nonostante si tratti appunto del rifiuto da minimizzare il più possibile, e quindi tra questi anche molti 'virtuosi' del riciclo. Con una modifica apportata dai Comuni soci al regolamento di raccolta dei rifiuti è ora possibile procedere anche a penalizzazioni in tariffa, circa 100 euro per una famiglia di 3 persone. La spiegazione di tutto questo è che se il rifiuto secco è a zero è presumibile, anche se non dimostrabile, che ci sia uno scarico non conforme, vale a dire il secco gettato nei bidoni delle frazioni differenziate, oppure peggio nei bidoni di altre persone, nei cestini stradali o abbandoni nei fossi e in campagna. 

Il Taaf interviene per concordare con la scelta dei conferimenti minimi da pagare in modo obbligatorio: “Se l'utente  separa correttamente le diverse frazioni (carta, plastica, eccetera), il rifiuto secco residuo sarà in quantità molto minore  rispetto a quello fissato dagli svuotamenti minimi, ma per il momento è impossibile ridurre a zero  il rifiuto secco,  almeno fino a quando sul mercato ci saranno prodotti fabbricati apposta  per non essere riciclati. La Rete Rifiuti Zero , di cui il Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forl fa parte, sta individuando  un numero crescente di  produttori per far loro cambiare modalità di fabbricazione, questo è già stato fatto con le cialde del caffè e con i pannolini usa e getta”.

Però, per il Taaf, “in tutti i Comuni dove si applica la raccolta porta a porta con tariffa puntuale vengono indicati quantitativi minimi di indifferenziato comunque da pagare. I gestori hanno infatti  constatato che un  consistente numero di utenti, per non pagare , metteva l'indifferenziato nei bidoni delle frazioni differenziate, compromettendone la qualità del contenuto, o lo buttava nei fossi. Con il pagamento  degli svuotamenti minimi  non c'è motivo  di attuare comportamenti scorretti. Le quanità minime di svuotamento  sono molto diverse da Comune a Comune. Per rimanere in Regione, a Forlì vengono fatti pagare da Alea 2 svuotamenti del bidone da 120 litri, corrispondenti a circa 24 chili all'anno (per una utenza composta da una famiglia con una sola persona, ndr). Iren a Parma fa pagare un minimo di 36 chili, Hera a Ferrara addirittura circa 108 chilogrammi, 4,5 volte in più rispetto ad Alea. Quindi Alea è il Gestore che fa pagare gli svuotamenti minimi meno  di tutti gli altri”.

“È possibile ridurre ulteriormente gli importi minimi  per premiare chi agisce correttamente? La risposta è sì ma prima occorre stanare gli evasori totali cioè gli abusivi  che non hanno i bidoni - viene aggiunto -. Successivamente sarà possibile diminuire gli importi minimi ed anche  introdurre ulteriori novità per migliorare il sistema e premiare ancora più chi se lo merita. Ci risulta che Alea si stia muovendo con decisione , assieme alle forze dell' ordine, per scovare gli evasori  ma questa è un'azione che ha tempi non brevissimi. In ultimo  è bene sapere che incenerire  il rifiuto indifferenziato e lavorare l'umido per farne compost costa  non poco, circa 100 euro a tonnellata. Per questo , meno indifferenziato si produce e più si fa compostaggio domestico, meno costa il servizio. Ma il costo del servizio  non è il problema principale, perché se non si diminuisce la produzione di rifiuti oggi, minori saranno  le risorse materiali disponibili domani  per i nostri figli e nipoti. Il sistema di raccolta rifiuti di Alea, lo dicono i numeri , è il migliore per ridurre i rifiuti e per porre le basi  della filiera del riuso e del riciclo”. 

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