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Cronaca

"Rimborso treni regionali, estendere la platea di beneficiari e rivedere la procedura"

U.Di.Con. Emilia-Romagna promuove a metà le procedure di indennizzo decise dalla Regione e Trenitalia Tper per gli abbonamenti ferroviari

Rimborso sì, ma ad ostacoli. U.Di.Con. Emilia-Romagna promuove a metà le procedure di indennizzo decise dalla Regione e Trenitalia Tper per gli abbonamenti ferroviari, in particolare per le tratte locali, comprese quelle che servono la provincia di Forlì. Nell’incontro di inizio agosto sono state delineate le modalità definitive con le quali verranno erogati i rimborsi dovuti ai consumatori a causa della quarantena da Covid-19.

 In quell’occasione è stato presentato il modulo per fare la domanda on-line che sarà disponibile a breve sul sito di Trenitalia Tper, dove andranno inseriti i propri dati anagrafici, codice fiscale, la tipologia di utenza (studente o lavoratore), il numero della Carta Unica o dell’abbonamento ‘Mi Muovo’ o dell’abbonamento cartaceo, insieme alla casella mail alla quale dovrà essere spedito. Il rimborso, infatti, verrà dato sotto forma di voucher. Verranno risarciti gli abbonamenti annuali e i mensili relativi a Marzo 2020. Se i passeggeri con titoli mensili potranno ricevere un voucher del completo valore del mese, di modo da poterne prenderne un altro di pari valore, gli utenti con abbonamento annuale dovranno indicare i periodi di effettivo inutilizzo nel lasso di tempo fra l’8 marzo e il 17 di maggio, se lavoratori. Per gli studenti, invece, il calcolo sarà fatto sui 101 giorni fra il 23 febbraio e il 6 giugno. 

“Per quanto lieti che ci siano finalmente lumi sulle modalità di rimborso per i consumatori, rimaniamo di fatto perplessi su molte delle scelte effettuate - afferma U.Di.Con. Emilia-Romagna -. In primo luogo, si è deciso di risarcire solo studenti e lavoratori, tagliando fuori, di fatto, chiunque non sia una di queste due categorie. Inoltre, ci chiediamo che rimborso riceveranno coloro che non saranno nelle condizioni di fare un altro abbonamento, magari perché hanno terminato gli studi o cambiato lavoro, decidendo quindi di non spendere il voucher nell’unica maniera preventivata da Tper. Tutto questo senza considerare la farraginosità di una procedura che vede i consumatori avere voucher nominali, da ritirare di persona in una biglietteria a scelta fra quelle dell’ente che eroga il servizio, cosa che, temiamo, causerà non pochi disagi, specialmente con la ripartenza dei pendolari e delle scuole dopo le vacanze estive. Con la grossa incognita, poi, dei tempi di risposta, che auspichiamo rapidi ed efficaci. Pur apprezzando tutti gli sforzi fatti da Tper, specialmente in questi momenti difficili, rimangono disattese le richieste avanzate da diverse associazioni dei consumatori di un procedimento più snello e che coinvolgesse una platea più ampia di utenti”. Sulla procedura si esprime anche Vincenzo Paldino, presidente di U.Di.Con. Emilia-Romagna: “I voucher nominali sono estremamente riduttivi rispetto al loro effettivo utilizzo. A tutto ciò si aggiungono le doppie regole di occupazione dei posti all’interno dei treni, che variano da regionale a nazionale. La mancanza di norme condivise ha comportato che migliaia di cittadini siano rimasti a terra per posti già prenotati e anche ottenere un rimborso sta diventando una corsa ad ostacoli, nonostante si tratti di un diritto che dovrebbe essere facilmente esercitabile”.

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