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Cronaca

Rimpasto di giunta, Zattini: "Si fa il sindaco uno alla volta, la linea politica resta moderazione e vicinanza a tutti"

“Non lo reputo un rimpasto, è un arricchimento della squadra”: è così che chiosa il sindaco Gian Luca Zattini annunciando i due nuovi ingressi nella giunta da lui guidata

“Non lo reputo un rimpasto, è un arricchimento della squadra”: è così che chiosa il sindaco Gian Luca Zattini annunciando i due nuovi ingressi nella giunta da lui guidata. Il primo, sempre per il primo cittadino, un atto necessario, vale a dire la sostituzione della neo-deputata Rosaria Tassinari (al suo posto, in tutte le deleghe del Welfare, Barbara Rossi), l'altro invece – la nomina di Marco Catalano – un arricchimento della giunta con una figura che sia “punto di sintesi e abbia una visione globale sul Pnrr”, spiega Zattini. 

E poi conferma in modo netto: “Il sindaco lo si fa uno alla volta e la linea politica resta la stessa di prima, quella del 2019, e si basa sulla moderazione, sulla vicinanza ai cittadini e l'attenzione a tutte le realtà del territorio e ai bisogni della gente”. E avvisa ancora più chiaro: “La cosa a cui tengo di più è la compattezza della giunta, in questi tre anni non abbiamo avuto alcuno scontro, ma neanche un minimo dissidio in giunta”. Espressione che si può leggere in trasparenza come un 'E non intendo iniziare ora'.

VIDEO - Zattini: "Non cambia la linea di moderazione"
VIDEO - I neo assessori presentano gli obiettivi

I due ingressi in giunta, uno in quota Fratelli d'Italia (Catalano) e l'altro per 'Centrodestra per Forlì' (Rossi) sono destinati a chiudere un periodo di instabilità di maggioranza, culminata a fine giugno con la mozione di sfiducia, poi bocciata in consiglio comunale, all'assessore Valerio Melandri da parte di Fratelli d'Italia e 'Centrodestra per Forlì' per il patrocinio del Comune ad una manifestazione per i diritti gay. “Per una coalizione così ricca e importante come la nostra è normale avere un dibattito interno anche acceso, ma quello che conta è che in tre anni e mezzo non ho mai avuto un voto contrario. Ci tengo ad andare avanti in modo coeso”, continua il sindaco.

L'uscita dalla giunta di Tassinari è stata quindi l'occasione per rimettere a posto l'equilibrio tra i partiti di maggioranza, una recriminazione che proseguiva da oltre un anno dall' “ala destra”. In Consiglio comunale il sostegno a Zattini è garantito dalla Lega (il gruppo consigliare più nutrito), da Forza Italia, dalla lista civica del sindaco 'Forlì cambia', da Fratelli d'Italia e dal gruppo 'Centrodestra per Forlì. “Le ultime elezioni nazionali hanno significato qualcosa di diverso anche a livello locale”, dice Zattini. Che aggiunge: “Con l'elezione in Parlamento di Rosaria Tassinari era auspicabile un nuovo assetto della giunta”. Una modifica che, però, conclude Zattini, “non comporta la ridefinizione delle  deleghe degli altri assessori”. Neanche il maxi-assessorato di Bilancio e Lavori pubblici, detenuto Vittorio Cicognani, braccio destro di Zattini, ne esce ridimensionato. Tra Cicognani e Catalano, infatti, “ci dovrà essere un coordinamento sui temi del Pnrr”, dice il primo cittadino.

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