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Cronaca

Tra termoscanner e gel igienizzante: Ulisse ha ripreso il suo viaggio al San Domenico

E' possibile visitare l'esposizione nel rispetto delle misure sanitarie e di sicurezza previste dalle normative del Governo e delle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico al Dipartimento della Protezione Civile

Dopo parrucchieri, estetisti, bar e ristoranti è il turno dei musei. Martedì si è rimesso in moto il viaggio di Ulisse ai Musei San Domenico, interrotto bruscamente ad inizio marzo dalla pandemia covid-19. E' possibile visitare l'esposizione nel rispetto delle misure sanitarie e di sicurezza previste dalle normative del Governo e delle indicazioni fornite dal Comitato tecnico scientifico al Dipartimento della Protezione Civile, che prevedono il distanziamento tra i singoli visitatori, entrate dilazionate e sanificazione degli spazi comuni fruibili da parte del pubblico, oltre all’adozione dei necessari dispositivi di protezione personale.

Ulisse, la ripartenza della mostra ai tempi del covid-19

I visitatori, equipaggiati di mascherina, trovano all'ingresso il personale, rigorosamente col volto coperto da una visiera protettivo, munito di termoscanner per misurare la temperatura corporea. Step successivo l'igienizzazione delle mani, quindi ritiro biglietto e visita all'esposizione. "Tutto il mondo culturale è stato colpito da questa emergenza straordinaria e drammatica - esordisce -. Gianfranco Brunelli, direttore della Mostra della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì -. Questa mostra aveva conosciuto dieci giorni di grande afflusso di pubblico prima che tutto venisse bloccato. Ora proviamo a ripartire". 19 maggio, più che una ripartenza è come se si ricominciasse dall'inizio: "E' una condizione diversa e da qui la scelta di una proroga fino al 31 ottobre. L'inizio è positivo, speriamo che si possa ritornare ad una dimensione di maggiore socialità che al momento sono precluse".

Video - La ripartenza della grande mostra, l'intervista

Brunelli non si sbilancia sulle previsioni, che avevano visto ben 50mila prenotazioni: "E' cambiato il mondo - evidenzia -. Non possiamo usare parametri precedenti, che lasciavano intendere grandissimi numeri. Poteva diventare la più visitata, ora è un'altra storia. Ci auguriamo un recupero importante, ma non è il tempo di numeri. Fino al 21 giugno, data iniziale di chiusura della mostra, saranno presenti tutte le opere previste nel percorso. Poi, illustra Brunelli, "pochissime saranno restituite". Non è ancora il momento dei gruppi organizzati: "In base a quelle che saranno le disposizioni di legge potremo ricominciare con gruppi di piccoli dmensioni.

La mostra sarà visitabile negli orari già previsti preferibilmente tramite la prenotazione dei biglietti ai consueti contatti (tel. 199.15.11.34 – mostraforli@civita.it) o l’acquisto on line tramite il circuito TicketOne (www.ticketone.it). Attualmente, le sale del San Domenico ospitano oltre 200 opere tra le più significative, dall’antico al Novecento, suddivise in 16 sezioni, ad esplorare il mito di Ulisse nell’arte, in un percorso museale che ricomprende pittura, scultura, miniature, mosaici, ceramiche, arazzi e opere grafiche e che si snoda attraverso i più grandi nomi di ogni epoca.

La mostra

Riprende, dunque, il viaggio nell’arte alla scoperta dei capolavori che dall’VIII secolo a.C. ai giorni nostri hanno scandagliato il mito dell’eroe “multiforme” e ne hanno raccontato la storia. Le storie. A partire dall’Ulisse di Sperlonga, opera in marmo risalente al I sec d.C., immagine simbolo della grande mostra, e dalla Afrodite Callipige dell’antichità. Nella suggestiva cornice del San Giacomo sarà possibile ammirare il Concilio degli dei di Rubens, e via via la Penelope del Beccafumi, la Circe invidiosa di Waterhouse in arrivo dall’Australia, fino a Le muse inquietanti di De Chirico, all’Ulisse di Arturo Martini e al cavallo statuario di Mimmo Paladino. Si rammentano le collaborazioni con i più importanti Musei nazionali e internazionali, tra i quali il Musée d'Orsay di Parigi, la Royal Academy di Londra, il Museo dell’Ermitage di San Pietroburgo, il Metropolitan Museum of Art di New York, i Musei Vaticani, le Gallerie degli Uffizi di Firenze e l’Università di Ginevra, per citarne alcuni.

Ad aprire il viaggio è la nave greca arcaica di Gela, tra le più antiche del mondo, di cui è presente l’ossatura portante, databile tra il VI e il V secolo a.C., rinvenuta nel 1988 nel mare di Contrada Bulala, al largo di Gela, a cinque metri di profondità. Le parti recuperate raggiungono una lunghezza massima di 17 metri e una larghezza massima di 4,30. Uno dei più emblematici ritrovamenti subacquei del patrimonio archeologico del Mediterraneo Antico che ci consente di conoscere non solo le caratteristiche dell’imbarcazione, ma la storia stessa della navigazione e le tecniche di costruzione navale impiegate dalle maestranze greche. La possibilità di questo evento eccezionale si deve alla generosa collaborazione con la Regione Siciliana.

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