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Cronaca

Come i ristoranti hanno vissuto la ripartenza dopo il lockdown? I primi momenti immortalati da una fotografa

Evelyn Poggiali, conosciuta nel territorio come Evelyn Joyner Photovision, è una fotografa di Forlì laureata con lode in Sociologia e diplomata in pianoforte

Evelyn Poggiali, conosciuta nel territorio come Evelyn Joyner Photovision, è una fotografa di Forlì laureata con lode in Sociologia e diplomata in pianoforte. Il suo sguardo eclettico l’ha portata a documentare attraverso immagini la riapertura di  ristoranti e pub nella primissima settimana della Fase Due,  recandosi personalmente in 12 locali della zona fra Forlì, Faenza e Cesena. Dopo un primo progetto sulla "fase 1", quella del lockdown, Poggiali ha voluto comprendere attraverso il suo reportage fotografico e sociale in quale modo i ristoratori si fossero riorganizzati per la riapertura delle attività e quale fosse l’approccio della clientela alla nuova fase di “libertà” post lockdown. Ne sono emerse informazioni interessanti: nel forlivese la maggior parte dei ristoratori si è detta contenta delle prime giornate di riapertura, in cui il flusso di prenotazioni è stato per lo più buono anche se a rilento rispetto all’anno prima. 

La riapertura dei locali dopo il lockdown (Foto Evelyn Poggiali)

Ma come si sono organizzati i ristoratori di Forlì con l’avvio della seconda fase? Secondo quanto documentato dalla fotografa ognuno ha cercato di fare la propria parte per impedire il ritorno del contagio. Per esempio il ristorante Scarpina si è dotato di plexiglas e divisori ad hoc per il distanziamento sociale, mentre il ristorante “Da Loro” di Andrea Lombini ha optato per menu scritti direttamente sulle tovagliette in modo da poterli facilmente  buttare a fine pasto. Il Ristorante La Sosta e la vicina Osteria del Mercato hanno adibito appositi spazi all’esterno, aperti in occasione della riapertura del 18 maggio. E sempre in Piazza Cavour, la Birreria Bifor ha accolto i clienti con un “Bentornati”, accogliendo i clienti un po’ alla volta e nel rispetto delle normative vigenti. Questa l'esperienza vissuta dalla fotografa.

Come hanno reagito i clienti alla seconda Fase?
"Molti clienti che ho coinvolto in brevi interviste sul campo, si sono detti contenti di ritornare ad uscire ma non si sono lamentati del lockdown, anzi hanno visto la quarantena come un’occasione di crescita e di spazio personale.  Tantissimi clienti intervistati sono stati collaborativi, accogliendo positivamente la mia richiesta di essere immortalati in un momento storico e unico nel suo genere".

Come nasce l’idea di sviluppare un progetto fotografico sulle riaperture dei ristoranti del tuo territorio?
“E’ da tempo che sentivo l’esigenza di coniugare la fotografia alla sociologia, e questo progetto mi ha permesso di farlo. L’idea nasce dal fatto che mi piace molto uscire e testare posti nuovi e io stessa sarei stata la prima cliente delle riaperture se non le avessi fotografate. A casa,  ho sempre sentito parlare di cucina essendo mio padre, Sisto Poggiali, un maître noto nel territorio. Così, seguendo un suo spunto, ho deciso di organizzare questo progetto al meglio, muovendomi nel contattare i ristoratori nel week end prima del 18 maggio”.

Qual è il suo obiettivo in campo fotografico?
“E' quello di farmi conoscere come fotografa sul territorio e di riuscire ad ottenere riconoscimenti anche fuori Italia, proponendomi a testate internazionali.”

Ma dopo il lavoro, si è fidata ed è andata al ristorante?
“Certamente. Il reportage si è svolto da 18 maggio al 24 Maggio. Le settimane successive ne ho subito approfittato per andare a pranzo o cena fuori. Non ho timore, e sono felice di poterlo condividere con voi”.

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