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Cronaca

La ripartenza delle scuole superiori, cosa cambia. Ancarani: "La buona gestione farà la differenza"

Anche per gli istituti superiori, quelli più complessi perché formati da centinaia di studenti e insegnanti, si riparte nei plessi scolastici, senza il ricorso a strutture esterne

E' ormai definito il quadro delle scuole superiori di Forlì, a due settimane dalla ripartenza dell'anno scolastico in emergenza Covid. Anche per gli istituti superiori, quelli più complessi perché formati da centinaia di studenti e insegnanti, si riparte nei plessi scolastici, senza il ricorso a strutture esterne per facilitare il distanziamento. “Il quadro è ormai definitivo”, spiega Valentina Ancarani, consigliera provinciale delegata alle Scuole superiori del territorio forlivese. L'edilizia scolastica delle scuole superiori, infatti, è una competenza della Provincia, che ha lavorato per tutta l'estate per trovare la soluzione al problema degli spazi. “Sarà un anno scolastico diverso”, premette Ancarani.

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Valentina Ancarani, quali novità per le scuole? Scongiurato il rischio di portare studenti in cinema e sale per conferenze fuori dai loro plessi?
“Sì, il liceo scientifico avrà una succursale in via Marconi, nell'area dell'Itis, grazie ad un accordo con l'Università di Bologna che libera degli spazi concessi dalla Provincia e che permette di spostare qui 7 classi. Il provvedimento, in discussione già lo scorso anno, non dipende solo dal Covid, ma dalla cronica mancanza di spazi nel Centro Studi. L'Alma Mater avrà in comodato per i prossimi due anni la Sala Nassirya della Provincia, in piazza Morgagni e quindi vicino al campus. L'indirizzo Musicale del liceo artistico 'Canova', che era in un'area della scuola elementare Diego Fabbri, una  soluzione temporanea definita già tre anni fa, andrà all'ex Gil, nelle stanze attualmente vuote del futuro Museo della Ginnastica, concesse dal Comune. Qui si sposteranno 4 classi”.

A Forlimpopoli c'è poi l'annoso problema dell'agibilità dell'Istituto Artusi
“All'Artusi circa metà della scuola è inagibile per problemi al controsoffitto, già dal 2017. C'è un cantiere aperto, che si conta di chiudere nel 2021, quest'anno si farà ricorso a strutture temporanee. Si tratta di moduli da affittare, avvalendosi di un bando del ministero per fondi per questo utilizzo specifico. Inoltre si terranno lezioni al pomeriggio a rotazione, una soluzione che già si praticava negli anni scorsi”.

Ci sono state modifiche edili alle scuole? 
“Sono state trovate soluzioni anche di tipo organizzativo in spazi che sono sufficienti. Per adattarli sono stati effettuati interventi di edilizia leggera in quasi tutti gli istituti: apertura di ingressi non utilizzati, modifiche di finestre, spazi esterni attrezzati per la ginnastica, percorsi di accesso aggiuntivi”.

Ripartenza regolare quindi?
“Sì, tanto che si attiverà anche il nuovo corso in Agraria, i lavori al plesso che lo ospiterà si stanno ultimando, la prima classe sarà attivata con 16 studenti. Confermata anche la succursale dell'Itis a Sarsina”.

Sarà una scuola a orari regolari?
“Non ci saranno grandi variazioni sugli orari dello scorso anno, anche per agevolare il trasporto pubblico”.

All'interno delle scuole superiori ci sono momenti di grande assembramento: l'intervallo, per esempio.
“Le scelte su come gestirli ricadono sui dirigenti scolastici, con regolamenti interni nel rispetto delle linee guida che sono state emanate”.

Mascherina a scuola?
“Anche in questo caso ci si deve attenere alle indicazioni che ha dato e darà il Comitato tecnico scientifico. L'utilizzo della mascherina è utile nei luoghi comuni per evitare gli effetti dei contatti tra classi diverse. Molto dipenderà dai comportamenti di tutti, anche fuori dalla scuola”.

Ma pare di capire che quest'anno le classiche attività da aula magna salteranno, è così?
“Se ci saranno momenti didattici collegiali, potranno essere fatti nel rispetto della normativa sul distanziamento e indossando la mascherina”. 

E i laboratori, che sono ad alta rotazione di presenze di studenti, e che sono fondamentali specialmente nelle scuole tecniche?
“Li si gestirà adottando le necessarie precauzioni, pulendo gli ambienti e facendo accedere un numero congruo di studenti. Con queste misure si svolgeranno regolarmente”. 

La didattica a distanza, in caso di emergenza, sarà fondamentale, specialmente nelle scuole con studenti più grandi e con programmi didattici più densi. E' stata migliorata rispetto allo scorso anno quando di fatto è stata affidata alla buona volontà dei singoli?
“Qui l'esperienza ha insegnato tantissimo, sia agli studenti che agli insegnanti. Ora la scuola è più preparata ad affrontare una situazione che dovesse vedere l'aumento della diffusione del virus”.

E poi la questione finale: se si verificano uno, due, dieci casi positivi in una scuola di centinaia di studenti, cosa succede? Chiusura per tutti?
“I dirigenti hanno delle linee guida su come comportarsi. Ma più importante è il fatto che anche il dirigente si confronterà con gli organi preposti  perché nessuno si deve sentire da solo in questa partita. Siamo tutti coinvolti, stiamo tutti lavorando affinché la scuola possa ripartire e rimanere aperta anche nel caso si verifichino dei casi di positività al virus. La buona gestione farà la differenza”. 

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