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Cronaca

Coltellaccio lanciato tra la folla del 'Mercoledì' e poi il violento pestaggio: identificati in tre

I carabinieri hanno lavorato tutta la notte per venire a capo del folle pestaggio che ha avuto come “teatro” il chiostro di San Mercuriale e come “platea” centinaia di persone

I carabinieri hanno lavorato tutta la notte per venire a capo del folle pestaggio che ha avuto come “teatro” il chiostro di San Mercuriale e come “platea” centinaia di persone presenti in piazza Saffi per l'ultimo “Mercoledì nel cuore”, causando scompiglio e un fuggi fuggi generale. Nel corso dell'aggressione - avvenuta poco prima delle 23 - non solo è spuntato un coltello, ma è stato appurato che il coltellaccio con 30 centimetri di lama è stato lanciato tra la folla, tanto che l'arma è stata ritrovata in un albero dello stesso chiostro. I militari hanno individuato per ora tre soggetti, due maggiorenni che sono stati arrestati e un minorenne che è finito denunciato. Si tratta di tre rumeni, incensurati, lavoratori, che da controlli precedenti è emerso si frequentassero con la vittima,  trentenne e anche in questo caso di origini rumene.

Il primo intervento sul posto è stato operato da un carabiniere fuori servizio che si è imbattuto in una persona a terra con circa una decina di altre che infierivano sul suo corpo. Il carabiniere è intervenuto per dividerli e, nonostante si sia qualificato, ha rimediato un pugno in un occhio. Il suo intervento è stato provvidenziale per bloccare almeno tre persone, mentre le altre sono scappate tra la folla del 'Mercoledì'. Sono un 33enne e un 35enne, entrambi operai incensurati, uno dei quali  sposato. Con loro un 17enne, residente con la famiglia in città, che ha divelto un palo della segnaletica stradale e lo ha usato per picchiare l'uomo a terra.

Rissa in Piazza Saffi durante i ''Mercoledì''

Il tutto sarebbe nato, secondo una prima ricostruzione, quando la vittima, trentenne, si sarebbe presentato al gruppetto di conoscenti, descritti come “abituali frequentatori del chiostro”, con un coltello e lo avrebbe lanciato al loro indirizzo, poi ritrovato appunto nell'albero dalle forze dell'ordine. I motivi di questa presunta prima aggressione sono tutti da chiarire. Questo ha comportato una prima fuga degli altri, che nel giro di breve si sono però riuniti per “fargliela pagare”. Ed è così che sarebbe scattato il pestaggio, mentre a pochi metri di distanza, dall'altra parte della piazza, era in corso il “Silent party” con centinaia di persone. Il tutto sarebbe stato amplificato dall'alcol che sarebbe stato utilizzato in abbondanza tanto dalla vittima quanto dagli aggressori. 

Il video: gli inquirenti spiegano le indagini

Oltre ai militari dell'Arma sono giunte a sirene spiegate le Volanti della Polizia e pattuglie della Polizia Municipale. L'arma bianca è stata recuperata dai poliziotti della Questura di Corso Garibaldi nei pressi del chiostro, mentre i tre fermati sono stati immediatamente portati in caserma per l'interrogatorio. I reati finora qualificati sono le lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale, dal momento che il trentenne picchiato ha rimediato traumi cranici e al torace, nonché la frattura del naso ed è tuttora ricoverato in ospedale con 25 giorni di prognosi. Non si escludono però altri reati, man mano che procederanno le indagini che si stanno approfondendo con l'ausilio delle telecamere e delle testimonianze. Anzi, i carabinieri fanno appello a chiunque sia stato testimone della fase iniziale del “dissidio” di presentarsi per raccontare quanto visto. Da capire, infine, cosa abbia fatto scattare una tale furia tra persone che, in teoria, sono conoscenti (in passato sono stati controllati assieme) e incensurati. Gli arrestati intanto hanno patteggiato una pena a un anno e 4 mesi, col processo per direttissima.

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