Ristoratore senza green pass, dipendente in nero e con il reddito di cittadinanza: stanate tre trasgressioni in un colpo solo
L'attività delle Fiamme Gialle rientra nell'ambito dei controlli coordinati dalla Prefettura finalizzati a verificare il rispetto delle norme contro la diffusione del covid-19, spesso abbinati con il contrasto del sommerso da lavoro
Non solo non rispettava l'obbligo del "green pass", ma impiegava un dipendente "in nero". Nel mirino dei militari della Guardia di Finanza di Forlì è finito il titolare di un ristorante. L'attività delle Fiamme Gialle rientra nell'ambito dei controlli coordinati dalla Prefettura finalizzati a verificare il rispetto delle norme contro la diffusione del covid-19, spesso abbinati con il contrasto del sommerso da lavoro.
E durante uno di questi controlli i militari hanno scoperto, oltre all’inosservanza dell’obbligo del “Green- pass” in capo al
proprietario del ristorante controllato, anche la presenza di un lavoratore completamente “in nero”. Successivi approfondimenti eseguiti dai finanzieri hanno permesso di rilevare che il lavoratore percepiva dal gennaio del 2020 il “reddito di cittadinanza” pari a circa 1.000 euro mensili. Il lavoratore è stato immediatamente segnalato all’Istituto Nazionale Previdenza Sociale ai fini della decadenza del beneficio.
A carico del datore di lavoro, invece, oltre alla sanzione di 400 euro per il mancato possesso del “Green-Pass”, sono state applicate le previste sanzioni amministrative che prevedono, nel caso di impiego di lavoratori percettori della misura del “reddito di cittadinanza”, una maxi sanzione aggravata non sanabile che va da un minimo di 2.160 euro ad un massimo di 12.960 euro.
L’intervento ispettivo della Guardia di Finanza, oltre ad assicurare il rispetto delle misure anti Covid-19, si prefigge l’obiettivo di contrastare ogni forma di illecito nel settore della spesa pubblica, affinché le risorse pubbliche vengano destinate alle fasce più deboli della popolazione.