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Cronaca

Riunito il Consiglio Diocesano di Azione Cattolica: "Ripartire dall'essenziale"

L'Azione cattolica di recente ha fatto il bilancio di sostenibilità per l'anno 2019 vantando circa 2000 aderenti e circa 5000 tra soci e simpatizzanti che frequentano la vita associativa

Si è riunito sabato alla Chiesa della Trinità il Consiglio Diocesano di Azione Cattolica di Forlì-Bertinoro. La mattinata è cominciata con le lodi insieme al Mons. Vescovo Livio Corazza, il quale, a seguire, ha salutato tutto il consiglio diocesano, lasciando loro alcune linee pastorali e progettuali da seguire per l'anno associativo 2020-2021.

Per tutta la giornata i 39 consiglieri, guidati dal presidente Edoardo Russo, hanno lavorato in plenaria e in gruppi di lavoro specifici avendo come traccia da seguire il documento programmatico per il triennio 2020-2023 approvato in assemblea diocesana lo scorso 16 febbraio e un documento di lavoro realizzato dalle parrocchie e unità pastorali che tenesse conto di quanto e come il Covid-19 ha cambiato le persone. La giornata si è conclusa con la partecipazione di tutto il Consiglio Diocesano assieme alle proprie famiglie alla S.Messa celebrata dall'assistente generale di Azione Cattolica, don Enrico Casadei Garofani.

"L’Azione cattolica - ha raccontato il presidente diocesano Russo di fronte al vescovo e ai consiglieri diocesani - ha obiettivi ben precisi: un'Azione Cattolica che sia preparata a proporre e accompagnare tutti nel cammino di Iniziazione Cristiana, che sia protagonista nel ripensamento del territorio pastorale valorizzando l’unitarietà, favorendo cammini comuni e condivisi anche nei territori più distanti della diocesi, rinnovando modi e modalità di servire la Chiesa: fondamentale sarà lavorare in sinergia con Caritas e le aggregazioni laicali".

"La pandemia ci ha costretto, finalmente, ad eliminare il “abbiamo sempre fatto così” e ci chiede di essere “luce” tangibile nelle comunità e nelle realtà che abitiamo quotidianamente con una buona dose di creatività, è quindi il momento di metterci alla prova - ha aggiunto -. Occorre concentrarsi sul modello evangelizzatore della Chiesa e sulla consapevolezza profonda di essere cristiani. Inoltre sarà fondamentale, e questo tempo ce lo insegna, uscire dal “campanilismo futile e disgregativo” per permettere davvero un cammino pastorale condiviso, che favorisca l’unione, fatto di proposte ecclesiali mirate".

"Sogno un’Azione Cattolica che sia tessitrice di alleanze, dentro e fuori la Chiesa - un’Azione Cattolica che formi le menti e semini le idee, che sappia preparare le persone desiderose di impegnarsi in politica, nella cultura, nella società - ha proseguito -. Sogno un’Azione Cattolica però, che sappia, grazie a questo tempo e alle scelte che farà, curare e coltivare l’essenziale, tornare all’essenziale, ripartire dall'essenziale: il primato della persona, la Parola al centro, corresponsabilità, famiglia come luogo educativo di crescita e chiesa domestica. Tutto questo sono gli ingredienti per "Servire e dare la vita", come dice lo slogan dell'anno pastorale che verrà". L'Azione cattolica di recente ha fatto il bilancio di sostenibilità per l'anno 2019 vantando circa 2000 aderenti e circa 5000 tra soci e simpatizzanti che frequentano la vita associativa.

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