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Cronaca

Rocca San Casciano, partiti i lavori di ristrutturazione del teatro per oltre 600mila euro

Le origini del teatro risalgono al 1842, quando l'Accademia dei Riconoscenti, formata dalla borghesia della cittadina, appoggiata anche dal Granduca Leopoldo II di Toscana, costruì a spese dei soci un "artistico teatro" o "teatro regio", su progetto dell'ingegner Francesco Violani Traversari di Portico

Sono iniziati i lavori di ristrutturazione del teatro comunale “Muccioli” di Rocca San Casciano, per un importo di 620mila euro, spese tecniche incluse. I fondi arrivano per 500mila euro dai ministeri di Beni culturali e delle Infrastrutture, attraverso l’Agenzia Arcus, e per 120mila dal Comune, con permuta della palazzina del Cup.

“Sui progetti di Arcus –commenta il sindaco, Rosaria Tassinari- siamo uno fra i 4 comuni ammessi dell’Emilia Romagna e l’unico in provincia di Forlì-Cesena. E per questo la nostra amministrazione è molto soddisfatta, perché in questo periodo di ristrettezze non è facile trovare soldi per le strutture pubbliche”. La ditta Impresa Edile Spada Salvo, in collaborazione con la ditta Natura Verde di Predappio, ha sei mesi di tempo per realizzare l’opera.

Ma in che cosa consisteranno i lavori? Risponde Emanuele Pini, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici: “Con questi finanziamenti, che coronano un impegno preso, sarà ristrutturata la platea che così diventerà fruibile al pubblico, sarà sistemata una parte esterna e saranno predisposte le strutture per gli impianti nella parte superiore per riscaldamento, luce e tende”.  Resteranno da sistemare la galleria e alcune rifiniture, che entreranno in un secondo lotto di lavori, con una spesa di 240mila euro che dovrebbero arrivare attraverso i fondi Fas regionali”. Conclude il sindaco Tassinari: “La struttura è indispensabile per l’attività culturale, sociale e ricreativa del paese.”

Le origini del teatro risalgono al 1842, quando l’Accademia dei Riconoscenti, formata dalla borghesia della cittadina, appoggiata anche dal Granduca Leopoldo II di Toscana, costruì a spese dei soci un “artistico teatro” o “teatro regio”, su progetto dell’ingegner Francesco Violani Traversari di Portico. Il benemerito sodalizio scelse anche uno stemma: un girasole con il motto “Lo sguardo fiso in lui che mi diè vita”. Vicino al teatro fu costruita anche la sede dell’Accademia, che per oltre 80 anni animò l’attività teatrale. In questo clima culturale nel 1848 Federigo Cappelli, anima della Filodrammatica del paese, fondò l’omonima tipografia che il figlio Licinio trasformò in casa editrice nazionale. Attorno al teatro sorsero anche cinque circoli culturali di varie tendenze politiche. Il terremoto del 1918 distrusse in gran parte il teatro ottocentesco, ricostruito solo a metà degli anni Trenta, all’epoca del fascismo.  Dopo la seconda guerra mondiale, il teatro divenne la sala Jolly del cinema fino agli anni Settanta.

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