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Cronaca

Romagna Acque, la bolletta energetica schizza a 13 milioni. Al via la "terza direttrice", la condotta al potabilizzatore di Ravenna

Romagna Acque, la società interamente pubblica che gestisce le fonti di acqua per gli usi civili sul territorio romagnolo nel 2022 ha fornito 108,5 milioni di metri cubi di acqua

Romagna Acque, la società interamente pubblica che gestisce le fonti di acqua per gli usi civili sul territorio romagnolo nel 2022 ha fornito 108,5 milioni di metri cubi di acqua. Circa il 48% è arrivato dalla diga di Ridracoli, il 29% dal Po attraverso il Cer (il Canale emiliano-romagnolo) e il 23% da altre fonti, tra cui i pozzi. E' il dato di bilancio che viene reso noto dopo che, lunedì mattina, l'assemblea dei soci di Romagna Acque ha approvato all'unanimità il preconsuntivo di bilancio 2022 e il budget previsionale 2023. I documenti sono stati presentati dal presidente Tonino Bernabé, dal vice Roberto Biondi e dal direttore generale Gian Nicola Scarcella.

Per il 2023, si prevede una vendita di 109,2 milioni di metri cubi di acqua, come stima di un’annata idrologica nella media, con 52 milioni di metri cubi in arrivo da Ridracoli. Nel 2022 il valore della produzione è stato di 68 milioni di euro, con un incremento rispetto al budget di 7 milioni e rispetto al consuntivo 2021 di 9,3 milioni. I costi della produzione di budget 2023 ammontano però a 64,8 milioni, con un aumento di 3,8 milioni rispetto al preconsuntivo 2022.

Il preconsuntivo 2022 indica poi un utile d’esercizio di 6 milioni, risultato inferiore al consuntivo 2021 di 1,7 milioni. Il budget 2023 determina invece un risultato prima delle imposte di 2,5 milioni, pari al 3,8% del Valore della Produzione; tale valore è inferiore al preconsuntivo 2022 di 5 milioni. “C'è un erosione progressivo dell'utile – commenta Bernabè -, col rischio di andare in perdita nel 2024. Lo dico senza allarmismi, augurando una stabilizzazione dei prezzi per riuscire a programmare gli investimenti”. A incidere sono infatti i maggiori costi, a partire dall'energia, ma non solo: gran parte dei servizi di cui fruisce Romagna Acque sono a loro volta indirettamente collegati ai costi energetici.

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Maggiori costi energetici per 8,4 milioni rispetto al 2021

Fondamentale nel 2022 è stata la voce negativa relativa al settore energetico, dato che il costo unitario  dell’energia per Romagna Acque risulta pari a 0,394 euro/kWh, superiore del 190% rispetto al 2021. La società pubblica produce circa 11 milioni Kwh, contro una necessità di 35 milioni di Kwh per far funzionare gli impianti. “Le misure messe in atto dal governo, in particolare l’azzeramento degli oneri di sistema voluta dal Ministero della Transizione Ecologica e l’introduzione dei crediti d’imposta, non sono risultate sufficienti per contrastare gli effetti dell’aumento esponenziale dei costi relativi alla materia prima”, spiega il presidente Tonino Bernabè.

La società ha comunque deciso di usufruire del contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta a parziale compensazione dei maggiori oneri sostenuti per l’acquisto di energia elettrica che consentirà una riduzione dei costi dell’energia di circa 1,9 milioni di euro. Sulla base delle previsioni di vendita di acqua -e quindi di produzione- la spesa complessiva per l’acquisto di energia nel 2022 è pari a 12,9 milioni di euro, superiore di 5,1 milioni rispetto al previsto e di 8,4 milioni al consuntivo 2021.

Gli investimenti: si parte con una condotta da 98 milioni

La previsione per l’anno 2023 è di realizzare investimenti di circa 14 milioni, con un incremento rispetto alle previsioni del piano di investimenti per tale annualità di circa 0,6 milioni. Il progetto principale, per il quale è in partenza la progettazione preliminare per le conseguenti attività amministrative (tra cui gli espropri)  è “Terza Direttrice dell’Acquedotto della Romagna”. Si tratta di una condotta a T volta a interconnettere il Nip2, il nuovo potabilizzatore delle acque del Cer di Ravenna ai serbatoi di Monte Casale, dove confluisce la condotta principale di Ridracoli, con un'appendice fino a Torre Pedrera (Rimini). 

Si tratta di una nuova condotta di circa 56 chilometri, per un costo di 98 milioni di euro e 7-8 anni di tempo per il completamento, che permetterà di interconnettere le due principali fonti di acqua della Romagna, miscelando meglio la risorsa e garantendo maggiore integrazione tra le diverse fonti. Spiega Bernabè “Andiamo a rendere più fitta la maglia della rete acquedottistica, che è importante se si tiene conto che Ridracoli fino a Monte Casale è servita da un'unica tubazione, realizzata nel 1987”, e quindi soggetta a manutenzioni straordinarie e rotture.

Tra le altre opere previste nel 2023 ci sono il completamento del raddoppio della condotta Russi–Lugo-Cotignola; una prima tranche di lavori al “Canale Carrarino – Collegamento alla canaletta Anic”. Il 2023 sarà anche, nei propositi, l'anno in cui sarà presentato il piano di fattibilità per un invaso idrico nella valle del Tramazzo, per i comuni di Modigliana e Tredozio.

E poi ancora: un sistema di ultrafiltrazione potabilizzazione di Capaccio e revisione by pass galleria di derivazione. L’intervento sarà suddiviso in tre distinte fasi: per la prima, la revisione del by-pass galleria di derivazione invaso-Capaccio, è prevista la realizzazione delle lavorazioni nella  primavera/estate 2023, quando si potrà lavorare nell’alveo del fiume Bidente.

Premio per le basse perdite di rete

Nell’anno 2022 l'agenzia nazionale Arera per la prima volta ha assegnato le premialità per l'indicatore delle “perdite in rete”. Romagna Acque risulta sia per il 2018 che per il 2019 fra i primi tre migliori gestori a livello nazionale. Visti gli alti standard di qualità tecnica raggiunti in termini di bassissime perdite di rete, Romagna Acque ha ottenuto nel 2022 le premialità per le annualità 2018 e 2019 pari a circa 4,2  milioni. La società ha proposto in questo caso di tradurre questo premio in minori costi sulle bollette ai cittadini, riducendo la tariffa all’ingrosso ad Hera.
 

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