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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Romagna Acque, la presidenza va fuori Forlì. L'economia forlivese non ci sta

Giovedì 20 giugno l'assemblea dei soci di Romagna Acque rinnoverà le cariche sociali. Secondo le recenti anticipazioni di stampa la presidenza dovrebbe essere assegnata a una persona diversa da Ariana Bocchini, presidente uscente.

Giovedì 20 giugno l’assemblea dei soci di Romagna Acque rinnoverà le cariche sociali. Secondo le recenti anticipazioni di stampa la presidenza dovrebbe essere assegnata a una persona diversa da Ariana Bocchini, presidente uscente. Nello Statuto non ci sono limiti di mandato, ma è stato reso pubblico l'intento di effettuare una rotazione con Rimini o Ravenna.

Questa scelta non piace però alle associazioni e alle imprese di “Una Sola Voce per l'Economia” (AGCI, CIA, Confagricoltura, Confartigianato Forlì, Confartigianato Cesena, Confesercenti Forlì, Confcommercio Forlì, Confcooperative, CNA, Legacoop, Unindustria Forlì-Cesena) che esprimono amarezza e preoccupazione, spiegano in una nota, “per un valzer di poltrone che prescinde da ragioni di efficienza del servizio e fa invece riferimento ad equilibri di partito e di campanile. Sarebbe meglio dare continuità alla gestione, riconoscendo i meriti di chi, anche in tempi di crisi, è riuscito a far bene e superando gli interessi e le liti di bottega”.

“Una Sola Voce per l'Economia” rileva che “oggi Romagna Acque è una realtà dai bilanci positivi, che garantisce risorsa idrica in abbondanza e di qualità. Una realtà efficiente, che svolge un ruolo importante per l’intero territorio, come recentemente confermato in occasione dei festeggiamenti per il trentesimo compleanno della Diga di Ridracoli e per i 25 anni dell’Acquedotto di Romagna. Forlì ha già ceduto il ruolo di amministratore delegato (già affidato al ravennate Andrea Gambi). Ora dovrà cedere anche quello di Presidente. È una decisione che va contro la storia e contro il futuro. Ricordiamo che nel territorio di Forlì sorge la diga di Ridracoli e che senza il lavoro di due compianti Sindaci – Giorgio Zanniboni e Angelo Satanassi – Romagna Acque non esisterebbe e non sarebbe mai stata possibile una gestione centralizzata accolta e condivisa da tutti”.

E ancora: “Non vogliamo partecipare alle discussioni relative agli equilibri interni delle forze politiche, ma intendiamo pretendere che sia posta massima attenzione alla capacità di gestione e alle garanzie di continuità e di efficienza, prima di procedere a qualunque cambiamento dei vertici della Società fondato su ragioni di campanile. In un sistema di area vasta, per il quale si sta lavorando da tempo su vari ambiti, deve essere contemplato anche il principio di una equa distribuzione dei ruoli di guida delle varie entità, affinché i pesi e contrappesi siano sempre considerati e valutati”.

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