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Cronaca

Il saluto del vescovo Pizzi in Consiglio comunale: "L'unione fa la forza"

Il sindaco Davide Drei ha evidenziato che “il legame costruito con la nostra terra resterà vivo e saldo”

“L'unione fa la forza”. Questo l'appello lanciato dal vescovo uscente Lino Pizzi, intervenendo in Consiglio comunale per un saluto speciale rivolto alla città dopo dodici anni nella Diocesi di Forlì-Bertinoro. Il sindaco Davide Drei, che ha consegnato come omaggio in nome e per conto della città a monsignor Pizzi un catalogo della mostra sull'500 in corso al San Domenico, ha evidenziato che “il legame costruito con la nostra terra resterà vivo e saldo”, ricordando “il messaggio pastorale trasmesso, con il richiamo al valore del servizio, dell'unità e della solidarietà, ha contribuito a mantenere saldi nella comunità forlivese i fondamentali valori della convivenza civile”. 

Il vescovo in Consiglio comunale

Pizzi, attuale amministratore apostolico della Diocesi in attesa dell'arrivo il 22 aprile del nuovo vescovo Livio Corazza, ha sottolineato i “rapporti cordiali e di collaborazione che ci sono stati in questi dodici anni con l'amministrazione comunale, con le autorità, con gli enti pubblici e con responsabili dell'ordine civile. Ho l'occasione di visitare tutto il territorio forlivese, dalla pianura ai passi dell'Appennino, le singole parrocchie e le unità pastoriali”. 

>>IL VIDEO: IL VESCOVO IN CONSIGLIO COMUNALE>>

“E' stata un'esperienza molto bella e arricchente. Ho potuto vedere la realtà. Sono stato nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle case per incontrare ammalati ed anziani. Ho avuto una buona impressione. Quando sono venuto mi è stato più volte chiesto le differenze tra il modenese, da dove sono venuto, e Forlì, ma in realtà non ne ho trovate. In quel momento la condizione economica di Forlì-Cesena era ai primi posti nella graduatoria nazionale. Poi purtroppo è arrivata la crisi finanziaria-economica, che ha lasciato pesi notevoli e difficoltà. Abbiamo saputo di fabbriche e ditte che chiudevano. E' cresciuta la povertà, per la quale la Caritas attraverso la Diocesi ha cercato di fare il possibile”. 

“Ho visto delle belle realtà – ha proseguito il vescovo -. Sarebbe bello e fecondo fare che si facessero conoscere quante belle cose di eccellenza che ci sono. Bisogna far conoscere le cose belle attraverso gli organi di informazioni. Le cose più brutte fanno più colpo, ma il bene ci incoraggia di più e sostiene. Si è fatto riferimento anche al bene comune e al buon governo. L'unione fa la forza. Qualcosa di buono si può e si potrà fare. Non bisogna togliere la speranza di rincorrere qualcosa di più bello”.

“Famiglia, lavoro, giovani, immigrazioni e povertà” sono le priorità indicate da Pizzi. Bisogna, ha concluso, “continuare con serenità e in modo fruttuoso quella collaborazione che c'è stata in questi anni. Dalla solidarietà può venire il bene per tutti quanti. Serve un'attenzione particolare a chi si trova in difficoltà, alle famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, ai disoccupati. Finchè ci sono queste situazioni non si può neppure dormire tranquillamente. Ma se c'è impegno e insieme si cerca di superare queste difficoltà ne potrà venire un beneficio per tutto”. 

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