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Cronaca

A San Benedetto una serata benefica per il recupero della Celletta della Misericordia

L’ultimo intervento risale al 2001 per iniziativa dello stesso Comune di Forlì, che provvide anche a sottrarre parzialmente la chiesetta al traffico, grazie al nuovo svincolo in via Lunga

A San Benedetto Abate serata benefica per il recupero della Celletta della Madonna della Misericordia. L’evento, in programma giovedì, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di via Gorizia 264, a riaccendere i riflettori su un edificio, per decenni fulcro della devozione forlivese per la Madre di Cristo nella zona nord cittadina, ma da tempo caduto nel dimenticatoio. Dopo gli interventi di padre Franco Parrocchietti, barnabita, su “La Figura di San Alessandro Sauli”, e del prof. Marco Vallicelli, che affronterà il tema della “Fede nella nostra terra”, si esibirà il soprano Wilma Vernocchi accompagnata all’organo da Giacomo Mantellini.

Saranno presenti anche Laura Sansavini, custode del quadro di Francesco Giuliari originariamente conservato nella celletta, oltre a Laura Coppi, vedova dello stesso Giuliari, valente pittore ed incisore di origini veronesi scomparso nel 2010. Umile espressione religiosa della famiglia forlivese Sauli, che la eresse in occasione della beatificazione del vescovo di Pavia Alessandro Sauli (nelle “fila” della casata figurano altre figure illustri, come il conte Ferdinando, uno dei fondatori della Croce Rossa Italiana), la Celletta, posta all’angolo fra via Lunga e via Lughese, vide la luce fra il 1740 e il 1750. Fino all’ultimo dopoguerra godeva ancora di buona salute. I primi guai sono iniziati nel 1956, allorché ha cessato di essere una “dependance” dei Romiti. Non più officiata dopo l’istituzione della parrocchia di San Benedetto, avvenuta nel 1970, si è ridotta a fare da paracarro di lusso in mezzo al traffico e ai gas di scarico.

Nel 1972 si dà per imminente la sua demolizione, costituendo palese intralcio alla crescente circolazione veicolare. Nel giugno 1986 subisce il furto sacrilego del bel dipinto mariano custodito all'interno, poi sostituito dall’opera di Giuliari. Si giunge così al 1996, anno dell’accorato appello per la sua salvaguardia lanciato dall’allora presidente del Consiglio comunale Gabriele Zelli. In pochi mesi, grazie alla decisione dell’Amministrazione comunale di destinare alla povera celletta le “economie” dei lavori di sistemazione dell’intersezione fra le vie Gorizia e Lughese, e alla singolare idea di Laura Sansavini, attrice dialettale della Compagnia Cinecircolo del Gallo, di chiedere un contributo pro celletta al posto del regalo per il suo pensionamento, si raccolsero i fondi sufficienti per eseguire i lavori di consolidamento di fondamenta, architrave d’ingresso e tetto del piccolo edificio.

L’ultimo intervento risale al 2001 per iniziativa dello stesso Comune di Forlì, che provvide anche a sottrarre parzialmente la chiesetta al traffico, grazie al nuovo svincolo in via Lunga. Dopo quel lavoro è stata utilizzata molto di rado, fino a cessare del tutto la sua funzione. E il degrado è ripreso in tutta la sua evidenza. 

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