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Cronaca

San Martino in Strada, la dedica ai caduti per la patria nelle guerre tornerà in un monumento apposito

La scritta sul serbatoio dell'acquedotto che dominava su San Martino in Strada non andrà persa con lo smantellamento della torre, ma sarà ricollocata

La scritta sul serbatoio dell'acquedotto che dominava su San Martino in Strada non andrà persa con lo smantellamento della torre, ma sarà ricollocata in una struttura apposita a ricordo dei caduti delle guerre. Lo garantisce il sindaco Gian Luca Zattini, che spiega su Facebook la necessità di procedere alla demolizione dell'edificio, ma senza cancellare la memoria: “La necessità di demolire tale struttura è dovuta alla complessità e agli elevati costi della manutenzione dell’opera e al fatto che risulta già da tempo disconnessa dalla rete cittadina di distribuzione dell’acquedotto civile”.

Nessun timore per la scritta: “La grande scritta dedicata ai caduti di guerra che per oltre 60 anni è stata collocata in cima alla struttura piezometrica di San Martino in Strada è stata rimossa e verrà poi ricollocata in una struttura a terra, appositamente realizzata nell'area alla base della torre nell'ambito dell'ampliamento del vicino plesso scolastico. Il segno della memoria avrà come obiettivo quello di ricordare la storia e l'importanza per la comunità di San Martino in Strada del manufatto e sarà dedicato al tema dell'acqua con una installazione artistica progettata e realizzata dagli studenti. Gli abitanti di San Martino quella struttura la conoscono bene, qualcuno l’ha vista ogni giorno affacciandosi dalla finestra di casa, oggi mancherà al nostro sguardo, ma sappiamo di vivere in ambiente più sicuro”, spiega Zattini.

Il vecchio serbatoio pensile dell’acquedotto di via dell’Appennino 496 si trova nell’area cortilizia dell’Istituto comprensivo n. 8, a San Martino in Strada di Forlì. La necessità di demolire tale struttura, costruita alla fine degli anni ’50 secondo i criteri tecnici allora vigenti e fuori esercizio da circa 15 anni, è dovuta alla complessità e agli elevati costi della manutenzione. La demolizione della torre piezometrica, alta circa 32 metri e con un diametro di 6, viene effettuata per parti, tagliando il manufatto ‘a pezzi’ che saranno calati a terra con gru e sarà quindi molto meno pericolosa e impattante rispetto a quelle realizzate utilizzando le cariche di esplosivo.

Per eseguire una corretta cantierizzazione dell’intervento è stata prevista una delimitazione del serbatoio con un ponteggio di sicurezza rivestito da teli antipolvere. Completata la fase iniziale di demolizione della parte che sovrasta gli edifici adiacenti, i lavori procederanno fino al completo abbattimento, che sarà sostanzialmente ultimato prima dell’inizio dell’anno scolastico.

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