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Cronaca

La nuova sfida di Sandro Valbonesi: dal mare alla cima del Monte Rosa per l'Irst: "Ha salvato la vita di mia madre"

Dopo 240 chilometri e circa otto ore raggiungerà la località Staffal, a monte di Gressoney-La-Trinité. Da lì arriverà al rifugio città di Mantova in trail running e, infine, verso il rifugio più alto in Europa

Circa 6000 metri di dislivello totale nel percorso tra Savona al Monte Rosa e un record di 14 ore e 31 minuti da battere: ecco l’avventura che intraprenderà lo sportivo forlivese Sandro Valbonesi fra il 28 e il 29 agosto per sostenere l’Irst (Istituto Romagnolo per lo Studio dei Tumori) di Meldola. “Sono dieci anni che, con il progetto 'Life runner', organizzo eventi di raccolta fondi per l’Irst - spiega Valbonesi - l'istituto che, assieme all'ospedale Morgagni, ha salvato la vita di mia madre. Sarò sempre riconoscente. Ecco perché fin quando sarà possibile continuerò a raccogliere fondi per il centro donando la mia fatica”. 

La partenza dell’impresa sarà a Savona, da dove sabato alle ore 17 Sandro partirà in bicicletta. Dopo 240 chilometri e circa otto ore raggiungerà la località Staffal, a monte di Gressoney-La-Trinité. Da lì arriverà al rifugio città di Mantova in trail running e, infine, raggiungerà capanna Margherita, il rifugio più alto in Europa a 4554 metri, in scalata con una guida alpina. “Volevo arrivare sulla cima più alta del Monte Rosa - aggiunge - Però nelle ultime settimane le eccessive nevicate la hanno resa impraticabile. Capanna Margherita è comunque un obiettivo ambizioso”.

Sandro Valbonesi verso la cima del Monte Rosa

Giorgio Martelli, direttore generale dell’Irst di Meldola, ringrazia lo sportivo dicendo: “Sandro è diventato un grande amico e un esempio per tutti noi. I finanziamenti che riceviamo così sono essenziali per continuare a fare ricerche indipendenti negli istituti, che altrimenti lavorano molto facendo studi sponsorizzati da case farmaceutiche. Grazie a lui e persone come lui possiamo fare studi non guidati e supportare al meglio i nostri ricercatori. Inoltre ci appoggiamo a personaggi come Sandro per sensibilizzare sulla prevenzione dei tumori attraverso uno stile di vita sano”.

Conclude Daniele Mezzacapo, vicesindaco e assessore allo sport del comune di Forlì: “Sandro ha ispirato tanti altri sportivi a fare iniziative di raccolta fondi come la sua. È un esempio da seguire. Ecco perché per il secondo anno di fila il comune di Forlì darà il suo patrocinio a questo evento, vogliamo aiutarlo in questa impresa. L’ufficio Sport del comune si è anche in parte occupato dell’organizzazione logistica. Spero, inoltre, di poterlo accompagnare per una parte del tragitto”.  

La raccolta di fondi avviene tramite sponsor. "Ringrazio soprattutto i miei sponsor, io sono un amatore e trovare persone che credono in
queste avventure mi riempie di gioia”, sempre Valbonesi. A sostenerlo anche un altro campione dello sport, ex ciclista professionista forlivese Matteo Montaguti: "So cosa significa preparare un’impresa del genere, il Monte Rosa fa paura, è una sfida contro sé stessi. Tiferò per Sandro, sia perché riesca a battere il record, ma soprattutto per la sua campagna di beneficenza”.

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