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Sanità, il Cupla: "La medicina territoriale per un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza"

"Il Cupla auspica che il Pnrr preveda fondi adeguati per la riforma delle strutture socio sanitarie residenziali per anziani e lo sviluppo di una nuova politica della residenzialità, l’invecchiamento attivo, la digitalizzazione della sanità e la telemedicina", evidenzia Fava

ll Cupla, Coordinamento Unitario dei Pensionati del Lavoro Autonomo,  composto da sette associazioni provinciali dei Pensionati (AnapConfartigianato- Associazione Pensionati Cia - 50 &Più Confcommercio - Cna Pensionati - Federpensionati Coldiretti, - Fipac Confesercenti - Anpa Pensionati Confagricoltura) in  rappresentanza di oltre 30mila soci del mondo del lavoro autonomo, organizza una mattinata di confronto sulle più importanti tematiche che riguardano il futuro della  Sanità che, con la riforma e gli investimenti previsti nella Missione 6 Salute del Pnrr, dovranno aprire una fase nuova. Un modello organizzativo che pianifichi, rafforzi e valorizzi la rete di assistenza territoriale.

Appuntamento mercoledì alle 9 nella Sala Riunioni della Federazione Provinciale Coldiretti in Via E. Forlanini 11, per l’incontro sul tema “La medicina territoriale per un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza”, un confronto con il dottor Francesco Sintoni, direttore dei Distretti sanitari di Forlì, Cesena, Valle Savio e Valle Rubicone. Sarà presente la dottoressa Gabriella Fabbri, presidente del Comitato Consultivo Misto Ausl Forlì.

"Siamo interessati ad approfondire - afferma Paola Fava, presidente Cupla – Forlì/Cesena, come la riforma della sanità territoriale, alla luce del Dm 71, dia sviluppo a strutture di prossimità, con gli investimenti per le Case della Comunità quale punto di riferimento per l’integrazione dei servizi sociosanitari e la presa in carico dei pazienti".

"Il Cupla auspica che il Pnrr preveda fondi adeguati per la riforma delle strutture socio sanitarie residenziali per anziani e lo sviluppo di una nuova politica della residenzialità, l’invecchiamento attivo, la digitalizzazione della sanità e la telemedicina - conclude Fava -. Allo stesso tempo auspichiamo che venga approvata la riforma della non-autosufficienza con il necessario ampliamento dei servizi pubblici (domiciliari, semi-residenziali e residenziali), definendo nuove regole rispetto agli obiettivi e alle modalità di funzionamento del sistema, per migliorare la qualità e l’appropriatezza delle risposte rivolte agli anziani”.

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