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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

SapEur e Forlì Wine Festival: una domenica in Fiera tutta da gustare

Un paradiso per tutti i buongustai che unisce ai sapori e alle tradizioni dell’Emilia-Romagna le eccellenze alimentari di tutta la Penisola

Domenica si chiude alla Fiera di Forlì per la 16esima edizione di SapEur e la quarta di Forlì Wine Festival. Dalle 10 sino alle 20 i padiglioni di via Punta di Ferro si apriranno al pubblico con la loro vastissima offerta di prelibatezza enogastronomiche: prodotti tipici da ogni regione d’Italia, spezie, liquori, birre artigianali, e oltre 100 etichette di vino dalle Alpi alle Isole Eolie. Un paradiso per tutti i buongustai che unisce ai sapori e alle tradizioni dell’Emilia-Romagna le eccellenze alimentari di tutta la Penisola.

C’è davvero tanto da assaggiare liberamente e acquistare per stupire poi familiari e amici radunati attorno alla tavola di casa. Le tipicità gastronomiche proposte a SapEur sono introvabili in un normale supermercato e, soprattutto, vengono portate in fiera direttamente dai territori nei quali sono coltivate o prodotte. Si va dalle arance di Ribera direttamente dalla Sicilia alla Puccia Salentina, dal Rovellino di Parmigiano Reggiano e tartufo (direttamente da Fontanellato, creme di formaggio parmigiano sia salate che dolci fatte con maestria, esperienza e passione che sono una delizia da veri buongustai) al Fiore Sardo Dop, il tipico formaggio dei pastori sardi. E poi, ancora: Pecorino del Monte Poro, formaggio presidio Slow Food che risale al ‘500 e deve il suo nome dall’altopiano che si affaccia sulla costa tirrenica della Calabria; il Pane di Altamura, proposto dai nostri espositori direttamente dal territorio e unico prodotto di panetteria a vantare il marchio Dop; il Fiore di Bufala, una crema di formaggio, ottenuto da latte di bufala; il Formaggio di Fossa di Sogliano; la Sacher Torte; 27 tipi diversi di Senape Olandese; il miglior Baccalà direttamente dalla Norvegia; il Bistrot tipico della Baviera cui abbinare una grande varietà di birre tedesche, belghe e artigianali italiane.

Sapeur 2018 (Foto A. Salieri)

E lo stesso discorso vale per il padiglione del Forlì Wine Festival. Tra le 100 etichetti di vini da degustare in un percorso libero al costo di 8 euro (con calice e tasca personalizzata in omaggio), le aziende presenti proporranno vini romagnoli davvero particolari come il Centesimino e il Burson dei territori di Brisighella e Bagnacavallo; una selezione accurata di pregiati vini pugliesi come il Nero di Troia o il Primitivo; produzioni del Sud Italia come il Grecale, vino liquoroso tipico di Pantelleria o la Falanghina del Sannio; Merlot, Tocai dal Friuli, Cabernet Sauvignon del Ferrarese e finanche il Vino di Visciola. Non un vino vero e proprio, quest’ultimo, ma una bevanda alcolica di circa 14° a base di visciole, una varietà di ciliegie acide, simili alle amarene ma più dolci e di colore più scuro. Il prodotto, tipicamente marchigiano, è un vino dolce da degustazione o da dessert e lo si potrà scoprire al Forlì Wine Festival.

Dal vino all’acque il passo è solo apparentemente lungo. Sì, perché l’evento forlivese torna ad ospitare l’Adam, l’Associazione Degustatori Acque Minerali, che ha la propria sede a Rimini, e che organizza durante la manifestazione fieristica corsi di primo e secondo livello, finalizzati all’abbinamento cibo-acqua naturale a tavola. Corsi per diventare Idrosommelier. Nei suoi spazi l’associazione aiuterà a capire  che ogni acqua possiede proprietà e indicazioni ben precise, in grado di rispondere alle personali esigenze di ciascun consumatore e che il nostro palato è in grado di percepire chiaramente.

Il pubblico potrà, poi, conoscere da vicino la maestria dei maître grazie ad Amira, l’Associazione Maître Italiani Ristoranti e Alberghi, che animerà l’esibizione del “Super Maître” proponendo al pubblico la suggestiva preparazione di crepes alla lampada, con la caratteristica “fiammata”. Questa procedura verrà dimostrata dai maître di Amira, che in varie esibizioni durante l’arco della giornata, prepareranno dessert alla fiamma con frutta fresca. Ananas e banane flambé, tutti guarniti dalle salse, dallo zucchero caramellato e dal Cognac tipici di questa modalità accattivante e saporita di cucinare non solo dolci, ma qualsiasi tipo di pietanza, davanti al cliente-spettatore.

Inoltre i visitatori potranno ammirare vere e proprie sculture realizzate con ortaggi e frutta di stagione. Quelle che abitualmente fanno bella mostra di sé sulle tavole imbandite ed addobbate dei buffet nei migliori ristoranti in occasione delle cerimonie più sentite ed esclusive. E’ l’antica Arte dell’Intaglio proposta attraverso dimostrazioni tenute dagli ”artisti” di Amira, i quali proporranno le tecniche di base dell’antichissima arte thailandese della scultura su frutta e verdura.

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