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Cronaca

Sara, centista allo Scientifico con tanti sogni da realizzare: "Spaesata nel vedere l'atrio del liceo vuoto"

a neo diplomata si descrive come "una ragazza semplice, ma con tantissimi interessi, passioni e sogni da realizzare

Per Sara Crescenti quello vissuto al Liceo Scientifico di Forlì è stato un "viaggio", come le piace definirlo, concluso col massimo dei voti. La neo diplomata si descrive come "una ragazza semplice, ma con tantissimi interessi, passioni e sogni da realizzare. Cerco sempre di organizzarmi al meglio per conciliare tutto ciò che devo fare e do il massimo in ogni cosa anche se questo ogni tanto mi rende un po' testarda".

Cosa hanno rappresentato questi cinque anni allo Scientifico?
 Mi piace definire questi cinque anni “un viaggio” che mi ha permesso di crescere, di maturare e di conoscermi meglio. Sicuramente ci sono stati alti e bassi ma tutte le esperienze sono andate a far parte del mio bagaglio che mi porterò dietro per tutta la vita e che mi ha fatto diventare ciò che sono ora.

Se dovesse tornare indietro tornerebbe a scegliere il Liceo?
Assolutamente si! Il percorso scolastico è sicuramente uno dei più validi ed io ho avuto la fortuna di avere insegnanti eccezionali. Il bello di questa scuola però è l'importanza data allo sviluppo della personalità di noi studenti: ci sono tantissimi progetti, anche extrascolastici, ai quali noi possiamo partecipare e che non hanno nulla a che fare con la classica didattica. Questo a mio parere è un grandissimo pregio del Liceo.

Si è diplomata col massimo dei voti. E' un risultato che ha richiesto sacrifici? 
Sicuramente si, ma fatti con molto piacere. Ho dovuto rinunciare a qualche uscita con gli amici per via dello studio o dello sport e molto spesso non avevo abbastanza tempo nemmeno per vedermi una serie tv o qualche video su You Tube. Diciamo che sono una ragazza che quando decide di fare una cosa, si impegna al 200% e cerca di ottenere il massimo che può.

Che passioni segue?
 La mia più grande passione è il nuoto. L'ho praticato in maniera agonistica per quasi 10 anni fino alla fine della quarta superiore. Questo ultimo anno invece ho voluto realizzare un piccolo sogno nel cassetto: diventare arbitro di basket, passione che mi ha trasmesso mio padre. Un'altra mia grandissima passione è il teatro. Al Liceo abbiamo infatti il gruppo di teatro “Fulcieri Drama Club” che ho frequentato in tutti questi anni e anche in questo periodo di lockdown ci siamo incontrati per le prove in via telematica. Facciamo parte di un progetto teatrale europeo che ogni anno permette ad alcuni di noi di trascorrere una settimana all'estero insieme ad altri ragazzi. Io per esempio sono stata a Marsiglia a settembre della quarta superiore: è stata un'esperienza indimenticabile.

Che effetto le ha fatto tornare a scuola dopo tanti mesi a casa? 
Devo ammettere che il giorno dell'esame quando sono entrata mi sentivo piuttosto spaesata e quasi mi mancava il fiato. L'atrio del liceo era completamente vuoto. Non lo avevo mai visto così: lo ricordavo nel momento dell'intervallo talmente pieno di ragazzi che era difficile persino camminare senza non scontrarsi con qualcuno. Dall'altro lato però avevo tanta voglia di rivedere la scuola e i miei insegnanti.

Si è trovata bene con la didattica a distanza?
Tutto sommato ha funzionato: ha permesso a noi di quinta di arrivare comunque preparati al' esame e di non perdere l'anno. Mi è mancato però il contatto diretto con gli insegnanti e con i compagni di classe.

Ha già in mente la strada da intraprendere per il suo futuro?
A settembre inizierò l'università di Stats and Maths, nonché statistica e matematica insegnate interamente in inglese a Bologna. Il mio sogno è quello di fare un lavoro in cui sia possibile viaggiare molto perchè adoro conoscere nuove culture e persone ed è proprio per questo che ho scelto un corso universitario in inglese che mi possa aprire tante possibilità anche all'estero; allo stesso tempo vorrei fare un lavoro che mi permetta di aiutare gli altri.

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