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Il caso

Sara Pedri, il corpo della ginecologa non si trova. Ultima battuta di ricerche nel lago

I sommozzatori hanno operato per verificare alcune tracce segnalate domenica dai cani molecolari, ma ancora con esito negativo

Sono proseguite anche nella giornata di lunedì nelle acque del lago di Santa Giustina, in Trentino, le ricerche di Sara Pedri, la ginecologa di 31 anni di Forlì scomparsa dal 4 marzo del 2021. Le operazioni sono iniziate con l'impiego di cani specializzati nella ricerca di cadaveri in acqua. Sul posto, coordinati dal comandante dei Carabinieri della di Cles, Guido Quatrale, hanno operato cinque unità cinofile della polizia di Monaco di Baviera, un'unità cinofila dei carabinieri di Bologna e i carabinieri subacquei di Genova, assieme ai militari di Cles, ed i vigili del fuoco di Cles, Banco e Cagnò. I sommozzatori hanno operato per verificare alcune tracce segnalate domenica dai cani molecolari, ma ancora con esito negativo. Il lavoro si concluderà martedì. 

L'auto della donna era stata trovata parcheggiata in località Mostizzolo, nel comune di Cis, al confine con quello di Cles, nelle vicinanze del ponte che sovrasta il torrente Noce, in Trentino. All'interno il suo cellulare. Da quel giorno della giovane ginecologa che aveva lavorato all'ospedale Santa Chiara di Trento si sono perse le tracce. A Trento è in corso un procedimento giudiziario sui presunti maltrattamenti sul luogo di lavoro da parte dell'ex primario del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Santa Chiara, Saverio Tateo, e della sua vice, Liliana Mereu, che hanno sempre respinto ogni accusa. Le parti offese identificate dalla Procura di Trento sono 21, tra queste anche la ginecologa forlivese. 

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