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Cronaca

Sbarca un'altra nave con 69 migranti a bordo, la metà di loro viene dal Sudan: in provincia ne saranno ospitati cinque

I 49 adulti della Humanity 1 saranno ospitati nelle altre province emiliano-romagnolo: Ravenna si occuperà dei minori non accompagnati

E' atteso per la mattina di martedì l'arrivo della nave dell’Ong “SOS Humanity”, con 69 migranti a bordo, al porto di Ravenna. La nave dovrebbe raggiungere il terminal crociere di Porto Corsini attorno alle 8 di mattina. Nel frattempo è stata rivista la suddivisione dei migranti fra le province dell'Emilia Romagna. Ravenna ospiterà, come già noto, i 20 minori non accompagnati salvati dalla Humanity, mentre gli adulti andranno nelle altre province. Circa la metà dei profughi sono sudanesi, probabilmente in fuga dopo il precipitare del quadro politico nel loro Paese.

Per l'esattezza, dei 69 migranti, il gruppo più numeroso è costituito da 30 sudanesi, probabilmente in fuga dal conflitto esploso il 15 aprile nella capitale Khartoum fra l’esercito regolare e il gruppo paramilitare delle Rapid support forces; gli altri migranti provengono da Nigeria, Eritrea, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Mali, Niger, Senegal, Sud Sudan e Togo.

Questo lo schema deciso dalla Prefettura di Ravenna per la distribuzone dei 49 adulti: 12 a Bologna, 4 a Ferrara, 5 a Forlì-Cesena, 10 a Modena, 5 a Parma, 3 a Piacenza, 6 a Reggio Emilia, 4 a Rimini. Come spiegato dalla Prefettura, Ravenna sarebbe stata lasciata a quota 0 "perché prenderà tutti i minori stranieri non accompagnati e perché potrebbe dover allocare persone a seguito di ricoveri ospedalieri". I minorenni non accompagnati sono in maggioranza sedicenni. 

Si tratta del terzo arrivo a Ravenna dopo i due precedenti, in entrambi i casi della Ocean Viking: il 31 dicembre scorso, con 113 migranti di cui 34 minori, e il successivo 18 febbraio, in cui arrivarono 84 persone (58 minori). L’assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi, in costante contatto col presidente Stefano Bonaccini, nel tardo pomeriggio sarà a Ravenna per una verifica della macchina organizzativa, coordinata dalla Prefettura e con la partecipazione dell’intero sistema regionale: Protezione civile, medici e sanitari dell’Ausl, Guardia costiera, Forze di polizia, Vigili del fuoco, Polizia locale, volontari, Caritas.

“Ancora una volta - sottolinea l’assessore Taruffi-, l’Emilia-Romagna fa la sua parte per persone che fuggono dalla povertà e da situazioni drammatiche, spesso di guerra, confermando la sua vocazione di solidarietà e accoglienza. E ancora una volta intende farlo nel migliore dei modi, contribuendo a presente e a un futuro migliori anche per tanti minori non accompagnati. Di nuovo, però, registriamo l’assegnazione di un porto di sbarco lontano giorni e giorni di navigazione dal punto di salvataggio, e l’assenza di un piano di gestione sia degli sbarchi sia dell’accoglienza da parte del Governo. Ribadiamo di essere pronti a fare la nostra parte e a confrontarci con l’Esecutivo, che deve però uscire da una logica solo emergenziale, senza alcuna programmazione, con i Comuni e i territori spesso lasciati soli”.

Come comunicato dalla Prefettura di Ravenna, i 20 minori stranieri non accompagnati resteranno temporaneamente a Ravenna, insieme alle persone che potrebbero aver bisogno di ricovero in ospedale. Dei restanti 49 migranti adulti, quasi tutti uomini (c’è una sola donna), 12 saranno accolti a Bologna, 10 a Modena, 6 a Reggio Emilia, 5 a Forlì-Cesena e altrettanti a Parma, 4 a Ferrara, 4 a Rimini e 3 a Piacenza.  Le condizioni di salute verranno attentamente valutate al momento dello sbarco, anche se a bordo viene effettuata una prima visita e si verificherà se ci sono casi di infezione da Covid-19 o persone affette da altre patologie.

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