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Cronaca

Confermato lo sciopero dei benzinai: due giorni di stop anche per il self service

Fumata nera tra governo e gestori degli impianti di carburante, che hanno deciso di confermare lo sciopero previsto per il 25 e il 26 gennaio

Fumata nera tra governo e gestori degli impianti di carburante, che hanno deciso di confermare lo sciopero previsto per il 25 e il 26 gennaio. Resta dunque le protesta di due giorni, che l'esecutivo sperava di scongiurare dopo le "buone sensazioni" dei primi incontri. Invece, nulla di fatto dopo l'incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, come confermato dal presidente di Figisc, Bruno Bearzi durante la conferenza stampa con Faib e Fegica: "L'incontro al Mimit è stato deludente e non c’erano le condizioni per revocare lo sciopero".

"Lo sciopero è confermato", sottolinea il presidente di Fegica, Roberto Di Vincenzo. "C’è molto disappunto", aggiunge il presidente di Faib, Giuseppe Sperduto. Un malcontento generale in linea con le dichiarazioni di Massimo Terzi, presidente di Anisa-Confcommercio: "Dall'incontro al ministero con i gestori non è arrivato alcun elemento che ci potesse spingere a revocare lo sciopero. L’esposizione del cartello è tutto tranne che trasparenza". La chiusura, spiegano le associazioni, prevede anche lo stop dei distributori self service, saranno però garantiti dei servizi minimi essenziali con un determinato numero di stazioni di servizio in funzione sia nelle citta' sia sulle reti autostradali.

"Le richieste dei gestori rimangono inascoltate e lo sciopero dunque è confermato per la prossima settimana", aggiunge la Faib - Federazione Autonoma Italiana Benzinai. "La disponibilità a revocare lo sciopero anche all'ultimo rimane dalla parte dei gestori, ma non prima di essere nuovamente ascoltati e di ricevere un concreto segnale di disponibilità da parte del Governo. Il tema è quello dei prezzi, di nuovi obblighi e relative sanzioni previste dall'ultimo DL. I prezzi dei carburanti sono aumentati per effetto della reintroduzione delle accise: le compagnie impongono il prezzo e gli esercenti sono tenuti a comunicare al ministero dello Sviluppo economico i prezzi nel portale dedicato che conoscono tutti da anni. È un sistema trasparente e non sarebbe difficile, con questi dati, fare controlli mirati su chi pratica prezzi altamente differenti dalla media. Perché dunque obbligare i benzinai con l'ennesimo cartello da esporre sul piazzale? Sanzioni e controlli devono essere fatti e già ci sono gli strumenti adatti, mentre questo inasprimento ha più il sapore di una misura dal carattere medioevale. I benzinai fanno un servizio indispensabile alla cittadinanza e ce l'hanno messa tutta per non mettere a disagio il paese con uno sciopero, ma a queste condizioni non si può più rimanere immobili, come dichiarato anche dal Presidente nazionale Sperduto a seguito dell'incontro di giovedì".

Orario ridotto da 60 a 48 ore

"Ci adeguiamo alla richiesta del Garante per gli scioperi e riduciamo da 60 a 48 ore lo sciopero previsto il 25-26 gennaio". Ad affermarlo è il presidente della Faib Confesercenti, Giuseppe Sperduto confermando quanto anticipato da Fegica. Lo sciopero sarà quindi dalle 19 del 24 gennaio alle 19 del 26 gennaio. Una richiesta che era già stata accolta anche da Fegica, che lo aveva comunicato attraverso una nota: "Prendiamo atto con soddisfazione della dichiarazione di legittimità, riferita alla proclamazione di sciopero nazionale della categoria, della Commissione di Garanzia per lo sciopero nei pubblici servizi essenziali. Al contempo, accogliendo la sollecitazione della medesima Autorità, con senso di responsabilità e con la volontà di limitare ogni disagio per i cittadini/consumatori, annuncia formalmente di ridurre da 60 a 48 ore la durata dello sciopero già proclamato. Al momento, quindi, l'iniziativa di sciopero è compresa tra le ore 19:00 del 24 gennaio alle 19:00 del 26 gennaio 2023".

Arriva l'app per risparmiare

L'obbligo di comunicazione dei prezzi della benzina sarà settimanale (e non giornaliero) e ad ogni variazione del prezzo. La chiusura per omessa comunicazione avverrà solo dopo 4 omissioni nell'arco di 60 giorni (e non più dopo tre senza limiti temporali anche non consecutivi). L'eventuale chiusura potrà essere decisa da 1 a 30 giorni (prima la previsione era da 7 a 90 giorni). Le sanzioni per omessa comunicazione saranno da un minimo di 200 a un massimo di 800 a seconda del fatturato dell'impianto (prima raggiungevano i 6000 euro). Sono queste alcune delle modifiche proposte al tavolo dei benzinai dal ministro Adolfo Urso.

Il Ministro - spiega una nota del ministero delle Imprese e del made in Italy - "nel confermare che sarà mantenuto nel decreto l'obbligo di esposizione del prezzo medio regionale, venendo incontro alle diverse richieste delle categorie, ha presentato una serie di modifiche per raggiungere l'obiettivo della trasparenza per i consumatori senza tuttavia gravare sui costi per le categorie che offrono un servizio importante per il Paese e verso il quale vi è unanime riconoscimento per il ruolo svolto anche nei momenti più difficili, come ad esempio durante la pandemia. Il Governo, inoltre, nel pieno rispetto del ruolo che il Parlamento assolve, ha deciso di posporre l'emanazione del decreto ministeriale che definirà le modalità di comunicazione e di esposizione dei prezzi, entro 10 giorni dalla conversione del decreto legge".

Oltre alle modifiche su comunicazioni e sanzioni, "per favorire la massima trasparenza, è prevista l'istituzione di una app del Ministero gratuita che consentirà di conoscere il prezzo medio regionale e, con la geolocalizzazione, anche il prezzo praticato da ciascun distributore nel perimetro desiderato".

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