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Sciopero per il clima, attesi migliaia di ragazzi in corteo: "Adulti, scendete in piazza coi vostri figli"

Anche a Forlì si tiene il terzo “Sciopero mondiale per il futuro”, la manifestazione globale organizzata dal movimento transnazionale che, ispirato da Greta Thunberg, pone l'urgenza del contrasto al cambiamento climatico

Anche a Forlì si tiene il terzo “Sciopero mondiale per il futuro”, la manifestazione globale organizzata dal movimento transnazionale che, ispirato da Greta Thunberg, pone l'urgenza del contrasto al cambiamento climatico, che ormai ha assunto i connotati di un'emergenza climatica vera e propria. Nelle due precedenti occasioni, a Forlì si mobilitarono centinaia di giovani, con una punta di circa 3.500 persone in piazza in occasione del primo sciopero. Ed ora si cerca di bissare quel successo di partecipazione, con un corteo in partenza da piazzale della Vittoria venerdì alle ore 9 che si snoderà per le vie del centro, con punti di stazionamento in corso della Repubblica, piazza Saffi (dove intorno alle 10.15 sarà srotolato uno striscione dal campanile di San Mercuriale), corso Mazzini ed infine alle 11,30 nell'area verde sopraelevata che si trova sopra il parcheggio semi-interrato 'Manzoni' dell'area dei Portici.

Il gruppo organizzatore dei “Fridays for future” di Forlì negli ultimi mesi si è ampliato fino a raggiungere circa un centinaio di attivisti, molti giovani, ma anche diversi adulti che si sono organizzati in un gruppo autonomo e parallelo “Parents for future”, che ha lo scopo di supportare l'organizzazione del gruppo giovanile, che resta quello in prima linea. “Il nostro è un movimento trasversale, apartitico, non è neanche un movimento ambientalista – spiegano provocatoriamente alcuni esponenti del movimento forlivese, Giacomo Zattini, Nicoleta Cicoci e Marco Pito -, il nostro movimento egoistico, per noi stessi dato che il cambiamento climatico mette in pericolo la nostra stessa vita sulla Terra”. “Non prendiamo con leggerezza queste manifestazioni, per fare 'buco' a scuola, ma vogliamo dare voce alla scienza e dire alla società civile di informarsi in modo autonomo”, proseguono. 

La manifestazione di venerdì vede diverse adesioni e sostegni, come quello dei sindacati e dei lavoratori metalmeccanici della Bonfiglioli, della Diocesi che ha accolto la richiesta di utilizzare il campanile di San Mercuriale per srotolare un lungo striscione. Don Andrea Carubia, responsabile diocesano per la pastorale giovanile, sarà tra i relatori della fase conclusiva nel giardino dei Portici. Gli aspetti scientifici saranno trattati dal professore universitario di Chimica Leonardo Setti e da Claudio Casali, docente del liceo scientifico. La manifestazione sarà preceduta, mercoledì sera, dalla conferenza “Il diritto al futuro diventa emergenza” a cura di Norbert Lantschner, esperto di climatologia e presidente della Fondazione ClimAbita.

Continuano gli attivisti: “Il nostro scopo è di orientare le scelte di consumo, di mobilità e di produzione, consapevoli che ognuno nel suo piccolo può essere attore del cambiamento. Ma crediamo anche che, se faremo i bravi cittadini, questo non sarà sufficiente senza le leggi necessarie. Per questo chiediamo cambiamenti alla politica nazionale. Dobbiamo fare massa critica tutti uniti, nessuno escluso. Abbiamo dieci anni per fare qualcosa e contenere l'aumento delle temperature a 1,5 gradi, lo dicono gli scienziati, non pochi ma la gran parte di essi”. Aggiunge Nadine Finke, in rappresentanza dei 'Parents for future' di Forlì: “Anche noi adulti abbiamo il dovere morale di scendere in piazza coi nostri figli, la nostra funzione di 'parents' (genitori in inglese, ndr) è quello di proteggere i nostri figli”.

Gli attivisti dei Fridays for Future hanno incontrato nei mesi scorsi anche i presidi degli istituti comprensivi e delle scuole superiori forlivesi: “Abbiamo riscontrato risposte positive, proposte di attività nelle scuole, anche posizioni più rigide nei confronti dello strumento dello sciopero”. Sciopero studentesco che  gli attivisti però difendono: “Non ha senso studiare per il domani, quando ci tolgono l'oggi. Ai decisori pubblici diciamo che non si può dire di dare importanza all'istruzione oggi quando non vengono ascoltati quelli che hanno studiato ieri, come gli scienziati”. Ed infine precisano gli organizzatori, in merito alla circolare del Ministero dell'Istruzione che "giustifica" l'assenza in caso di partecipazione allo sciopero: "Non si tratta di un'assenza giustificata, ma di un indirizzo dati ai dirigenti scolastici di accettare la partecipazione allo sciopero come motivazione per l'assenza, invece di indicare per esempio 'motivi personali". 

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