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Cronaca

Sciopero durante il Giro d'Italia, la Municipale manda in tilt l'organizzazione

Quella che doveva essere una giornata di festa e del ciclismo rischia di essere una giornata di passione per l'apparato che deve garantire la sicurezza ai corridori lungo il percorso

Grossa incognita sul passaggio del Giro d'Italia Under 23 nella giornata di venerdì a Forlì. Quella che doveva essere una giornata di festa e del ciclismo rischia di essere una giornata di passione per l'apparato che deve garantire la sicurezza ai corridori lungo il percorso. I sindacati della Polizia Municipale, infatti, hanno deciso mercoledì mattina di indire un'assemblea sindacale, programmata proprio per lo stesso orario dell'arrivo della tappa a Forlì, venerdì pomeriggio, una scelta sicuramente non di coincidenza ma tesa a mandare in tilt l'organizzazione nel momento del massimo bisogno. 

Infatti per l'arrivo della prima tappa del Giro d'Italia Under 23 era previsto un organico di circa 70 vigili da impegnare nell'allestimento del percorso (rimozione delle auto in divieto, assistenza agli organizzatori per il montaggio delle loro strutture), ma soprattutto per la vigilanza nel passaggio dei ciclisti (50 unità da mettere agli incroci), per impedire che veicoli in transito non travolgano la carovana dei ciclisti. Con un provvedimento di urgenza la Prefettura ha chiesto a tutte le altre forze di polizia di mettere a disposizione il proprio personale per sostituire eventuali assenze degli agenti di polizia municipale. “Troveremo tutte le persone necessarie e non ci sarà alcun problema per la sicurezza della gara”, garantisce il presidente dell'Unione dei Comuni, competente sul corpo unificato di polizia municipale, Giorgio Frassineti.

L'iniziativa sindacale è stata decisa all'ultimo, non comunicata ai media, come normalmente avviene per spiegare le ragioni del malessere dei vigili urbani. “Hanno fatto solo la lettera prevista per legge, 48 ore prima”, commenta laconico Frassineti. Ma l'iniziativa, per le modalità e la tempistica scelta, ha il sapore dello “sciopero selvaggio” che tante volte ha alienato il consenso degli utenti, come per esempio le assenze in massa della Polizia Municipale di Roma in occasione del Capodanno del 2015, pur essendo pienamente nella norma. L'assemblea, spiega sempre Frassineti, non può essere oggetto di una precettazione efficace. Per cui, rientrando nella norma, non è restato altro da fare che rivolgersi in fretta e furia agli altri corpi di polizia.

Dietro a quest'agitazione ci sarebbe un altro colpo di scena: “Martedì mattina, dopo un incontro di due ore in Prefettura, con tutti i vertici delle forze dell'Ordine, del Comune di Forlì, dell'Unione dei Comuni, i sindacati ed io abbiamo firmato un pre-accordo in cui accettavo le richieste avanzate dai sindacati. Poi, stamattina (mercoledì, ndr) quest'accordo non andava più bene ed hanno convocato quest'assemblea senza neanche dirci cosa non andava bene dell'accordo che i sindacati stessi avevano firmato. Non so che dire, la prossima volta se devono comportarsi così che non stiano neanche a chiamarmi, così non stiamo a perdere due ore”.

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