Addio a Sante Montanari, il fotoreporter che raccontò Forlì: "Personaggio unico, un testimone dei suoi tempi"
Si è spento martedì, all'età di 86 anni, Sante Montanari, storico fotoreporter forlivese, per tanti anni punto di riferimento del Carlino Forlì e della cronaca romagnola
Ha fotografo Forlì. Con i suoi scatti ha raccontato decenni di cronaca, costume, personaggi, testimoniandone gli eventi più drammatici e significativi. Si è spento martedì, all'età di 86 anni, Sante Montanari, storico fotoreporter forlivese, per tanti anni punto di riferimento del Carlino Forlì e della cronaca romagnola. Da tempo lottava contro una malattia, ma che non gli impediva di vivere la città. Fino a poche settimane fa lo si poteva infatti ancora incontrare per le vie del centro. Lascia la moglie Rosanna e la figlia Annamaria. Dall'Associazione Stampa Forlì-Cesena arriva alla famiglia "un abbraccio di affetto e riconoscenza da parte dell’Associazione Stampa Forlì Cesena e della famiglia del giornalismo romagnolo".
"I suoi occhi e l'obiettivo delle sue macchine hanno immortalato la vita cittadina e del territorio per oltre quarant’anni, raccontando la città, rendendo visibili i fatti di cronaca, seguendo i grandi cambiamenti di decenni in cui la modernità ha accelerato il suo passo in modo esponenziale - scrivono nel messaggio di cordoglio Davide Buratti, Emanuele Chesi, Ennio Gelosi, Francesca Leoni e Mario Proli, del direttore dell'Associazione Stampa Forlì-Cesena -. Ha seguito gli eventi quotidiani e le occasioni straordinarie, i momenti epocali e le pagine più dolorose, prima consegnando gli scatti ai rullini in pellicola, da ultimo misurandosi anche con la dimensione digitale. Oltre che un professionista dell’informazione, Sante è stato egli stesso un testimone dei suoi tempi. A Forlì lo conoscevano tutti. Era caparbio, a volte anche ruvido, con la battuta sempre pronta e una rete di relazioni eccezionale che lo portava ad essere sempre sulla notizia. Conosceva benissimo il territorio, i quartieri, le frazioni e i paesi; in ogni posto aveva amici, conoscenze e pure interlocutori istituzionali".
"Svolgeva il lavoro con passione e un attaccamento che non sono mai venuti a meno, anche dopo il pensionamento - viene evidenziato -. Ormai da molti anni aveva concluso l'attività lavorativa, eppure teneva la macchina fotografica pronta per gli eventi importanti, quelli per cui ne valeva la pena, e che sentiva l’esigenza di documentare nel suo archivio. È avvenuto in una recente occasione, a Forlì, e come faceva un tempo è tornato a richiamare l'attenzione dei presenti usando una tecnica che lo rendeva riconoscibile, unico. Con la voce levava alto un segnale, come un ordine militare, secco, repentino. Tutti si voltavano verso di lui e lo scatto era fatto. Tra i presenti quel segnale era come una firma e continuava ad essere conosciuto: "C'è Montanari". Così come non aveva smesso di frequentare la piazza e i luoghi del confronto, sempre col suo piglio ironico e uno sguardo critico mai scontato".
Concludono i suoi ex colleghi giornalisti: "Era particolare Sante, un personaggio unico che il giornalismo romagnolo saluta in questo tristissimo momento come ottimo professionista dell'informazione, collega stimato e amico sincero". "Ora la sua eredità di scatti non vada perduta a Forlì per la città non solo per il giornalismo", è il cordoglio su Facebook del giornalista Pietro Caruso. Anche il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, ha espresso il cordoglio a nome di tutti i cittadini: "La Città ne ricorda la dedizione, le capacità professionali e il grande patrimonio di immagini e di cronache, raccontate attraverso le fotografie, che Montanari ha realizzato in una vita di lavoro e che condiviso con il territorio attraverso le pagine del Carlino. Alla famiglia di Sante Montanari, ai colleghi giornalisti e agli amici giungano, in questo momento di dolore, il nostro affetto e la nostra vicinanza".