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Il lutto

La scomparsa di Gaetano Foggetti, il cordoglio: "Un cooperatore di alti ideali e senso del futuro"

Viene ricordato come "un professionista di raffinata intelligenza e forte senso della notizia, uno dei più autorevoli esponenti dell’informazione esercitata in forma cooperativa"

Il mondo del volontariato. Il mondo dell'informazione. Per Forlì è un giovedì di inizio giugno grigio e cupo, come si riflette sulle finestre e sulle pozzanghere. La città piange la scomparsa di Gaetano Foggetti, "giornalista di rango nel panorama romagnolo, alfiere del volontariato sanitario e culturale, cittadino attento alla promozione dei valori di partecipazione e solidarietà", come lo ricorda il sindaco Gian Luca Zattini.

"Ne piangiamo la scomparsa unendoci al dolore della moglie, dei figli, della madre e dei fratelli. Insieme a loro ci uniamo in un abbraccio affettuoso ai colleghi, agli amici, a tutti coloro che hanno condiviso idee e progetti con Gaetano - prosegue il primo cittadino -. Lo ricordiamo in primo luogo come giornalista preparato, di qualità, sensibile, attento al rispetto deontologico per il mestiere e umano per i rapporti con le persone. Caratteristiche straordinarie che si abbinavano a dedizione, impegno e serietà".

"Foggetti - prosegue - ha svolto per lunghissimo tempo un ruolo molto importante nel nostro territorio come responsabile della redazione forlivese del Corriere Romagna, oltre che componente degli organi direttivi della testata. Dal suo ingegno, e in collaborazione con fotografi e giornalisti, hanno preso vita anche tanti Almanacchi di Forlì e i volumi dedicati ai quartieri della Città. Lo ricordiamo anche per la sua educazione, la sua delicatezza, mostrata sempre nei confronti di tutti coloro che hanno avuto il piacere di un confronto con lui".

"Grande merito ha avuto nella crescita dell’Associazione Italiana Lotta alle Leucemie della quale è stato storico presidente e che tanto aiuto ha dispensato alle persone colpite da queste malattie e alle loro famiglie - conclude il sindaco -. In questo momento così triste per tutta la dittà mi faccio interprete dei sentimenti di cordoglio da parte del Consiglio Comunale, della Giunta e dell’Amministrazione comunale tutta".

"Gaetano è stato un campione non solo nel mondo dell’informazione e della cultura forlivese, ma anche del volontariato - sono invece le parole dell'assessore al Welfare e alla Famiglia del Comune di Forlì, Rosaria Tassinari -. Anzi, ha saputo operare nel mondo del volontariato con passione, intelligenza e umanità, portandovi anche la cultura e uno stile di vita tutto suo, con quella delicatezza che sapeva comunicare. Tempo fa mi aveva invitata a visitare la sede dell’Ail di Forlì-Cesena, di cui era presidente. Mi disse con molta sincerità e umiltà che quella sede era anche a disposizione della città e di chiunque ne avesse avuto bisogno nel mondo del volontariato e della disabilità. Grazie al suo impegno nell’Ail e alla sua intelligente e creativa collaborazione in altre strutture del volontariato sociale, era anche un grande organizzatore di eventi su temi etici di grande attualità, come quello memorabile sul fine vita, con don Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e vescovo di Carpi, col dottor Marco Maltoni ed il dottor Stefano Maitan. Insomma, era una persona molto attiva che non si limitava a lavorare nel mondo del volontariato, ma lo animava con le sue conoscenze, col suo modo profondo di comunicare e infondendovi una cultura umanistica unita a una profondissima e finissima sensibilità. Aveva imparato questo stile e questo impegno dal padre, il generale Vito, molto attivo nel volontariato della scuola, della Croce Rossa e dello sport (Csi)  a Forlì. Gaetano resta un esempio per aver non solo svolto volontariato, ma soprattutto per aver creato e comunicato uno stile di volontariato che lascia come eredità ai forlivesi".

Legacoop

Legacoop Romagna lo dipinge come "un cooperatore di alti ideali e senso del futuro, un professionista di raffinata intelligenza e forte senso della notizia, uno dei più autorevoli esponenti dell’informazione esercitata in forma cooperativa". "Tra le altre cose fu mentore di tantissimi giovani cronisti, a cui trasmetteva la sua passione per il lavoro e per i valori della pratica sportiva che tanto amava: perseveranza, disciplina e capacità di creare comunità, anche nei momenti più difficili", ricorda il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti.
 
"La sua esperienza nel movimento di Legacoop cominciò nel 1993 quando, all’epoca giovane giornalista, fu tra i fondatori della Cooperativa Editoriale Giornali Associati, società editrice del Corriere Romagna, ancora oggi uno dei più importanti quotidiani cooperativi italiani per dimensioni occupazionali e diffusione - viene ricordato -. Come responsabile dell’edizione di Forlì, la sua città, divenne un punto di riferimento per la vita sociale, economica, culturale e politica. Come consigliere di amministrazione e vicepresidente  diede un contributo fondamentale, in particolare nei durissimi momenti in cui il sostegno al pluralismo dell’informazione e all’editoria non profit italiana vennero messi sotto attacco".

"Instancabile promotore di iniziative culturali, sociali e solidali, nel 2002 costituì la piccola cooperativa L’Almanacco, tuttora attiva. Più di recente fu tra gli ideatori della rete di imprese cooperative Treseiuno e tra i protagonisti del primo congresso nazionale di Legacoop Culturmedia, svolto a Genova all’inizio del 2019 - conclude Mazzotti -. In questo momento di dolore i cooperatori e le cooperatrici di Legacoop Romagna si stringono alla moglie Patrizia, ai figli e ai famigliari tutti, e si uniscono al cordoglio dei tantissimi che lo conoscevano e apprezzavano". 

Il mondo dell'informazione

"La notizia della morte lascia attoniti e senza parole - scrivono il presidente Associazione Stampa Emilia Romagna, Matteo Naccari, e il direttivo della Associazione Stampa Forlì Cesena composto da Davide Buratti, Emanuele Chesi, Ennio Gelosi, Francesca Leoni e Mario Proli -. Fino a pochi mesi fa la sua attività in ambito editoriale e la presenza agli incontri costituivano un punto di riferimento; fino alla sera in cui l’attesa del suo arrivo è stata seguita dalla notizia di un problema di salute. Mancavano pochi giorni a Natale e da allora il pensiero della famiglia romagnola del giornalismo non ha mai distolto l’attenzione dalle condizioni di salute del collega e dell’amico. Piangiamo l’amico e il collega e ci stringiamo con affetto e vicinanza alla sua famiglia, alla moglie Patrizia, ai figli, alla mamma, ai fratelli, agli amici e ai tanti che hanno lavorato insieme a lui. Gaetano è entrato nel settore dell’informazione da giovanissimo e fin da subito ha mostrato qualità, carattere ed equilibrio, caratteristiche essenziali per svolgere bene questo mestiere e per assumere ruoli di direzione. Dalla cronaca nella carta stampata quotidiana ai telegiornali televisivi, fino all’editoria con la cooperativa “L’Almanacco”, Gaetano si è fatto valere, acquisendo riconosciuta autorevolezza".

Continuano nel commiato: "Una delle sue maggiori qualità è stata quella di formatore dei giovani giornalisti che, soprattutto da storico direttore della sede forlivese del Corriere Romagna, ha accompagnato e fatto crescere durante vent’anni di impegno. Gaetano è stato un maestro: insegnava senza imporre, promuoveva l’autonomia aiutando a comprendere l’importanza dei tempi, dei linguaggi, della correttezza. Senza approfondire il valore di altre attività portate avanti da Gaetano in importantissimi ambiti della dimensione collettiva, a cominciare dall’Associazione Italiana Lotta alle Leucemie, merita di essere sottolineato il suo impegno nella promozione della memoria del territorio. La realizzazione dell’Almanacco annuale, prima, e in seguito dei libri sui quartieri e sulle frazioni di Forlì non rappresentava solo un’esperienza editoriale ma era un modo per raccontare cronache antiche e moderne. Tutte le presentazioni sono state un successo anche grazie alle sue capacità di moderazione che ne facevano un conduttore coinvolgente. Gaetano era brillante, cortese e determinato. Il suo insegnamento e la sua testimonianza sono per noi un patrimonio comune al quale attingere per far vivere, e crescere, il giornalismo romagnolo".

Il cordoglio dell'Irst

"Perdiamo un grande amico e un attento promotore della causa onco-ematologica - esordisce il cordoglio dell'Irst Irccs di Meldola -. Abbiamo avuto la fortuna di conoscere e apprezzare Gaetano sia come professionista della comunicazione - un vero riferimento per il giornalismo del territorio - sia come volontario e presidente dell’Ail Forlì-Cesena. Ne ricorderemo l’equilibrio, la correttezza, la profonda preparazione, l’intelligenza; qualità rare che ha saputo metter al servizio dei malati intervenendo attivamente a favore dell’Ematologia romagnola per rendere il percorso di cura dei pazienti sempre più efficace, accogliente, a misura delle esigenze del singolo malato. Come presidente dell’Ail era anche stimato membro del Comitato Etico unico della Romagna, un organo fondamentale per la ricerca medica. Ai figli, alla moglie, alla madre, ai fratelli, ai colleghi ed amici vanno tutta la nostra vicinanza e tutto il nostro più sentito cordoglio".

Il ricordo del deputato Marco Di Maio

Per il parlamentare Marco Di Maio, Foggetti è stato "un maestro di giornalismo; anche se non credo che a lui piacerebbe sentirsi chiamare “maestro”. Ha ispirato l'inizio del mio percorso professionale in campo giornalistico e da cui ho imparato moltissimo. Mi insegnò i dettagli del mestiere, mi aiutò a capire la città e il territorio, a conoscerne le dinamiche. Imparai moltissimo e gli sarò grato per sempre".

"Forlì e la Romagna perdono un appassionato testimone e protagonista di questa terra, in particolare della vita di Forlì e dintorni - prosegue il deputato -. Gaetano è stato un personaggio di grande valore, benché mai alla ricerca di una ribalta personale e forse meno conosciuto di quanto meritasse; ha raccontato il territorio con sobrietà e competenza, con rispetto ed educazione, con umiltà e orgoglio. Orgoglio per ciò che assieme ad altri era riuscito a creare fondando il Corriere Romagna e promuovendo molte iniziative in campo benefico e non solo".

"Ha vissuto il proprio impegno nel giornalismo, nell’editoria, nel volontariato con la gentilezza e la passione tipiche delle figure che sono destinate a lasciare un vuoto in chi lo ha conosciuto. Mancherà a tanti - conclude -. Alla moglie Patrizia, ai figli, alla redazione del Corriere e agli amici più stretti con cui ha condiviso il proprio percorso professionale e di vita, vanno il mio pensiero e la mia vicinanza in questo momento di profondo dolore e tristezza".  

Il ricordo della Cgil

"Gaetano è stato un esempio nella sua attività professionale e di volontariato, viene ricordato da tutte e tutti noi come un uomo di grande spessore morale e civile - ricorda Maria Giorgini, segretaria generale della Cgil di Forlì -. Le nostre più sentite condoglianze vanno alla famiglia, all’AIL Forlì-Cesena e alla redazione del Corriere Romagna, oltre che ai tanti cittadini e cittadine che hanno avuto il privilegio di conoscerlo". 

Il giornalista Alessandro Rondoni

"Era un caro amico, un giornalista limpido e credibile, un grande lavoratore impegnato con dedizione nella cucina redazionale per fare il giornale - scrive il giornalista Alessandro Rondoni -. Ricordo quando era alla Scuola media libera insieme ai miei fratelli, e il suo lavoro giornalistico prima alle Gazzette, poi al Corriere, all’Almanacco, e nei nostri incontri anche a il Momento quando ero direttore". Rondoni ricorda pure gli anni giovanili con Foggetti: "Da ragazzi abbiamo giocato a calcio insieme anche in campionati del Csi, di cui suo padre Vito fu poi un lungimirante presidente. Gaetano, inoltre, era impegnato nel mondo del volontariato, dell’Ail, ed è stato un esempio per come ha affrontato la malattia, prima quella che ebbe da giovane e poi quella che ha vissuto recentemente con la vicinanza amorevole di sua moglie e della sua famiglia". Rondoni esprime condoglianze alla moglie Patrizia, ai figli, alla mamma, ai fratelli Marco e Paola.

Il Pd

Anche il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Forlì esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Foggetti, "concittadino e giornalista di grandi valori da sempre impegnato nella società e nel volontariato, da ultimo come presidente della sezione di Forlì-Cesena dell'AIL; ci stringiamo al dolore della famiglia e dei suoi cari".

Il sindaco di Meldola

Scrive il sindaco di Meldola Roberto Cavallucci: "Ho appreso la tristissima notizia della prematura scomparsa di Gaetano Foggetti. La nostra comunità, tutta, perde un grande uomo, una bella persona, autorevole giornalista, protagonista del mondo del volontariato, sempre pronto ad aiutare il prossimo e a supportare i più fragili. E’ stato una persona stimata da tutti per la sua profonda sensibilità, per quel grande senso di solidarietà, per l'impegno sociale che hanno caratterizzato tutta la sua vita e per la sua immensa cultura. Vorrei ricordarlo proprio per il suo inestimabile e prezioso contributo nell'associazionismo come Presidente di Ail ma anche come capo redattore di uno dei più importanti quotidiani locali. Con la sua penna è stato uno stimato giornalista capace di raccontare ed interpretare gli avvenimenti del nostro tempo".

"Gaetano è stato per me, nel poco tempo che la vita ci ha riservato, un amico, una persona speciale a cui chiedere un consiglio, un’opinione, un suggerimento. Ci siamo conosciuti poco più di tre anni fa durante la campagna elettorale mentre lui  era come sempre, sotto il loggiato comunale, al banchetto dell’Ail. Da allora abbiamo trascorso insieme alcuni momenti per me indimenticabili. Tra gli altri mi piace ricordare la nostra ultima gita in bicicletta lungo il fiume Bidente. Era stata talmente bella che ci eravamo promessi di rifarla ma purtroppo non c’è stato il tempo.  A tutta la sua famiglia, ai suoi cari ed a tutti coloro che gli volevano bene giunga il più sincero e profondo sentimento di cordoglio da parte mia, dell'intera Amministrazione Comunale e di tutta la Città di Meldola".

Luca Bartolini (Fratelli d'Italia)

"Sono tristissimo per la scomparsa di Gaetano - esordisce Luca Bartolini, esponente di Fratelli d'Italia -. Essendo quasi coetanei le nostre strade negli anni si sono incrociate tantissime volte essendo lui un valido giornalista, equilibrato e obiettivo nelle sue interviste e nel riportare le nostre battaglie politiche.  Negli anni 90 aveva sconfitto la leucemia e quindi si dedicò attivamente nel mondo del volontariato e mi coinvolse poi tante volte nelle sue iniziative promosse come presidente locale dell'Ail. A Natale poi mi omaggiava sempre dei suoi Almanacchi che riassumevano ogni anno le vicende forlivesi. Forlì perde veramente un grande professionista.  In questa giornata triste, alla moglie, ai figli e alla Redazione del Corriere Romagna vanno quindi anche  le nostre più sentite condoglianze".

Edoardo Russo, presidente di Azione Cattolica

"L’amicizia fraterna con Gaetano nacque sul letto di morte di papà Guglielmo - scrive Edoardo Russo, presidente di Azione Cattolica e figlio dell'ex presidente di Legacoop Romagna, scomparso tre anni fa -. Passava a trovarlo giornalmente e puntualmente gli portava libri da leggere con alcune sottolineature da poter commentare insieme ed ogni volta che varcava la porta di quella camera d’ospedale gli occhi di papà si illuminavano e la stanza si trasformava in un “salotto culturale”. Gaetano teneva accesa quella luce, teneva acceso quel fuoco che papà aveva dentro: formare le menti e seminare le idee; dialogare in maniera costruttiva e formativa sui grandi (ma anche meno grandi) temi di attualità".

"Fu dopo questa esperienza che con mio fratello Francesco, subito dopo la morte di papà, decidemmo di incontrare Gaetano e insieme, di rapido e comune accordo, di fronte ad una birra in un primo pomeriggio di giugno del 2019 sui tavolini della Fiasca, facemmo nascere “l’Officina delle Idee”, una aps con l’obiettivo unico di poter continuare, con grande umiltà, a “formare le menti e seminare le idee” proponendo a chiunque dei salotti culturali e potendo essere, per ciascun partecipante alle iniziative che avremmo proposto, uno strumento per poter formare il proprio pensiero critico nel completo rispetto delle idee di ciascuno", prosegue.

"Così realizzammo insieme l’incontro sul “fine vita” nell’estate del 2020 e in ultimo, lo scorso novembre - poco prima che la malattia scoppiasse - l’appuntamento sui “limiti” - ricorda -. Ogni “salotto culturale” prevedeva un moderatore e in questo non c’erano dubbi su chi l’avrebbe fatto: Gaetano era brillante, sempre pronto alla battuta o all’inconveniente, spigliato, colto, rispettoso, preparato…e questi aspetti del suo carattere non sono mai venuti a mancare nonostante la malattia, fino agli ultimi giorni anche quando il dialogo continuativo risultava difficile, anche quando sembrava che potesse non capire ma poi ti sorprendeva perchè desiderava continuare a progettare e perchè l’abbraccio che ti dava nel salutarti era un abbraccio di chi è consapevole, di chi sa".

"Gaetano lascia un vuoto immenso in tantissimi di noi, lascia un vuoto incolmabile in una città che ha il dovere di ringraziarlo. Perchè è stato un dono immenso capace di seminare tanti valori - conclude -. Lo ricordo così: Gaetano puntuale e già a sedere al tavolo ogni volta che ci incontravamo per dialogare e progettare l’Officina con mio fratello Francesco e - come lo si incontrava - si alzava in piedi, un sorriso bellissimo e mentre ti abbracciava diceva “Ciao ragazzo!” con l’affetto e la dolcezza di un fratello maggiore".

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