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Cronaca

Rimini con i supplenti pronti fin dal primo giorno, Forlì no: la protesta dei precari della scuola

Questo perché la nomina dei supplenti nella provincia di Forlì-Cesena avviene in modo diverso da diverse province vicine, per esempio Rimini o Bologna

“Gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado nella Provincia di Forlì-Cesena hanno già, ad inizio anno scolastico, tutti i docenti in cattedra? Ed hanno insegnanti in condizione di svolgere bene il loro lavoro? No. Ed è una risposta che non solo diamo noi insegnanti precari, ma che possono dare anche studenti e genitori, che, all'approssimarsi dell'avvio dell'anno, scolastico non hanno ancora tutte le cattedre coperte”: è la segnalazione che arriva dal Coordinamento dei docenti inseriti in seconda e terza fascia Provincia di Forlì-Cesena

Questo perché la nomina dei supplenti nella provincia di Forlì-Cesena avviene in modo diverso da diverse province vicine, per esempio Rimini o Bologna,  dove viene applicato un sistema di chiamata congiunta, in cui i diretti interessati vengono tutti convocati assieme e si scorre la graduatoria di persona fino a giungere a chi accetta l'incarico. Un sistema che incontra il gradimento dei precari, giudicata più trasparente e che garantisce una maggiore possibilità di scelta, oltre che un sistema che permette lo snellimento dei tempi burocratici. “La medesima procedura è stata adottata nelle province di Brescia, Grosseto, Pisa, Lecce; mentre in Emilia- Romagna gli Uffici Scolastici di Bologna e Modena la applicano da anni. Nella Provincia di Forlì-Cesena no. E' evidente che alunni e famiglie della provincia di Forlì-Cesena vivranno, anche quest’anno, il disagio dovuto alla mancata adozione di un sistema trasparente e rapido nelle operazioni di convocazione dei precari, che si trovano di nuovo privati del diritto di scegliere, valutando tutte le opportunità, e costretti a accettare la prima proposta pervenuta in ordine cronologico, per non rischiare di rimanere senza posto”, spiega la nota.

Per queste ragioni, il coordinamento dei docenti inseriti in seconda e terza fascia nella Provincia di Forlì-Cesena chiede un sistema che coordini le diverse scuole al momento dell’assegnazione delle supplenze ai precari, considerando, inoltre, che molti docenti vengono dal Sud Italia. Sempre la nota del coordinamento dei precari: “Stefano Versari, Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna supporta la nostra posizione. Quali sono, dunque, le ragioni per negare a docenti il diritto ad una scelta meditata e consapevole, in condizioni di trasparenza ed equità, dell’incarico annuale? Un diritto che avrebbe benefiche ripercussioni su tutto il sistema scuola: un notevole vantaggio per la didattica e uno snellimento per le segreterie, gravate da molti compiti e, anche loro, appesantite dalla carenza di personale”. 

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