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Cronaca

Scuola, Forlì punta sulla mobilità "green": piedibus e bicibus per spostamenti in sicurezza

La giunta comunale ha approvato un progetto da 174.160 euro, coperti dal bando ministeriale Casa-Scuola e Casa-Lavoro

Da casa a scuola in sicurezza attraverso percorsi di piedibus e bicibus. La giunta comunale ha approvato un progetto da 174.160 euro, coperti dal bando ministeriale Casa-Scuola e Casa-Lavoro che ha visto l'amministrazione comunale partecipare attraverso un progetto più ampio di Forlì Mobilità Integrata da oltre un milione di euro che prevede tra l'altro il potenzionamento del sistema di bike sharing, un nuovo sistema per info-mobilità, la realizzazione di depositi bici protetti, forniture di bici per esigenze di lavoro e personali, nuove pensiline per fermate autobus e progetti di educazione stradale e guida ecologica.

La somma di oltre 174mila euro sarà impiegata per l'acquisto di rilevatori di traffico e velocità per indagini pre-post interventi, per progetti all’interno delle scuole, per l'acquisto ed installazione di rastrelliere bici all’interno degli edifici scolastici, per l'acquisto di materiale informativo e strumentazioni per pedibus e bicibus (pettorine, bandierine, coni ed altro), attività di comunicazione e per la realizzazioni di lavori infrastrutturali per mettere in sicurezza i percorsi.

I lavori verranno svolti nei pressi della scuola primaria "Focaccia" a San Martino in Strada, della media "Zangheri" in via Ribolle, della primaria "Matteotti", della primaria "Duilio Peroni" di Vecchiazzano", della primaria Tempesta alla Cava e della primaria "Squadrani". L'amministrazione comunale, si legge nella relazione tecnica del progetto, punta così ad "ampliare l'esperienza del Pedibus, già attiva da qualche anno presso alcune scuole elementari della città, in corrispondenza di plessi scolastici in forte sviluppo e concentrati in zone ad alta densità di traffico, come l'Istituto Dante Alighieri ed altre scuole analoghe che ospitano la maggior parte degli studenti Forlivesi. La finalità è quella di abbattere l'utilizzo dell'auto privata, sia per una questione di sostenibilità ambientale,  ma anche per una maggiore sicurezza dell'utenza debole (soprattutto bambini)".

E' stata effettuata una raccolta dei dati relativi allo spostamento nei percorsi casa-scuola degli alunni (indirizzi e monitoraggio del mezzo di trasporto principalmente utilizzato per raggiungere il plesso), che ha fatto emergere come "qualche passo verso una mobilità sostenibile scolastica è stato intrapreso, ma che ancora c’è tanta strada da fare", con l'obiettivo di "rafforzare quelle situazioni virtuose che già esistono in termini di strutture organizzate di pedibus e bicibus e migliorarle" e "promuovere gli stessi percorsi in quelle scuole in cui ancora non si è riusciti ad intervenire", mettendo "in sicurezza situazioni viabili nei pressi dei plessi scolastici che presentano difficoltà in termini di transito a piedi, in bici, per facilitare le adesioni ai percorsi virtuosi di mobilità sostenibile". L'auto è il mezzo che prevale nell'accompagnare gli alunni a scuola alla "De Amicis" (45%), "Matteotti" (60%), "Melozzo" (51%) e "Rodari" (59%).

Le progettazioni sono state anticipate anche da un’analisi delle velocità sostenute dai veicoli nei pressi degli accessi delle scuole prese in esame: in corrispondenza della Scuola Peroni, in via Castel Latino, dal 23 al 26 marzo è emerso come il 91% dei veicoli superasse il limite di velocità, mentre in corrispondenza della Matteotti, in via Don Minzoni, il limite è stato superato dal 70% dei veicoli in transito. Conducenti più prudenti all'altezza di via Ribolle, con il 36% dei veicoli a superare il limite di velocità. A San Martino in Strada, vicino Via Persiani, dalle rilevazioni fatti dal 17 al 23 marzo è risultato come il 76% dei veicoli andasse oltre i limiti. Alla luce dei dati, sentenzia il rapporto, "si rende più che mai necessario procedere alla messa in sicurezza delle zone in cui transitano-stazionano gli alunni e genitori per rendere ancora più garantito e sicuro l’uso del pedibus e bicibus". 

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